TEMA CALDO

"La Costituzione dispone che l’esercizio del voto è un dovere civico, poi ci sono politici (e partiti) che invitano a non votare al referendum"

Infuria la polemica attorno ai cinque quesiti che saremo chiamati a votare a inizio giugno sui temi legati a lavoro e cittadinanza

"La Costituzione dispone che l’esercizio del voto è un dovere civico, poi ci sono politici (e partiti) che invitano a non votare al referendum"
Pubblicato:

Rimanete a casa. Non correte alle urne per andare a votare. 

Un appello completamente ribaltato rispetto a quanto siamo abituati negli ultimi tempi quando il "partito vincente" è sempre stato l'astensionismo.

E' andata così anche la scorsa domenica per le elezioni in Trentino. Ma di recente l'elenco è lunghissimo e non risparmia più nessuna Regione d'Italia, nemmeno quelle del nord dove l'affluenza alle urne è per tradizione sempre stata altissima.

Ecco perché nei giorni scorsi l'uscita del segretario nazionale di Forza Italia (oltre che vicepremier e Ministro degli Esteri) Antonio Tajani che ha invitato gli elettori a non andare a votare ai referendum abrogativi dell'8 e 9 giugno su cittadinanza e lavoro, ha sollevato un polverone di polemiche. 

Antonio Tajani segretario nazionale di Forza Italia, vicepremier e Ministro degli Esteri
Antonio Tajani segretario nazionale di Forza Italia, vicepremier e Ministro degli Esteri

L'appello di Tajani, "state a casa" ed è polemica

Cosa è accaduto è presto detto. A margine di un convegno dedicato agli Stati Generali dello Sport, incalzato dai cronisti, Tajani ha lanciato il suo singolare appello agli elettori:

"Non so cosa dice Fdi, noi siamo per un astensionismo politico. Non condividiamo proposta referendaria dunque il nostro invito è di non andare a votare. Astenersi significa non andare a votare. Non c'è nessun obbligo di andare a votare".

E considerando la lunga esperienza politica di Tajani appare evidente che non si tratti di un'uscita improvvisata o non voluta.

Piuttosto l’invito di Antonio Tajani agli elettori di Forza Italia a non partecipare ai referendum di giugno rappresenta un gesto politico significativo, che si presta a diverse chiavi di lettura, sia sul piano strategico che su quello istituzionale.

Non andare a votare ovvero delegittimare lo strumento referendario

La prima considerazione non può sfuggire agli osservatori politici: incoraggiare l’astensione equivale, di fatto, a voler far fallire il quorum.

Nulla di nuovo sotto il sole per amor di Dio, perché questo meccanismo è stato già utilizzato in passato, ma è sempre un’operazione che si presta a critiche e polemiche.

Perché il referendum è per sua natura (più in teoria che nella pratica a dir la verità) è uno strumento di partecipazione diretta, non di boicottaggio.

Ecco perché da un partito di tradizione liberale come Forza Italia, che ha spesso rivendicato l’importanza della sovranità popolare, ci si aspetterebbe una valorizzazione del confronto e del voto consapevole, eventualmente anche in dissenso.

Disertare le urne, mossa tattica per evitare contrasti in maggioranza?

Le seconda chiave di lettura è altrettanto "sfiziosa", soprattutto politicamente, guardando alle dinamiche interne alla coalizione di Centrodestra.

Perché l’astensione invocata da Tajani può essere letta anche come una mossa tattica per evitare spaccature interne o prese di posizione divisive su temi complessi (dove il Centrodestra ha dimostrato di non avere convergenza di vedute) o impopolari.

Basti pensare alle polemiche sulla cittadinanza legata allo ius scholae (un obiettivo dichiarato di Forza Italia) e guarda caso uno dei quesiti riguarda proprio la cittadinanza.

Ecco allora che se i quesiti referendari interessano ambiti sensibili per l’elettorato o rischiano di mettere in difficoltà (o imbarazzo) il Governo di cui Forza Italia fa parte, non esporsi diventa una comoda scorciatoia per non irritare né sostenitori né alleati.

L'altra faccia della medaglia, la disaffezione della politica

Certo che però anche l'altra faccia della medaglia. Perché la presa di posizione di Tajani innegabilmente rischia di contribuire alla crescente disaffezione verso la politica.

Il ragionamento è semplice e ben comprensibile anche ai non addetti ai lavori della politica: un partito che attraverso il suo leader, invita a non votare, specie su temi potenzialmente rilevanti, rafforza l’idea che le istituzioni non si fidino dei cittadini o che il riscontro delle urne sia un ostacolo più che un valore.

Ecco allora che il rischio è un ulteriore svuotamento della partecipazione democratica, che già sconta percentuali sempre più basse alle urne.

Uno scenario decisamente pericoloso in vista degli appuntamenti elettorali dove è invece importante che i cittadini vadano a votare. E difatti in quelle occasioni (Politiche, Regionali, Comunali, Europee) puntuale arriva l'appello a recarsi alle urne.

Anche perché, ironia del destino, l'elettorato più "pigro" è proprio quello del Centrodestra.

L'incoerenza con la storia politica del Centrodestra

Tra l'altro, storicamente, Forza Italia e il Centrodestra hanno utilizzato spesso lo strumento referendario (si pensi ai referendum sulla giustizia o sull’assetto istituzionale) come leva politica e identitaria.

Ecco perché oggi la presa di posizione di Tajani ha fatto storcere il naso proprio all'interno di qualche esponente di Forza Italia.

Centrodestra, le voci fuori dal coro: la doppia versione di La Russa

Ma non mancano le voci fuori dal coro nel Centrodestra.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa
Il presidente del Senato Ignazio La Russa

Come quelle del presidente del Senato Ignazio La Russa che ha detto apertamente che andrà a votare (nonostante l'invito all'astensione di Fratelli d'Italia) e così pure il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi.

Maurizio Lupi di Noi Moderati
Maurizio Lupi di Noi Moderati

In queste ore sta però facendo rumore la clamorosa "retromarcia" del presidente del Senato che, interpellato nuovamente sui referendum dell'8 e 9 giugno ha commentato:

"Io continuo a dire che ci penso, però di una cosa sono sicuro: farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa".

E tutto sommato anche Matteo Salvini seppur timidamente non aveva manifestato particolari preclusioni nel recarsi alle urne nonostante anche in questo caso la Lega in suoi autorevoli esponenti (ad esempio Luca Zaia) abbia dichiarato apertamente l'intenzione di non andare ai seggi. 

Le parole di Tajani, c'è chi invoca la Costituzione

Nel frattempo, in seguito alle parole del rappresentante del Governo,

Nino Cartabellotta, medico specialista in Gastroenterologia e in Medicina Interna, è presidente della Fondazione Gimbe invoca i dettami della Costituzione.

La sparata di Tajani, la rivolta del Centrosinistra

All'appello di Tajani ai "suoi" non potevano mancare le reazioni del Centrosinistra.

Durissima la replica di Riccardo Magi, di +Europa, tra i promotori di alcuni quesiti referendari:

Il Governo chiede un 25 Aprile "sobrio" per rispetto al lutto del Papa
Riccardo Magi di +Europa

"E'  semplicemente vergognoso e illiberale. Ma a forza di stare con gli amici di Orban, ha imparato a essere antidemocratico. Le parole di Tajani sono anche un'offesa al Presidente della Repubblica Mattarella, che proprio qualche giorno fa aveva invitato i cittadini a contrastare l'astensionismo".

Sul fronte del Partito democratico, la segretaria nazionale Elly Schlein ha commentato:

Il segretario del Pd Elly Schlein
La segretaria Dem Elly Schlein

"L'impegno" del Pd è a far salire la partecipazione verso l'8 e il 9 giugno, un appuntamento che non si può mancare. Chiediamo davvero a tutte e tutti di andare a votare. I cittadini e le cittadine hanno l'occasione di fare valere la dignità e la sicurezza del lavoro".

Durissimo Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle: 

Il leader del M5S Giuseppe Conte
Il leader del M5S Giuseppe Conte

"Quando i politici, addirittura responsabili di governo, invitano i cittadini a non votare è segno che vogliono aggravare la situazione della nostra già malmessa democrazia. Vogliamo che i cittadini si esprimano".

E lo stesso Conte è andato all'attacco anche contro il cambio di orientamento di La Russa:

"Parole che arrivano dal presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, incredibile. Parliamo del voto che permetterebbe ai cittadini di aumentare diritti e tutele in termini di sicurezza sul lavoro, contro i licenziamenti illegittimi, contro il precariato".

Negativo anche il commento di Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana - Alleanza Verdi e Sinistra:

Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana
Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana

"'L'astensionismo "la principale malattia della democrazia nel nostro Paese". E servirebbe "senso di responsabilità" da parte delle forze politiche. Invece Meloni e Tajani, per un cinico giochetto tattico, invitano a non andare a votare".

Molto articolata e ironica infine l'analisi di Carlo Calenda, leader di Azione:

Carlo Calenda, leader di Azione
Carlo Calenda, leader di Azione

"Meloni ha una strategia precisa: investire sulle relazioni internazionali e non fare assolutamente nulla in termini di governo del paese e riforme. Se lo può permettere perché la sinistra rimane sempre su un piano ideologico e mai di proposta. Per andare dietro a Landini ora Schlein e co si dedicheranno a cercare di abbattere una riforma fatta dai governi PD e che ha pure funzionato. Noi invitiamo ad andare a votare ai referendum per dovere civico - 4 No su Landinomics e un Sì sulla cittadinanza. Ma è uno strumento molto logorato e il rischio è di rafforzare il Governo e dividere le opposizioni".

La controreplica di Tajani: "E' illiberale chi vuol obbligare ad andare a votare"

Allo stesso modo non si è fatta attendere la controreplica di Antonio Tajani specie agli attacchi di Magi:

"Il non andare a votare è una scelta e non è vero che sia illiberale. E' illiberale costringere la gente ad andare a votare per un referendum che noi non condividiamo e il non andare a votare è una scelta politica e non viene meno interesse nell'argomento della cittadinanza".

 

 

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali