A 45 giorni dal voto

La Consulta "dà ragione" alla Cgil: "Incostituzionale il tetto di 6 mensilità per licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese"

Il sindacato: "Era esattamente quello che dicevamo in uno dei nostri referendum"

La Consulta "dà ragione" alla Cgil: "Incostituzionale il tetto di 6 mensilità per licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese"
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A meno di 45 giorni dal fallimento dei referendum sul lavoro promossi dalla Cgil, arriva una sentenza destinata a cambiare il panorama normativo italiano. La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il limite massimo di sei mensilità di stipendio come risarcimento per i lavoratori licenziati illegittimamente nelle piccole imprese con meno di 15 dipendenti. Questo limite era stato introdotto dal Jobs Act del 2015, durante il Governo Renzi.

La "rivincita" della Cgil dopo i referendum

Uno dei quesiti referendari chiedeva proprio l’abrogazione del tetto all’indennizzo. Tuttavia, il referendum dell’8 e 9 giugno 2025 non ha raggiunto il quorum, con meno di un terzo degli aventi diritto al voto recatisi alle urne.

Secondo la Consulta, il tetto dei sei mesi risulta "fisso e insuperabile, indipendentemente dalla gravità del licenziamento", limitando così il giudice nel garantire personalizzazione, adeguatezza e congruità del risarcimento.

La Corte ha inoltre sottolineato che un risarcimento così basso compromette anche la funzione deterrente della sanzione nei confronti del datore di lavoro. Questo è particolarmente critico nel contesto delle microimprese, dove il risarcimento è spesso l’unica forma di tutela per il lavoratore.

Verso una nuova normativa sui licenziamenti

Oltre a dichiarare incostituzionale il limite, la Corte ha auspicato un nuovo intervento legislativo. La nota della Consulta evidenzia che, anche a livello europeo, il numero di dipendenti non è l’unico parametro per determinare la solidità economica di un’azienda. In altre parole, non tutte le piccole imprese sono fragili: esistono realtà con pochi dipendenti ma grandi risorse, per le quali il tetto risarcitorio risulta ingiustificato.

Le reazioni: Cgil esulta, Unimprese preoccupata

Esulta il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini:

"La Consulta ha confermato quello che chiedevamo col referendum".

Anche il Partito Democratico, tramite Cecilia Guerra, ha sottolineato come la sentenza legittimi le ragioni dei 13 milioni di cittadini che hanno votato sì.

La Cisl, pur avendo contrastato i referendum, ha espresso un giudizio positivo sulla decisione. Di segno opposto il commento di Unimprese, che lancia l’allarme: in Italia ci sono circa 4,1 milioni di microimprese, con oltre 7,7 milioni di lavoratori, che ora rischiano di dover sostenere risarcimenti compresi tra 12 e 18 mensilità, ovvero 30-40mila euro per lavoratore.