tonfo centrosinistra e terzo polo

Il Friuli conferma Fedriga, avvocatessa No Vax batte il Terzo polo

Inaspettato il 4,6% della lista di Giorgia Tripoli, No green pass e No vax, che batte Calenda e Renzi

Il Friuli conferma Fedriga, avvocatessa No Vax batte il Terzo polo
Pubblicato:
Aggiornato:

Percentuali bulgare vedono riconfermato alla guida del Friuli Venezia Giulia il leghista Massimiliano Fedriga, con il 64,24% delle preferenze. Massimo Moretuzzo, sostenuto da Pd e M5s, si ferma al 28,38%. Sorprende il risultato dell'outsider No vax Giorgia Tripoli (Insieme Liberi) che ha convinto il 4,66% dei votanti, quasi il doppio del 2,72% raccolto da Alessandro Maran, candidato di Azione e Italia Viva.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Massimiliano Fedriga (@massimilianofedriga)

Fedriga confermato governatore del Friuli Venezia Giulia

Bis per Massimiliano Fedriga, che viene riconfermato alla guida della Regione dai friulani con una vittoria schiacciante.

Fedriga al voto

"Lo splendido risultato delle regionali in Friuli Venezia Giulia, con la Lega primo partito in assoluto e una grande affermazione della lista Fedriga, confermano la bontà del nostro lavoro premiato da cittadini attenti ed esigenti. Prima la vittoria alle regionali in Lombardia e Lazio di febbraio, ora questo successo senza precedenti, con la sinistra che perde con 35 punti di distacco e la Lega in forte crescita. Avanti a testa alta, con umiltà e determinazione: ad attacchi e polemiche rispondiamo con sorriso e lavoro”.

Il leder della Lega Matteo Salvini ha prontamente commentato il successo di Fedriga, confermato governatore del Friuli Venezia Giulia con oltre il 64% dei consensi.

Anche la premier e leader di FdI, Giorgia Meloni, ha riservato elogi per il friulano:

"Congratulazioni a Massimiliano Fedriga, riconfermato presidente della Regione Friuli Venezia Giulia. Ha lavorato molto bene in questi anni, insieme a tutta la coalizione, e sono certa continuerà a farlo. Una vittoria che premia il modello amministrativo e il buongoverno del centrodestra e che ci sprona a fare sempre meglio”.

Shlein: "Opposizione centrata"

Il Centrosinistra, alleato con il M5S, incassa una pesante sconfitta con il candidato Moretuzzo che non arriva nemmeno al 30%.

“Complimenti a Fedriga, che ha vinto nettamente in Friuli-Venezia Giulia. Ringraziamo Moretuzzo e tutta la coalizione che l’ha sostenuto per l’impegno. Riorganizzeremo insieme un’opposizione centrata sulle proposte politiche. Con pazienza, ma con determinazione”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, sul voto in Friuli.

“E’ un risultato che, inizialmente quando abbiamo iniziato la campagna elettorale, poteva essere ancora peggiore. E’ una partita complicata, abbiamo fatto un percorso, penso anche interessante e positivo, che ha avuto la capacità di muovere tante persone sul territorio regionale. E’ evidente che il risultato è netto, ho chiamato Fedriga per fargli i complimenti per il risultato e un in bocca al lupo per il lavoro che lo attende. I temi che abbiamo posto nella campagna elettorale restano tutti lì dunque la nostra intenzione è quella di lavorarci nella prossima legislatura con impegno, lealtà senza alzare i toni e usando i contenuti più che la propaganda e gli slogan”, ha commentato Moretuzzo.

Centrosinistra arranca (anche) nelle Regioni

I risultati del voto friulano non fanno che confermare la forte propensione italica, attualmente, verso il Centrodestra. Il Partito Democratico - e il Centrosinistra in generale - non riesce a imporsi da anni in un'elezione regionale. La disfatta in Friuli Venezia Giulia dell'alleanza giallorossa conferma la tendenza che è ormai in atto dalla primavera del 2015: nessun movimento politico avversario è mai riuscito a strappare il potere alla guida di una Regione che in quel momento è nelle mani del Centrodestra. L'ultimo a riuscire in questa impresa è stato Vincenzo De Luca, nel 2015, in Campania.

La mappa delle Regioni amministrate è, ad oggi, 15 per il centrodestra e 4 per il centrosinistra, a cui restano solo Emilia-Romagna, Toscana, Campania e Puglia.

Delusione Terzo Polo e la sorpresa dell'avvocata No vax

“Un risultato per noi deludente: purtroppo non si discosta da quello delle altre Regionali. Le elezioni Regionali, per un partito di centro, sono il peggio che può capitare perché la gente tende a votare da un lato o dall’altro. Questo è un grosso problema dell’Italia”.

Così il leader di Azione, Carlo Calenda, a margine di un evento elettorale a Treviso, ha commentato i deludenti numeri del suo candidato. E ancora:

“Fedriga è stato bravo a prendere il voto dell’elettore moderato e a portare il risultato a una cifra molto alta, complimenti a lui. Mi dispiace per il nostro candidato Alessandro Maran, che è una persona di grandissima qualità e anche un grandissimo conoscitore dell’Europa e del mondo e questo è molto importante per le Regioni italiane di confine. Maran ha fatto una campagna in un mese in elezioni difficilissime, però a lui va veramente tutta la mia stima”.

Successo dell'avvocata No vax

Ma il vero colpo di scena è stato il sorpasso della candidata No vax, Giorgia Tripoli, a danno di IV e Azione. La colazione guidata dall'avvocatessa Tripoli, nella lista "Insieme Liberi", ha raggruppato Italexit, Movimento 3V, Movimento Gilet Arancioni, Alister e Comitato Tutela Salute Pubblica Fvg, portandosi a casa il 4,6% dei votanti, risultato che consente di entrare in consiglio regionale.

Giorgia Tripoli

E a coloro che hanno accusato Tripoli di aver "messo insieme" una lista di bastian contrari, lei replica:

"Non siamo un'accozzaglia di movimenti, ma cittadini liberi contro la globalizzazione e il mondialismo che hanno ridotto la gente al precariato. Noi siamo liberi perché siamo scesi in piazza per opporci ai diritti cancellati, a imposizioni e leggi incostituzionali, allo stato di polizia instaurato con il green pass, alla globalizzazione e agli interessi che si nascondono dietro alle emergenze pandemica, bellica e del caro bollette".

Nei giorni scorsi, prima che si andasse alle urne, la candidata ha fatto un appello al "popolo degli schifati, coloro che sono stati costretti a non andare alle urne" negli anni passati "perché vittime di una politica degli ultimi anni" che non li rappresenta.

Seguici sui nostri canali