"La gente non può continuare a morire per colpa delle fake news": Leone XIV contro le menzogne che giustificano la guerra
La proposta di Leone XIV è radicale: una pace disarmata, disarmante, fondata sulla verità e sulla giustizia

"Come si può continuare a tradire i desideri di pace dei popoli con le false propagande del riarmo?"
La voce è quella di Papa Leone XIV, il contesto è quello drammatico dei conflitti che insanguinano il mondo: Ucraina, Gaza, Medio Oriente. Di fronte ai rappresentanti della Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali (ROACO), il pontefice ha lanciato un nuovo, durissimo appello: basta con le menzogne che giustificano la guerra.
Il cuore del discorso è una denuncia inequivocabile: “La gente non può morire a causa delle fake news”. E non si tratta di semplici notizie false: sono false narrazioni costruite ad arte per giustificare la corsa agli armamenti, alimentare la paura, legittimare l’uso della forza. Sono bugie che uccidono. Discorso questo che assume ancora più valore considerando come sia arrivato nelle ore seguenti al Vertice Nato.
La logica del riarmo si fonda sulla menzogna
Papa Leone non ha dubbi su come ci sia una propaganda sistematica, che presenta ogni nuova guerra come una “necessità difensiva”, ogni bomba come “deterrente”, ogni vittima civile come “effetto collaterale”.
È desolante vedere oggi che la forza del diritto internazionale e del diritto umanitario non sembra più obbligare, sostituita dal presunto diritto di obbligare gli altri con la forza. Questo è indegno dell’uomo, è vergognoso per l’umanità e per i responsabili delle nazioni.
— Papa Leone XIV (@Pontifex_it) June 26, 2025
"È desolante vedere che la forza del diritto internazionale non sembra più obbligare, sostituita dal presunto diritto di obbligare gli altri con la forza”. Ammonisce il Papa, “le azioni belliche non portano la pace. Si ritorcono contro chi le ha condotte”.
Dietro questa falsa retorica del “male minore”, ci sono enormi interessi economici, e i beneficiari sono sempre gli stessi: i mercanti di morte.
Come si può credere, dopo secoli di storia, che le azioni belliche portino la pace e non si ritorcano contro chi le ha condotte? Come si può pensare di porre le basi del domani senza coesione, senza una visione d’insieme animata dal bene comune?
— Papa Leone XIV (@Pontifex_it) June 26, 2025
"La gente è sempre meno ignara della quantità di soldi che vanno nelle loro tasche – ha detto Leone XIV – e con quelle risorse si potrebbero costruire ospedali e scuole. Invece si distruggono quelli già costruiti”.
Ucraina, Gaza, Iran: la verità distorta che arma le mani
Leone XIV ha ricordato i tanti fronti di guerra accesi nel mondo, da Gaza all’Ucraina, passando per il recente e pericolosissimo conflitto tra Israele e Iran. Un’escalation giustificata, ancora una volta, da una narrazione tossica: “L’Iran ha la bomba atomica”. Ma a smentire l’allarme è la stessa Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), che ha dichiarato che lo sviluppo nucleare iraniano non è ancora maturo.
Eppure, su quella premessa infondata, si è scatenato un attacco militare a catena, con centinaia di morti, mentre le bombe continuano a cadere su Gaza. Domenica scorsa, l’attentato a una chiesa ortodossa a Damasco ha ucciso una trentina di persone: un altro tragico capitolo di una guerra che colpisce civili inermi.

“Siamo chiamati a valutare le cause vere di questi conflitti e a rigettare quelle spurie, frutto di retorica e simulazioni emotive”, ha detto il Papa.
Lo scopo? Smascherare il volto della guerra, demolire il mito del riarmo come unica via, difendere il diritto dei popoli alla pace. La proposta di Leone XIV è radicale: una pace disarmata, disarmante, fondata sulla verità e sulla giustizia. Una pace che nasce dal basso, dalle mani di chi ricostruisce, di chi cura, di chi educa. Una pace che non può convivere con il cinismo delle fabbriche d’armi.
Il Papa ha citato Erode e Pilato: il primo uccise per paura di perdere il potere; il secondo si lavò le mani davanti all’ingiustizia. E ha ammonito: “Anche noi rischiamo di fare lo stesso ogni giorno”. Per questo invita a reagire: alzare la voce, pregare, aiutare, testimoniare. E soprattutto restare onesti in un mare di corruzione. Perché, conclude, "la gente non può continuare a morire per le bugie altrui".