CHE TORMENTONE

Il generale Vannacci si "autocandida" alle Europee (mentre Salvini si "salva" in Italia)

L'autore del libro Il mondo al contrario rilancia la sua corsa a Strasburgo, mentre il Parlamento ha bocciato la sfiducia a Salvini

Il generale Vannacci si "autocandida" alle Europee (mentre Salvini si "salva" in Italia)
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Vannacci sì, Vannacci no. La candidatura del generale del "Mondo al contrario" alle prossime elezioni Europee è ormai un vero e proprio tormentone tra favorevoli e contrari.

E dopo i primi dubbi anche di Salvini a rilanciare la propria candidatura al Parlamento ci ha pensato in queste ore lo stesso generale.

"Perché chi prende un sacco di voti non deve candidarsi?"

Lo ha fatto nell'accingersi all'ennesima presentazione del suo nuovo libro ("Il coraggio vince" che ha fatto seguito al "fenomeno" de "Il mondo al contrario") in un'intervista a La Stampa.

Vannacci quasi a trasporre come un'esatta equazione proprio il successo delle presentazioni dei suoi libri ("Ovunque, c'è sempre il tutto esaurito") con l'esito della corsa elettorale ha ostentato tutta la sua sicurezza:

"Perché una persona che molto probabilmente prende un sacco di voti non dovrebbe essere in lista?".

Capolista o semplice candidato, eppure qualche dubbio c'è

Così come, ostentando altrettanta sicurezza il generale ha smontato il problema di essere capolista o meno.

"Non sono io che decido, ma non importa. Tanto si vince in base alle preferenze, no?".

Eppure qualche riflessione interiore (se "figlia" delle polemiche delle ultime ore e della lettera dei dissidenti leghisti a Salvini che hanno posto proprio l'aut aut di non candidare il generale, non è dato sapere) Vannacci la sta portando avanti tanto da ammettere:

"Sto valutando se ho i requisiti da un punto di vista professionale, non si può improvvisare. E poi, se avrò una reale capacità di influire. Quelle delle Lega mi sembrano beghe di partito. Ad ogni modo non ho parlato solo con Salvini, ma anche con altri politici".

Nelle scorse ore infatti una ventina tra parlamentari, ex parlamentari e amministratori locali hanno scritto e mandato una lettera appello al segretario nazionale per chiedere "un ritorno al pragmatismo della prima Lega" e, soprattutto di "non candidare Vannacci".

In Europa? Non da comprimario, i temi più spinosi

Anche perché, Vannacci ha anche ribadito di non voler certo "andare al Parlamento Europeo per fare la comparsa, a schiacciare un bottone, ma con un ruolo da protagonista".

Da qui la sottolineatura sui temi più "caldi" dove l'Europa è chiamata a dare risposte diverse ai cittadini: in particolare sul tema ambiente e a tutte le sue ricadute su settori come auto, case green, agricoltura.

Intanto il Parlamento italiano "salva" Salvini

Nel frattempo, nelle scorse ore proprio il leader della Lega e ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini si è "salvato" dalla mozione di sfiducia presentata in Parlamento da tutta l'opposizione.

Una mozione dove sotto la lente c'erano i rapporti tra la Lega e il Cremlino, tra Salvini e Putin e la stessa posizione politica leghista riguardo il conflitto Russia-Ucraina.

Un documento che aveva Matteo Richetti di Azione come primo firmatario.

Proprio il rappresentante del partito di Calenda ha rivolto l'attacco più duro a Salvini, chiamando in causa anche Giorgia Meloni:

"Sono giorni che la Lega ci racconta che l’accordo fra Salvini e Russia Unita non ha valore e ogni volta cambiano versione. Il vicepremier ci aveva abituato alle parole al vento, ma qui si gioca con la credibilità e la sicurezza del Paese. Come fa il presidente del Consiglio a presentarsi ai consessi internazionali a sostegno dell’Ucraina quando il suo vicepremier ha un accordo ancora in essere con Russia Unita? Salvini ha un impegno formale a condividere informazioni con Putin. Chi ci garantisce che quanto detto durante il consiglio dei ministri resti riservato?".

Mozione respinta, esulta Salvini: "Sinistra, che figuraccia"

Alla fine, la Camera ha respinto la mozione di sfiducia contro Matteo Salvini per i rapporti della Lega con Russia Unita: 129 i sì, 211 i no, 3 gli astenuti.

E Salvini (che non era in Aula come molti big del Centrodestra) subito dopo l'esito del voto ha commentato:

"Grazie. Ennesima figuraccia della sinistra, andiamo avanti col nostro lavoro".

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