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Il grande giorno di Sergio Mattarella: il discorso interrotto 52 volte dagli applausi

"Di fronte alle urgenze del Paese non possiamo permetterci ritardi e incertezze". Tutte le tappe istituzionali della giornata.

Il grande giorno di Sergio Mattarella: il discorso interrotto 52 volte dagli applausi
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Oggi, 3 febbraio 2022, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al secondo mandato, ha prestato giuramento a Montecitorio. E' successivamente seguito l'atteso discorso del presidente rieletto. Ecco il film della giornata.

Il giuramento di Sergio Mattarella

Nel pomeriggio, poco prima delle 15, la folla è radunata davanti al palazzo del Quirinale in attesa dell'uscita di Sergio Mattarella. Alcuni sventolano il tricolore. Intorno alle 15.20 il presidente rieletto è giunto alla Camera -  accompagnato dal Segretario generale Fabrizio Castaldi, a bordo di una Maserati di servizio - per prestare giuramento: iniziando così ufficialmente il suo secondo mandato da presidente della Repubblica.

Mattarella, una volta a Montecitorio, si è fermato nella sala del governo, accompagnato da Fico e Casellati per il saluto con i vertici istituzionali. Fra questi, oltre i vertici delle Camera, il premier Mario Draghi e il presidente della Coste Costituzionale Giuliano Amato. Prima di entrare in Aula per la cerimonia di insediamento Mattarella si è intrattenuto qualche minuto con il presidente del Senato Elisabetta Casellati e con quello della Camera Roberto Fico. Nel frattempo i grandi elettori hanno preso posto nell'emiciclo, impavesata con ventuno bandiere tricolori. Tutti i presenti, compresa la compagine di Fratelli d'Italia, hanno salutato con una standing ovation Sergio Mattarella al suo ingresso. Il Capo di Stato, alle 15,30 ha dunque prestato giuramento sulla Costituzione, fra gli applausi. Il forte battimani ha coperto il suono della campana di Montecitorio e delle salve di cannone sparate dal Gianicolo.

I familiari del presidente hanno seguito la cerimonia dalla tribuna presidenziale dell'Aula di Montecitorio. Al loro fianco anche il Nunzio apostolico in Italia, il Vice Presidente del CSM, il Capo di Stato Maggiore della Difesa e il segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.

Il discorso del Presidente della Repubblica

Il discorso di Mattarella, soventemente interrotto dagli applausi dei presenti, ha toccato diversi nodi fondamentali per il Paese, esordendo con un ringraziamento per la fiducia in lui riposta:

"Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l'unità della Repubblica. Le "attese" dei cittadini "sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. Di fronte alle urgenze del Paese non possiamo permetterci ritardi e incertezze".

Il primo punto riguarda la ripresa, fortemente connessa alla pratica vaccinale:

"E' di piena evidenza come la ripresa di ogni attività sia legata alla diffusione dei vaccini che aiutano a proteggere noi stessi e gli altri. Questo impegno si unisce a quello per la ripresa, per la costruzione del nostro futuro. L'Italia è un grande Paese. Lo spirito di iniziativa degli italiani, la loro creatività e solidarietà, lo straordinario impegno delle nostre imprese, le scelte delle istituzioni ci hanno consentito di ripartire. Hanno permesso all'economia di raggiungere risultati che adesso ci collocano nel gruppo di testa dell'Unione".

Ma non manca il monito:

"Questa ripresa, per consolidarsi e non risultare effimera, ha bisogno di progettualità, di innovazione, di investimenti nel capitale sociale, di un vero e proprio salto di efficienza del sistema-Paese. Nuove difficoltà si presentano. Le famiglie e le imprese dovranno fare i conti con gli aumenti del prezzo dell'energia. Preoccupa la scarsità e l'aumento del prezzo di alcuni beni di importanza fondamentale per i settori produttivi".

Il presidente auspica una crescita, per l'Italia, in unità:

"Un'Italia in cui le disuguaglianze - territoriali e sociali - che attraversano le nostre comunità vengano meno. Un'Italia che offra ai suoi giovani percorsi di vita nello studio e nel lavoro per garantire la coesione del nostro popolo. Un'Italia che sappia superare il declino demografico a cui l'Europa sembra condannata. Un'Italia che tragga vantaggio dalla valorizzazione delle sue bellezze, offrendo il proprio modello di vita a quanti, nel mondo, guardano ad essa con ammirazione. Un'Italia impegnata nella tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, consapevole della responsabilità nei confronti delle future generazioni".

Il tema delle disuguaglianze torna ancora, soprattutto pensando ai giovani e alle donne, ancora obbligate a scegliere tra carriera e maternità:

"Tanti, troppi giovani sono sovente costretti in lavori precari e malpagati, quando non confinati in periferie esistenziali. È doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni. Le diseguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono piuttosto il freno di ogni prospettiva di crescita. Nostro compito - come prescrive la Costituzione - è rimuovere gli ostacoli. Accanto alla dimensione sociale della dignità, c'è un suo significato etico e culturale che riguarda il valore delle persone e chiama in causa l'intera società".

Senza dimenticare lo spinoso tema delle morti bianche e della violenza sulle donne:

"Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società. Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell'educazione, dell'esempio".

"Dignità è un paese libero dalle mafie", scandisce. "Dignità è opporsi al razzismo e all'antisemitismo, aggressioni intollerabili, non soltanto alle minoranze fatte oggetto di violenza, fisica o verbale, ma alla coscienza di ciascuno di noi. Dignità è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un'informazione libera e indipendente. La dignità, dunque, come pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile".

Il presidente non dimentica neppure l'urgenza di un'adeguata riforma della giustizia, auspicando si realizzi in tempi brevi.

Mattarella riserva un pensiero, e un ringraziamento, a Papa Francesco, omaggio il talento di Monica Vitti - spentasi proprio ieri a 90 anni - e commemora David Sassoli:

"Desidero ricordare in quest'aula il Presidente di un'altra Assemblea parlamentare, quella europea, David Sassoli. La sua testimonianza di uomo mite e coraggioso, sempre aperto al dialogo e capace di rappresentare le istituzioni democratiche ai livelli più alti, è entrata nell'animo degli italiani. 'Auguri alla nostra speranza' sono state le sue ultime parole in pubblico. Aveva appena detto: 'La speranza siamo noi'. Ecco, noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l'Italia!".

Termina così il primo discorso del capo di Stato nel giorno in cui inizia il suo secondo mandato, con un applauso di circa quattro minuti ha salutato. Sergio Mattarella ha parlato per 38 minuti ed è stato interrotto per 52 volte dagli applausi dei grandi elettori.

Dopo il picchetto d'onore davanti a Montecitorio, il Presidente della Repubblica è salito a bordo dell'auto che lo ha portato a piazza Venezia per l'omaggio al Milite ignoto dove ha osservato un minuto in raccoglimento davanti all'Altare della Patria, mentre risuonava il Silenzio. Intanto il cielo di Roma veniva sorvolato dalle Frecce Tricolori. A seguire il saluto e gli auguri del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, al presidente rieletto.

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