Insegnanti nel caos

Il Concorso Pnrr per assumere 20mila insegnanti è da rifare: cosa succede ora

Il Tar ha accolto il ricorso di 21 concorrenti avendo rilevato la "violazione dell'anonimato". Il M5S chiede chiarezza al ministro Valditara

Il Concorso Pnrr per assumere 20mila insegnanti è da rifare: cosa succede ora
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Il Concorso ordinario Pnrr per docenti di laboratorio nelle scuole secondarie in Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Umbria è da rifare. A deciderlo è il Tar di Ancona, il quale ha accolto il ricorso proposto da un gruppo di 21 concorrenti difesi dall'avvocato Gaetano Liperoti. Secondo i giudici, nel concorso svoltosi nello scorso mese di maggio a Porto Sant'Elpidio, è stata violata la regola dell'anonimato.

Concorso Pnrr per insegnanti annullato

Il concorso, bandito a livello nazionale per immettere in ruolo circa 20mila docenti, è stato strutturato a livello interregionale. Le relative procedure sono state gestite dall'Ufficio scolastico regionale delle Marche, che ha avuto anche il compito di nominare la commissione addetta alla valutazione dei candidati.

La commissione è deputata all'elaborazione delle tipologie di prove. La decisione è stata quella di far svolgere agli aspiranti docenti della classe B022 (Laboratori di tecnologie e tecniche delle comunicazioni multimediali) la prova pratica in modalità scritta ed in seguito la prova orale.

Il problema nella prova scritta del concorso

Quale è stato dunque il problema? Ai candidati, durante la prova scritta, è stato richiesto di apporre il proprio nome e cognome sui fogli utilizzati per la soluzione dei quesiti, non rispettando dunque il criterio del suo svolgimento in forma anonima.

Il problema del concorso nella prova scritta

"Quando la prova pratica è elaborata in forma scritta, deve essere rispettata la regola generale del suo svolgimento in forma anonima così da non mettere a rischio la trasparenza e la credibilità del concorso - ha commentato in merito l'avvocato Liperoti, difensore dei 21 concorrenti che hanno proposto il ricorso -  In questi casi non deve esserci alcun valido motivo per cui chi corregge la prova debba conoscere il nome del suo autore".

Il Tar accoglie il ricorso dei concorrenti: prova da rifare

Accogliendo il ricorso, il Tribunale amministrativo ha rilevato la violazione dell'anonimato nell'espletamento della prova pratica scritta. Il Tar ha applicato questo principio giurisprudenziale, rilevando nello specifico che si trattava di una prova pratica da espletarsi nell'ambito di un tempo massimo di otto ore e consistente nella redazione di una dimostrazione tecnica rivolta a studenti di una classe di un istituto tecnico o professionale, "sicché non è ipotizzabile che l'espletamento della stessa nell'arco delle otto ore concesse potesse avvenire alla presenza della commissione".

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Il concorso per docenti è da rifare

In esecuzione della sentenza, il Ministero dell'Istruzione dovrà ora far ripetere la prova pratica a tutti i candidati e, successivamente, ripetere le prove orali e approvare una nuova graduatoria di vincitori, che avrà effetto a partire dal prossimo anno scolastico.

Questo perché, come scritto nel provvedimento del Tar, "tutti i vincitori del concorso riguardante la classe B022, collocati nelle graduatorie di merito relative alle Regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Umbria, risultano essere stati già immessi in ruolo e quindi assunti a tempo indeterminato". Pertanto, "è allo stato preminente l’esigenza di consentire la prosecuzione dell’anno scolastico in corso 2024/2025 in condizioni di piena efficienza e regolarità. Si dispone dunque che gli esiti della procedura concorsuale rinnovata e la nuova graduatoria avranno effetto a partire dall’anno scolastico successivo a quello in corso”.

Il Movimento 5 Stelle chiede chiarezza: "Insegnanti nel caos"

Sul caso è scoppiata la polemica con gli esponenti del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura a chiedere chiarezza sull'accaduto in una nota rivolta al ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara.

"La decisione del Tar getta nel caos migliaia di insegnanti, mettendo a rischio il regolare avvio del prossimo anno scolastico - recita la nota -. Chi pagherà per questo disastro? Chiediamo a Giuseppe Valditara di venire in commissione e fare immediata chiarezza, individuando le responsabilità di questa situazione inaccettabile. Il Ministero deve intervenire con soluzioni rapide ed efficaci per garantire che le scuole non restino senza docenti di laboratorio. Non possiamo permetterci ritardi. Nessuna scusa, nessun rinvio: il problema va risolto subito, prima dell'inizio del nuovo anno scolastico".

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