Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato la sospensione immediata di tutti i negoziati commerciali con il Canada, accusando Ottawa di aver diffuso uno spot televisivo “falso” che, a suo dire, avrebbe manipolato le parole dell’ex presidente Ronald Reagan per screditare la politica dei dazi statunitensi.
Il Canada cita Ronald Reagan e fa infuriare Trump
L’annuncio, arrivato nella serata di giovedì, 23 ottobre 2025, segna un nuovo punto di crisi nei rapporti economici tra Washington e Ottawa, già tesi per le misure protezionistiche volute da Trump.
Al centro della controversia c’è uno spot televisivo trasmesso in Canada come parte di una campagna contro i dazi imposti dagli Stati Uniti. Nel video si sente la voce di Ronald Reagan pronunciare parole di forte critica verso le barriere commerciali:
“I dazi possono sembrare patriottici, ma nel lungo termine queste barriere danneggiano ogni lavoratore e consumatore americano”, dice Reagan nella registrazione. “I mercati si contraggono e crollano, le aziende e le industrie chiudono, e milioni di persone perdono il lavoro”.
Lo spot, che secondo diverse fonti sarebbe costato circa 75.000 dollari, utilizza l’audio originale di un discorso radiofonico del 1987 in cui l’allora presidente Reagan difendeva il libero scambio. Tuttavia, secondo Trump e la Fondazione Ronald Reagan, il messaggio è stato “manipolato” per adattarlo a un contesto politico completamente diverso, e usato “senza alcuna autorizzazione”.
🚨O Canada is running a $75M anti-tariff PROPAGANDA ad on TV, here in the United States of America—Directed at Republican Voters…
“The Govt of Ontario, Canada, created an ad campaign using selective audio and video of @RonaldReagan…”@MarkJCarney @fordnation👇🏼 pic.twitter.com/hmNCfs54bi
— Dan Scavino Jr.🇺🇸🦅 (@DanScavino) October 24, 2025
L’ira del tycoon
In un post pubblicato sul suo social network, Trump ha scritto:
“A causa del loro comportamento vergognoso, tutti i negoziati commerciali con il Canada sono con la presente terminati”.
Il presidente ha accusato il governo canadese di aver diffuso un “falso spot” volto a “influenzare le decisioni della Corte Suprema degli Stati Uniti e di altri tribunali”. “La Fondazione Ronald Reagan ha appena annunciato che il Canada ha utilizzato in modo fraudolento un annuncio pubblicitario, che è FAKE, con Ronald Reagan che parla negativamente delle tariffe”, ha aggiunto il tycoon.
Secondo Trump, la vicenda rappresenta un tentativo deliberato di interferire con la politica economica americana.
“Le tariffe sono molto importanti per la sicurezza nazionale e per l’economia degli Stati Uniti”, ha ribadito. “Sulla base del loro comportamento, tutti i negoziati commerciali con il Canada sono terminati”.
La replica del Canada e le reazioni
L’ufficio del primo ministro canadese Mark Carney non ha rilasciato commenti immediati. Carney, che secondo l’agenda ufficiale dovrebbe partire venerdì mattina per un vertice in Asia, aveva recentemente dichiarato l’intenzione di “raddoppiare le esportazioni canadesi verso i Paesi al di fuori degli Stati Uniti”, citando come motivazione principale la crescente minaccia dei dazi americani.

La tensione tra i due Paesi si inserisce in un contesto economico delicato: oltre il 75% delle esportazioni canadesi è diretto verso gli Stati Uniti, e ogni giorno circa 3,6 miliardi di dollari canadesi – pari a 2,7 miliardi di dollari statunitensi – in beni e servizi attraversano il confine.
Solo poche settimane fa, Carney e Trump si erano incontrati per discutere una possibile revisione dell’accordo commerciale USMCA (tra Stati Uniti, Messico e Canada), negoziato durante il primo mandato di Trump e poi inasprito con l’aumento delle tariffe su diversi prodotti industriali e agricoli.
La posizione della Fondazione Reagan
La Fondazione e l’Istituto presidenziale Ronald Reagan hanno confermato che lo spot canadese “travisa il ‘Discorso radiofonico presidenziale alla nazione sul commercio libero ed equo’ del 25 aprile 1987”.
“L’Ontario non ha ricevuto l’autorizzazione a utilizzare o modificare le osservazioni dell’ex presidente”, ha dichiarato la Fondazione, sottolineando di essere “profondamente preoccupata per l’uso improprio delle parole di Reagan in un contesto politico straniero”.
La Fondazione ha inoltre reso noto che sta “esaminando le opzioni legali in questa vicenda” e ha invitato il pubblico a guardare il video integrale e non modificato del discorso originale di Reagan, disponibile sui propri canali ufficiali.
Un nuovo fronte di tensione
L’interruzione dei negoziati commerciali rischia di aprire un nuovo fronte di conflitto economico tra Stati Uniti e Canada, due Paesi legati da una delle relazioni economiche più dense al mondo.
Gli esperti ritengono che la decisione di Trump possa complicare le già fragili trattative per aggiornare l’accordo commerciale nordamericano e avere ripercussioni sul commercio di energia, acciaio e prodotti agricoli.
Durante un incontro con la stampa, Trump ha spiegato di aver visto personalmente lo spot canadese in televisione.
“Ieri sera ho visto uno spot dal Canada”, ha raccontato. “Se fossi il Canada, ascolterei anche io lo stesso spot”.
Una frase che, per molti osservatori, suona ironica ma conferma quanto la questione dei dazi resti al centro della politica economica e della campagna retorica del presidente americano, sempre più determinato a difendere la sua visione di “America First” anche a costo di incrinare i rapporti con i tradizionali alleati di Washington.