SALUTE

La Fondazione Gimbe boccia il Governo: il Decreto Liste d'Attesa è stato un flop

Ridda di reazioni (contro e a favore) da entrambi i fronti del Parlamento

La Fondazione Gimbe boccia il Governo: il Decreto Liste d'Attesa è stato un flop
Pubblicato:

A distanza di sei mesi dall’approvazione della legge per la riduzione delle liste d’attesa sanitarie, il bilancio tracciato dalla Fondazione Gimbe è impietoso. Solo uno dei sei decreti attuativi previsti è stato varato lasciando milioni di pazienti in attesa di benefici concreti.

A dichiararlo è stato il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta che ha denunciato i ritardi del governo scatenando una vera e propria tempesta politica in Parlamento.

FDI: "Basta con le strumentalizzazioni dei comunisti"

L’attacco di Cartabellotta non è stato naturalmente accolto bene dalla maggioranza. Il senatore di Fratelli d’Italia Franco Zaffini, presidente della Commissione Sanità e Lavoro, ha respinto le critiche affermando che il governo sta dando massima priorità alla questione.

Franco Zaffini di FdI

"Oltre al decreto già approvato sulla piattaforma nazionale di monitoraggio, altri provvedimenti sono in fase avanzata di elaborazione presso la Conferenza Stato-Regioni, con tempistiche senza precedenti - ha dichiarato - La Fondazione diffonde fake news per fini politici. Basta con le strumentalizzazioni dei comunisti e dei loro cavalier serventi".

A rincarare la dose è stato Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato di Forza Italia, che ha messo in dubbio la credibilità della Fondazione Gimbe sollevando interrogativi sulla sua natura e sugli interessi che rappresenta.

Maurizio Gasparri capogruppo di Forza Italia al Senato
Maurizio Gasparri di Forza Italia

"Zaffini ha risposto con dati alla mano ad alcune affermazioni discutili. Chi c’è dietro questa fondazione? Quali interessi intende tutelare?".

I dati pubblicati da Cartabelotta

I dati alla mano, però, li ha anche lo stesso Cartabellotta e ha deciso di pubblicarli sui social. Il presidente ha risposto alle accuse citando Churchill e ribadendo la validità dei dati presentati.

Il post condiviso su X:

Che decreti mancano secondo Gimbe

I dati condivisi da Cartabellotta che dimostrerebbero i ritardi nei decreti attuativi. Secondo Gimbe, mancano ancora:

  • Il decreto sui criteri di funzionamento e interoperabilità della Piattaforma nazionale e quelle regionali (scadenza 30 settembre 2024)
  • Il decreto sulle modalità di esercizio dei poteri sostitutivi dell’Organismo di verifica e controllo (scadenza 31 agosto 2024)
  • Il decreto sul Piano d’azione per il rafforzamento della capacità di erogazione dei servizi sanitari (scadenza 30 settembre 2024)
  • Due decreti relativi alla gestione delle prenotazioni presso il CUP e alla metodologia per la definizione del fabbisogno di personale del SSN, entrambi senza una scadenza definita.

La reazione e i commenti delle opposizioni

Dall’opposizione, il coro di critiche è unanime. La segretaria del PD, Elly Schlein, ha accusato il governo Meloni di smantellare la sanità pubblica a favore del privato.

Il segretario del Pd Elly Schlein
La segretaria del Pd Schlein

"I loro tagli costringono quasi 5 milioni di italiani a rinunciare alle cure, mentre gli altri devono sborsare 40 miliardi di tasca propria. Giorgia Meloni si concentri sulla tutela della sanità pubblica e tenga a bada i suoi, perché questo bullismo politico non è accettabile".

Dello stesso avviso Giuseppe Conte, leader del M5S, che ha evidenziato le contraddizioni nelle dichiarazioni di Fratelli d’Italia.

Dopo lo sgambetto in Parlamento, Conte prova in extremis a salvare il voto alle Comunali
Il leader del M5S Giuseppe Conte

"La cosa comica (ma anche squallida) è che nello stesso comunicato in cui attacca tutti, Fratelli d'Italia ammette che è stato approvato solo un decreto. I complotti immaginari servono solo a coprire i disastri del governo".

In un post sui social, Davide Faraone di Italia Viva ha criticato il governo condannando gli attacchi a Gimbe e così anche altre forze politiche da Azione ad Alleanza Verdi-Sinistra.

 “In piena campagna elettorale per le elezioni europee il consiglio dei ministri come un’ambulanza a sirene spiegate venne convocato e votò in fretta e furia un provvedimento per tagliare le liste d’attesa in sanità. Chiuse urne e spogliate le schede di quel provvedimento non se n’è fatto più niente”, ha scritto Faraone.

 

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali