La proposta sul tavolo

Tutti in pensione a 58 anni? Cosa potrebbe cambiare con il Governo di Fratelli d'Italia

L'idea è di concretizzare la misura da gennaio. La previsione consente flessibilità nell'uscire dal mondo del lavoro. Anche se non conviene a tutti.

Tutti in pensione a 58 anni? Cosa potrebbe cambiare con il Governo di Fratelli d'Italia
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In attesa della (tortuosa) composizione del nuovo Governo, Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni ripartono dalle pensioni. Aspettando il  nuovo Esecutivo "un piano del Governo" c'è già e riguarda le modalità di "uscita" dal mondo del lavoro.

Pensione, Fratelli d'Italia pronta a lanciare "Opzione tutti"

Nella fattispecie, il primo partito espresso dal consenso degli italiani alle urne si prepara a mettere sul tavolo la sua prima proposta governativa: "Opzione Tutti", la misura per lasciare prima il lavoro che appunto FdI intende mettere al più presto in agenda una volta che il nuovo Esecutivo diventerà realtà e si insedierà formalmente.

In concreto, il provvedimento si realizzerebbe a gennaio 2023  e prevede di estendere a tutti i lavoratori l'opportunità attualmente prevista con "Opzione Donna".

Pensione e "Opzione tutti", le strategie dell'Esecutivo

In queste ore, i responsabili economici di Fratelli d'Italia stanno studiando diversi scenari ed elaborando alcune simulazioni.

Del resto si tratta di un tema "caldo" e attuale dove, tanto per fare un esempio, anche Silvio Berlusconi ha speso parecchie parole nella sua campagna elettorale.

In questo senso, stanno valutando l'opportunità di estendere a tutti i lavoratori "Opzione Donna".

Negli ambienti di FdI è una soluzione che sta acquistando sempre più credito perché di fatto consentirebbe di adempiere a una delle promesse della  in campagna elettorale senza andare a pesare gravemente sui conti pubblici.

"Opzione tutti" meglio di "Quota 41"

In particolare, il partito di Giorgia Meloni presenterebbe ai lavori una previsione normativa che garantirebbe più flessibilità in uscita.

Una misura che tra l'altro sta acquistando sempre più consenso anche alla luce del confronto con "Quota 41" che risulterebbe più difficilmente praticabile proprio per la sua incidenza sulle casse pubbliche.

"Opzione tutti" o "Opzione uomo", il piano di FdI

In buona sostanza, se l'idea messa sul tavolo andrà in porto si potrebbe andare in pensione anticipatamente rispetto ai paletti stabiliti dalla legge Fornero.

Magari già da 58 anni, ma con un taglio robusto dell'assegno, fino al 30%. Si allargherebbero dunque a tutti le previsioni di "Opzione Donna" e si eviterebbe di fatto un "ritorno" alla legge Fornero.

Che si presenta come uno spauracchio in attesa di quella che dovrà essere la "vera" riforma delle pensioni.

"Opzione tutti", come funzionerebbe

Ci sarebbe dunque un ricalcolo dell'assegno mensile totalmente col sistema contributivo, il meccanismo in cui ciascuno riceve da pensionato quel che ha versato nella sua vita lavorativa.

Un meccanismo, che consente alle lavoratrici di uscire anticipatamente dal lavoro, proposto una prima volta nel 2004 e poi "rimodulato" fino ai giorni nostri dal Governo Draghi.

"Opzione Donna" prevede la pensione anticipata con 58-59 anni di età e 35 anni di contributi col ricalcolo contributivo, anche se non sempre, nel calcolo dell'assegno da incassare, si rivela conveniente per le lavoratrici dal momento che il modello contributivo si rivela più penalizzante di quello retributivo o misto.

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