Il condono edilizio 2024 allo studio del Governo potrebbe cancellare la "doppia conformità"
Sarà possibile sanare vecchi tipi di interventi per i quali oggi non ci sono più limitazioni, ma che sono comunque considerati abusivi
Il Governo Meloni sta pensando a un nuovo condono edilizio che potrebbe essere pronto nel giro di un mese.
Condono edilizio 2024 allo studio del Governo
L'annuncio è stato dato dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ma ancora non c'è nulla di scritto: non c'è un testo, si vedrà se la novità battezzata "Piano Salvacasa" arriverà sotto forma di un emendamento a precedenti decreti o con un decreto vero e proprio.
L'idea di fondo, ha spiegato il leader della Lega, sarebbe quella di regolarizzare piccole difformità all'interno delle abitazioni, ma per quanto piccolo si tratterà comunque di un condono.
Che tipo di difformità? Per esempio:
- un muro interno che è stato costruito senza darne comunicazioni al Comune;
- una finestra che è stata aperta su un muro esterno anche in questo caso senza darne di comunicazione;
- oppure ancora interventi più importanti come costruire un soppalco o una tettoia
Insomma parliamo di interventi per cui in effetti serviva un’autorizzazione che non c'è stata.
In Italia abusiva una costruzione su sei
Piccole irregolarità che secondo il Ministero raggiungerebbero l'80% del patrimonio edilizio nazionale: una stima che arriverebbe dal Consiglio Nazionale degli ingegneri.
Tutto questo ha ripercussioni anche sulle possibilità di vendere immobili magari anche molto vecchi, perché l'acquirente se si accorge di un abuso edilizio - per quanto piccolo - può annullare il contratto di vendita in 13 giorni o chiedere rimborso delle spese.
Il tasso di abusivismo edilizio in Italia nelle nuove costruzioni raggiunge quota 1 a 6, secondo l’Istat risulta abusiva addirittura una su tre al sud e nelle isole.
Sarà cancellata la "doppia conformità"
Ma il provvedimento dovrebbe andare a riformare anche la cosiddetta “doppia conformità”.
Di che si tratta? E’ il principio per cui se un intervento in passato non era permesso quando è stato eseguito, ma poi in seguito il Comune ha dato il via libera a quel tipo di interventi, l’abuso oggi non è comunque sanabile.
Con una modifica della norma, sarebbe quindi possibile sanare vecchi tipi di interventi per i quali oggi non ci sono più limitazioni.
E’ il caso della classica tettoia costruita in giardino per metterci sotto la macchina fatta quando non era permesso. Poi le regole poi del Piano urbanistico comunale cambiano e viene eliminato questo vincolo: oggi sarebbe comunque abusiva, mentre l’idea è di dare la possibilità invece di sbloccare questi lavori fatti in passato e che possono limitare le vendite degli immobili.
Infine il decreto introdurrebbe una maggiore tolleranza sulle variazioni costruttive, che oggi possono arrivare fino al 2% delle misure autorizzate dalla planimetria: l’ipotesi potrebbe essere raggiungere il 5%.