la decisione del viminale

Il partito di Draghi (che lui non conosce) escluso dalle elezioni: i 14 simboli non ammessi

Ora è tempo di raccolta firme, che andranno presentate entro il 22 agosto. Lì l'elenco potrebbe diminuire ulteriormente.

Il partito di Draghi (che lui non conosce) escluso dalle elezioni: i 14 simboli non ammessi
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Da 101 sono già diventati 86, e potrebbero diminuire ancora. Sono infatti 14 i simboli depositati il 14 agosto 2022 e bocciati dal Ministero dell'Interno in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, mentre uno (Sud chiama Nord  dell'ex grillino Giarrusso) è stato ritirato. Tra questi il partito di Draghi, che non sapeva neppure della sua esistenza. Altri 17 simboli al momento non consentono la presentazione di una lista e dunque saranno necessarie delle integrazioni.

I 14 simboli non ammessi alle elezioni: c'è pure il "partito di Draghi"

I simboli non ammessi sono i seguenti

  •   Italiani con Draghi, Rinascimento
  • Palamara oltre il Sistema
  • Up con de Magistris
  • Democrazia Cristiana
  • Lega per l'Italia
  • Pli
  • Movimento Politico Libertas
  • Partito Pensionati al Centro
  • Pensiero e Azione Ppa
  • Popolo partite Iva
  • L'Italia s'è desta
  • Movimento per l'instaurazione del socialismo scientifico cristiano-No alla cassa forense
  • Partito Federalista Italiano
  • Democrazia Cattolica Liberale

Il caso di Sud chiama Nord, invece, riguarda un "doppione": il simbolo è stato presentato sia dall'ex sindaco di Messina Cateno De Luca sia dall'ex Iena (ed ex M5S) Dino Giarrusso. E dunque è stato necessario il ritiro di uno dei due.

 Cosa succede ora

Non è ancora finita però, nemmeno per chi è stato ammesso, superando il primo scoglio. Il prossimo passaggio è fissato per il 21 e 22 agosto, quando i partiti dovranno presentare le firme raccolte.

Il numero  è legato al numero di collegi plurinominali definiti nella legge elettorale e diminuiti dopo il taglio del numero dei parlamentari. Oggi per potersi presentare su tutto il territorio nazionale servono circa 73.500 firme.  La legge dice però che "in caso di scioglimento della Camera dei deputati che ne anticipi la scadenza di oltre centoventi giorni, il numero delle sottoscrizioni è ridotto alla metà". Però la conta va fatta sui collegi plurinominali, e dunque ne servono 750 per ciascuno. Complessivamente, dunque, i gruppi dovranno raccogliere   56.250 sottoscrizioni (36.750 per la Camera e 19.500 per il Senato), che devono essere autenticate da funzionari pubblici o notai e avvocati.

I partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere al 31 dicembre 2021, possono non procedere alla raccolta di firme: sono dunque esentati Pd, Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, M5s, Liberi e Uguali, Italia Viva e Coraggio Italia.

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