Il generale Vannacci candidato per la Lega alle Europee, Crosetto: "Lui e Salvini, stesso senso dello Stato"
"Sarò un candidato indipendente che mantiene la propria identità". Dall'opposizione bordate contro il militare
Alla fine, Vannacci c'è. Il generale correrà per la Lega alle elezioni Europee dell'8 e 9 giugno 2024.
L'annuncio è stato dato ieri, giovedì 25 aprile, dal leader della Lega Matteo Salvini durante la presentazione a Milano del suo libro "Controvento".
In Europa per la Lega "nel nome della libertà"
La decisione era nell'aria da mesi, ma da qualche ora è stata messa di fatto nero su bianco dal segretario nazionale del Carroccio in occasione dell'evento pubblico organizzato nel capoluogo lombardo alla Fondazione Istituto dei Ciechi.
Il vicepresidente del Consiglio e Ministro alle Infrastrutture ha presentato l'investitura del generale con toni entusiastici:
"Felice che, nel nome della Libertà, per un’Italia che non vuole arrendersi, l’8 e 9 giugno gli italiani potranno scegliere il nome del Generale Vannacci con la Lega".
Vannacci correrà come capolista in tutte le circoscrizioni.
Il commento del generale
Come detto, sulla candidatura di Vannacci i rumors si inseguivano da tempo. Da mesi il segretario leghista aveva strizzato l'occhio al generale, balzato agli onori delle cronache del nostro Paese dopo l'uscita del libro "Il mondo al contrario".
Poi tra i due c'era stato un raffreddamento specie dopo che Salvini aveva stigmatizzato le "uscite" non proprio ortodosse del generale sugli omossessuali.
Ma Salvini si era dovuto scontrare (e chissà quale nuove reazioni ci saranno ora) anche sull'ostracismo dei leghisti della prima ora che avevano chiesto al segretario proprio una marcia indietro sul nome di Vannacci.
Infine, la fumata bianca e così dopo l'annuncio del leader leghista è arrivato anche un primo commento dello stesso neo candidato al Parlamento europeo:
"Sarò un candidato indipendente che mantiene la propria identità e che lotterà, con coraggio, per affermare i propri valori di Patria, tradizioni, famiglia, sovranità e identità che condivido abbondantemente con la Lega".
Vannacci c'è, ma nella Lega c'è chi dice "no"
Detto della protesta di militanti e amministratori, nei giorni scorsi una voce autorevole contro la candidatura di Vannacci era arrivata anche da Gianmarco Centinaio, sottosegretario all'Agricoltura e leghista doc:
"Il mio entusiasmo sulla sua candidatura è a meno duemila. la Lega deve candidare leghisti, già uno che deve meditare se candidarsi o no non lo sceglierei mai. Se Vannacci sarà candidato nella mia circoscrizione non lo voterò, sceglierò uno della Lega che si è fatto il mazzo sul territorio".
Le altre reazioni
Oltre alle reazioni interne, Salvini in queste ore deve vedersela anche con i commenti decisamente negativi del mondo politico.
Senza mezzi termini la stroncatura di Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra:
"Una provocazione. Una svolta xenofoba che premia un generale sotto provvedimento disciplinare avviato dal ministro della Difesa Crosetto".
Durissimo anche Riccardo Magi di +Europa:
"Per festeggiare il 25 Aprile Salvini annuncia "la candidatura di Vannacci, un militare criptofascista che dice di non potersi definire antifascista. Bravo Salvini, bel modo di onorare gli italiani morti combattendo per la libertà nella Resistenza a quel regime che Vannacci non riesce proprio a condannare!".
Il botta e risposta col ministro Crosetto
Negativo anche il commento del Ministro della Difesa e co-fondatore di Fratelli d'Italia Guido Crosetto che, appunto tempo fa, aveva avviato un un procedimento disciplinare contro il generale:
"Vannacci con la Lega? E che novità c’è? Era chiaro che sarebbe finita così, d’altronde Salvini e Vannacci hanno molte cose in comune: gli stessi valori e soprattutto lo stesso senso dello Stato. Mi sembra evidente che questa candidatura non rispecchi i valori di tutta la Lega".
"Era chiaro da mesi che lo avrebbe fatto. Sarà certamente eletto. Sono certo che la sua presenza aiuterà elettoralmente la Lega. Una scelta win-win, come si dice. Per lui, per la Lega e per l’esercito".
Il generale ha risposto al ministro dai microfoni di Un giorno da pecora su Rai Radio 1:
"Crosetto con sarcasmo ha detto che sarebbe un bene per l’esercito se venissi eletto? Il sarcasmo lo lascio lui. In ogni caso è una sua opinione, se ritiene che sia così non vorrei deluderlo. Perché dovrei lasciare ora l’esercito? È tutto normato. Qualora fossi eletto dovrò scegliere se lasciare o mettermi in aspettativa dall’esercito. Se non dovessi essere eletto deciderò".