In piazza con Renzi e Calenda

Il Pd boccia a priori Letizia Moratti candidato governatore della Lombardia (e pensa a Cottarelli)

Chiude all'ipotesi il segretario del Pd lombardo: "Non è un'opzione". Ponte con il Terzo Polo?

Il Pd boccia a priori Letizia Moratti candidato governatore della Lombardia (e pensa a Cottarelli)
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E' un susseguirsi di colpi di scena all'ombra del Pirellone. Le regionali 2023 si avvicinano inesorabili per la Lombardia e le carte si mischiano. Dopo il clamore legato alle dimissioni di Letizia Moratti dalla vicepresidenza della Regione, Attilio Fontana - attuale Presidente - non ha perso tempo annunciando di essere il candidato unico del centrodestra.

Ma il profilo di Moratti - stando a dichiarazioni e velati corteggiamenti delle ultime ore - per molti risulta appetibile e spendibile trasversalmente. Il primo a gettare la maschera è Matteo Renzi, il leader di Italia Viva, fine stratega politico, dichiara candidamente all'Aria che Tira:

"Se io fossi il segretario del Pd, chiamerei di corsa Letizia Moratti e direi di andare insieme. Il Pd di Letta la voglia di vincere non la fa vedere".

Renzi Merlino

Scenario che, a giudicare dall'apertura mostrata da molti big del partito di centrosinistra, non risulta così marziano. Ma a guastare sul nascere la possibile luna di miele è stato il segretario del Partito democratico lombardo Vinicio Peluffo:

"Letizia Moratti è un profilo connotato all’interno del centrodestra, il suo campo di appartenenza è quello. Per noi il sostegno alla candidatura di Moratti non è opzione".

Un nome serve ed ecco spuntare quello del cremonese Carlo Cottarelli, il quale non chiude la porta al Pd.

Fine della soap? Affatto. Ennesimo colpo di scena, l'annuncio ufficiale poco fa: aderisce anche la ex vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, alla manifestazione a sostegno del popolo ucraino e della pace, convocata dal leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, per domani all'Arco della Pace a Milano. Si tratta della prima iniziativa politica a cui Moratti partecipa dopo le dimissioni dalla giunta Fontana. Oltre a numerose associazioni, parteciperanno parlamentari ed esponenti di Azione e Iv tra cui il leader, Matteo Renzi, l'ex presidente della Camera, Pierferdinando Casini; Marco Cappato, esponenti dei Radicali; ma anche del Pd, come il senatore Carlo Cottarelli e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

Moratti piace al Terzo Polo, ma il Pd chiude

"Ciò che ha fatto credo sia un fatto di grandissimo rilievo. Rompe con la destra non sulla pandemia, ma lei dice che i provvedimenti ideologici del governo sui no vax non vuole che inficino quello che ha fatto. Caspita, brava Letizia. Io dico che, secondo me, c'è un'alternativa anche in Lombardia. Se la Moratti si candida, è un fatto rilevante ".

Così Renzi, in lode all'ex sindaca di Milano. Suggerimento non gradito al segretario dei dem lombardi Peluffo, che chiude all'ipotesi, specificando che Moratti non è un'opzione percorribile:

"Stiamo facendo un altro percorso che parte dalle forze politiche all'opposizione della giunta di Fontana, e che devono trovare al proprio interno la coesione necessaria per presentare un'offerta politica all'altezza per un cambiamento radicale".

Vinicio Peluffo

Tutti d'accordo? Nì.

Fedele alla linea Simona Malpezzi, capogruppo dem Senato:

"Letizia Moratti è una donna di centrodestra e noi lavoriamo per un candidato che sia espressione di chi ha contrastato quel modello politico. Dobbiamo lavorare per costruire una coalizione ampia di centrosinistra e in Lombardia lo stiamo facendo da tempo. Letizia Moratti è stata espressione del governo che abbiamo contrastato con forza. Carlo Cottarelli è un nome importante e penso che potrebbe fare bene, è un senatore del Pd, anche se io non lancio candidature perché dobbiamo fare un lavoro comune".

Più aperturista, invece, il sindaco di Firenze Dario Nardella:

"Non sono sorpreso delle dimissioni di Letizia Moratti. Io stimo Moratti però è ovvio che l'imminente sfida della Lombardia impone al Pd la ricerca di una alleanza vasta e vincente perché dopo tanti anni di governo di destra credo che sia venuto il momento che la Lombardia possa avere un governo democratico".

Corre ai ripari il sindaco di Milano Beppe Sala, smentendo di aver incontrato l'ex assessora:

"Un eventuale sostegno del centrosinistra a Moratti non sarebbe semplicissimo da spiegare all'elettorato di centrosinistra: sia per il nome di Letizia Moratti sia per l'idea che noi non si possa avere un altro candidato".

Il grande interrogativo, che ormai mistero più non è, riguarda la posizione del segretario del Pd Enrico Letta rispetto a una possibile "annessione morattiana". Si punti su Cottarelli.

Intanto Moratti ha fatto la sua prima mossa, dirigendosi verso il Terzo Polo con la sua presenza all'Arco della Pace prevista per domani.

E Cottarelli che dice?

Cottarelli, già senatore dem, dal canto suo, fa chiarezza, lasciando la porta aperta:

"Se qualcuno venisse con un'offerta ci penserei. Leggo molto sui giornali il riferimento al mio nome. Non è venuto ancora nessuno con una proposta definita di uno schema dei partiti che mi appoggerebbero e delle cose da fare. Quindi, non posso prendere nessuna decisione, dal momento che nessuno è venuto a farmi un'offerta"

E sulle condizioni per accettare un'eventuale candidatura è chiaro: "Un'alleanza sufficientemente ampia e un accordo sulle cose da fare".

Intanto Attilio Fontana si ricandida alle Regionali 2023

E se il Pd è ancora in fase interlocutoria, Attilio Fontana ha già dato l'annuncio:

"Mi sembra che i singoli rappresentanti del centrodestra mi abbiano ripetutamente confermato e a questo punto credo non ci sia neanche bisogno di una formalizzazione".

Il leghista non si lascia sfuggire l'occasione di assestare una stoccatina: secondo Fontana uno dei motivi della lontananza venutasi a creare con Moratti è il fatto che lei da tempo stesse guardando più a sinistra che a destra. Il presidente di Regione ha già provveduto a sostituire Moratti con Guido Bertolaso alla sanità lombarda.

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