BACIO DI GIUDA?

La manifestazione per Decaro diventa un boomerang: il pasticcio della visita alla sorella del boss chiamato in causa da Emiliano

Il governatore della puglia cerca di riparare il danno causato al sindaco compagno di partito: "Sono stato frainteso"

La manifestazione per Decaro diventa un boomerang: il pasticcio della visita alla sorella del boss chiamato in causa da Emiliano
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Un polverone dal polverone. A Bari ora è il caos. Tutto è nato dalla decisione del Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi di istituire una commissione di inchiesta per verificare la presenza di infiltrazioni mafiosi nel Comune del capoluogo pugliese guidato da Antonio Decaro.

Accertamenti che il rappresentante del Governo intende portare avanti dopo la conclusione di un'inchiesta che a febbraio ha portato a 130 arresti in città e all'amministrazione controllata della società di trasporti municipalizzata.

Ma sulla commissione voluta dal Ministro si è sollevato un polverone di polemiche nel Centrodestra e Centrosinistra. Proprio da questa parte, preoccupata per il possibile scioglimento del Consiglio comunale, sabato è stata organizzata una manifestazione di solidarietà nei confronti del sindaco.

Ma l'appuntamento come ormai probabilmente noto si è trasformato in un boomerang o in uno sgambetto voluto, per l'intervento sul palco del governatore della Puglia Michele Emiliano. 

Arriva Pasqua e... il bacio di Giuda?

Sarà che è la settimana di Pasqua, sarà che quello della politica è un mondo indecifrabile (o forse il contrario) fatto sta che il racconto del governatore della Puglia Michele Emiliano a casa della sorella del boss insieme all'attuale sindaco di Bari Antonio Decaro appare tanto come quello che in gergo viene chiamato il "bacio di Giuda".

Di certo, un caso mediatico e a questo punto politico che il primo cittadino barese e presidente dell'Anci, l'Associazione nazionale dei Comuni italiani, avrebbe volentieri evitato.

Una "difesa" che potrebbe condizionare la "carriera politica" dello stesso Decaro o l'esito delle elezioni Amministrative a Bari dove il Centrodestra non vince da 20 anni. 

Ma come è andata davvero? E' stata un intervento maldestro dettato forse dall'emozione o lo sgambetto a Decaro l'hanno fatto i suoi?

"Te lo affido", la visita alla sorella del boss

La vicenda è ormai diventata di dominio pubblico dopo il comizio sul palco del governatore della Puglia e quel "Te lo affido" è diventato un tormentone e una frase "di tendenza" sul web.

Perché Emiliano (tra l'altro, particolare non da poco, ex magistrato) ci ha messo del suo a buttare ulteriore benzina sul fuoco su una vicenda che già sta infiammando il dibattito politico di queste settimane.

Ecco allora che in occasione della manifestazione "spontanea" a sostegno di Decaro dopo la decisione del Ministro Piantedosi di istituire una commissione d'inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose nel Comune di Bari, il comizio del governatore ha portato al patatrac.

E ora il Centrodestra che già era andato all'attacco, pretende ulteriore chiarezza, ma ora qualcuno (ad esempio la Lega) chiede davvero lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale.

Dal comizio di solidarietà alla... pugnalata alle spalle

Ecco allora che passare da un comizio di solidarietà a una "pugnalata alle spalle" o al "bacio di Giuda" il passo può essere breve.

La folla presente al comizio Giù le mani da Bari a sostegno del sindaco Decaro
La folla presente al comizio Giù le mani da Bari a sostegno del sindaco Decaro

E così è stato.

Il racconto del governatore, a tratti confuso e un po' raffazzonato, è stato un clamoroso autogol (o ha portato l'effetto voluto?).

La Ztl, la pistola puntata alla tempia e l'intercessione

Emiliano l'ha presa larga, da lontano, da quando lui era sindaco proprio di Bari e Decaro era invece assessore alla Viabilità e Trasporti. 

Da qui il racconto della visita alla sorella di un boss perché l'Amministrazione comunale aveva a quel tempo in agenda di istituire delle Zone a traffico limitato e Decaro, nel portare avanti quell'intervento, venne minacciato.

Addirittura forse con una pistola puntata alla tempia.

Ecco allora l'idea (vera, farlocca o romanzata) di chiedere intercessione alla sorella di un boss:

"Presi Decaro e in due andammo a casa della sorella di Antonio Capriati, che era il boss di quel quartiere, e andai a dirle che questo ingegnere è assessore mio e deve lavorare perché c'è il pericolo che qui i bambini possano essere investiti dalle macchine. Quindi, se ha bisogno di bere, se ha bisogno di assistenza, te lo affido".

L'imbarazzo del sindaco e la smentita 30 ore dopo

Decaro di fronte a questo racconto è apparso visibilmente imbarazzato (e infastidito) anche se "dialogando" con il pubblico dal palco ha in effetti mimato (in maniera eloquente) il gesto della paura.

Ma di fronte al polverone mediatico e alla richiesta di chiarimenti, la "versione" del primo cittadino barese (che molti danno come candidato alle Europee) è arrivata dopo più di un giorno:

"Per quanto attiene a quell'episodio in particolare, di quasi venti anni fa, Emiliano non ricorda bene. È vero, lui mi diede tutto il suo sostegno, davanti alle proteste di buona parte del quartiere, quando iniziammo a chiudere Bari Vecchia alle auto, ma non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella. Ci furono le proteste di alcuni giovani, di una donna, una negoziante di fiori, non certo la sorella di un boss".

La smentita anche della sorella del boss

E incredibile, ma vero, ma del resto siamo in Italia, qualche ora dopo è arrivata anche la smentita della sorella del boss Capriati, Emanuela, davanti ai microfoni e alle telecamere del Tg1:

"Non conosco Emiliano e Decaro. Loro due? Mai visti in vita mia".

Il passo indietro di Emiliano: "Solo un fraintendimento"

Ecco allora che nel tentativo di mettere un pezza al buco, è arrivata anche una nuova versione al racconto anche da parte dello stesso Emiliano che ha parlato di un frainteso, spiegando invece che le 20mila persone presenti in piazza avevano sicuramente capito il senso del suo intervento:

"Quando confiscammo come Comune di Bari le case della famiglia Capriati site lì vicino, nessuno si oppose e adesso quelle case sono centri sociali importanti e mai nessuno li ha più infastiditi. Questi i fatti. Questa la mia condotta, che ripeterei. Agii come avrebbe agito un carabiniere di fronte ad un fatto non perfettamente definito che andava stroncato con la autorevolezza della figura del sindaco che senza strepiti risolse ogni problema e mise tranquilli coloro che avevano creato problemi".

Il Centrodestra di nuovo all'attacco

Andrea Crippa

Fatto sta che ora, come detto, il Centrodestra è tornato all'attacco. Soprattutto la Lega con il parlamentare e vicesegretario nazionale, Andrea Crippa:

"Il Viminale proceda quanto prima con lo Scioglimento del comune. Dopo l'autodenuncia di Emiliano è Impossibile e intollerabile continuare ad avere in carica un Presidente di regione e un sindaco del capoluogo che si affidano Alla sorella di un boss per portare avanti l'attività sul Territorio".

Il ministro agli Affari Regionali, Roberto Calderoli è tornato addirittura sulla trattativa Stato-Mafia:

Il Ministro Roberto Calderoli

"La norma sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni per mafia va cambiata, ma su questa vicenda per me la risposta è una sola, con la mafia non si tratta".

Dalla parte di Forza Italia attraverso il vicepresidente della commissione Antimafia, il pugliese Mauro D'Attis si chiede ulteriore chiarezza:

"La Commissione d'inchiesta faccia approfondimenti sulle dichiarazioni di Emiliano e acquisisca tutti gli atti programmando anche una serie di audizioni".

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