Invio armi all'Ucraina, il Parlamento approva la proroga: l'opposizione si divide
Crosetto: "Spero che questo decreto non serva. Tutti noi auspichiamo la pace, come in Medio Oriente"
L'Italia dice sì alla proroga al 31 dicembre 2025 dell'invio di armi all'Ucraina. Il provvedimento, dopo il passaggio in Senato, ha ottenuto l'ok anche della Camera, con 192 voti a favore e 41 contrari.
Armi all'Ucraina: approvato il rinnovo
In Senato, la proposta era passata con 123 "sì", 25 "no" e un'astensione. Larga condivisione anche a Montecitorio, dove non è mai stata in dubbio l'approvazione, anche grazie al supporto di parte dell'opposizione, che sull'argomento si è divisa.
A votare a favore dell'invio di armi al Governo di Zelensky sono stati Partito Democratico, Italia Viva e Azione, mentre il Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi Sinistra hanno votato contro.
Crosetto: "Spero di non usare mai questo decreto"
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, nel suo intervento, ha parlato di una speranza di pace:
“Spero di non usare questo decreto. Spero che non ci sia mai un undicesimo pacchetto. Spero che questo decreto sia totalmente inutile. Spero di poterlo stracciare. Spero di non parlare mai più della guerra in Ucraina nelle aule di questo Parlamento. Perché tutti noi ci auguriamo la sola cosa: che l’Ucraina sia in pace, che si ricostituisca, che il diritto internazionale si riesca a difendere, non con le armi, ma con un tavolo di pace. Ma a questo dobbiamo arrivarci. E non esiste possibilità di pace se non si inizia con una tregua. E non esiste la tregua se qualcuno non smette di bombardare”.
"Come in Medio Oriente vorremmo che si interrompa questa guerra e anche in quel Paese si raggiunga la pace. Sarà facile? Non lo so. È mancata l’Europa? Può darsi. È mancata la forza politica per obbligare la Russia a sedersi a un tavolo di pace? Può darsi. È mancato il coinvolgimento di Nazioni del mondo che avrebbero voluto fare e non si sono sentite coinvolte? Può darsi”.