Polemiche roventi

"I poveri mangiano meglio dei ricchi": cosa intendeva il ministro Lollobrigida con questa frase

Schlein: "Non serve nemmeno fare la parodia di un Governo così, che vive su un altro pianeta"

"I poveri mangiano meglio dei ricchi": cosa intendeva il ministro Lollobrigida con questa frase
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"In Italia spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi". Detta così suona male, veramente male, quasi una presa in giro per chi - tra caro bollette, benzina alle stelle, inflazione e via dicendo - fa fatica ad arrivare alla fine del mese. E no, non l'ha detto Flavio Briatore (non nuovo a  esternazioni per così dire "bizzarre": una delle ultime è che i poveri non creano lavoro e mangiano solo grazie ai ricchi...). No, la "firma" è del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Lollobrigida: "I poveri mangiano meglio dei ricchi"

Ma cosa voleva dire il ministro con questa frase? Perché, diciamolo, così è veramente uno schiaffo alla miseria. Proviamo allora a contestualizzare il tutto. La frase completa, innanzitutto:

"In Italia spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi perché cercando dal produttore l’acquisto a basso costo comprano qualità”.

Il contesto, poi: ci si trovava al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, e il ministro dell'Agricoltura stava facendo un paragone con gli Stati Uniti. A detta di Lollobrigida, negli Usa c'è una "maggiore divaricazione sociale tra chi mangia bene, come noi, e i poveri".

Il paragone con gli Usa

Lollobrigida, per arrivare alla sua "deduzione" è partito da un assunto che tutti danno per scontato: sul mangiare in pochi possono insegnarci qualcosa, tantomeno gli americani.

"In Italia rispetto agli Usa c'è una grande educazione alimentare, anche interclassista: infatti da noi spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi perché cercando dal produttore l’acquisto a basso costo comprano qualità".

Ha ragione Lollobrigida?

Ora che la questione è maggiormente contestualizzata possiamo chiederci se ha effettivamente ragione Lollobrigida. E la risposta è no. O meglio, potrebbe anche esserlo in alcune situazioni limite. Pensiamo ai tantissimi piccoli borghi italiani, dove qualche centinaio (o decina) di cittadini vive da sempre servendosi dal contadino che riesce comunque (non tutti, per la verità) a tenere i prezzi abbordabili a fronte di una qualità elevata di prodotto.

Ma il grosso della popolazione vive in città, e a Milano come a Roma, Napoli o Firenze, è difficile immaginare il povero che va a servirsi dal negozietto di frutta e verdura a chilometro zero (che per ovvie ragioni di sostenibilità deve tenere i prezzi alti). Più facile, dunque, servirsi presso un discount o mangiare in un fast food (che, tornando al discorso di prima, abbiamo "importato" proprio dagli Usa), che se a volte è sinonimo di praticità e anche di gusto, sicuro non lo è di qualità elevata.

Le polemiche

L'uscita di Lollobrigida - ça va sans dir - ha suscitato un vespaio di polemiche.

"Gli italiani che fanno fatica ad arrivare a fine mese sono tanti, nonostante qualche ministro dica che i poveri mangiano meglio dei ricchi. Non servono parodie quando c’è un governo così, un governo che vive su un altro pianeta“, ha commentato la segreteria del Pd Elly Schlein alla festa dell’Unità di Bologna.

Ironico, ma deciso, l'ex ministro del Lavoro Andrea Orlando:

“Ecco perché hanno tolto il reddito di cittadinanza. Bisogna fare qualcosa per i ricchi che, poveretti, mangiano male”.

Anche il Movimento Cinque Stelle - per voce del capogruppo in Commissione agricoltura alla Camera Alessandro Caramiello - ci è andato giù duro:

"La dichiarazione di Lollobrigida èuno schiaffo a tutte quelle persone oggi in drammatica difficoltà, che fanno fatica a fare la spesa schiacciate da un’inflazione dei generi alimentari ancora su livelli altissimi. Diventano oggettivamente intollerabili dichiarazioni di questo tipo da parte di un ministro sempre più inadeguato“.

Per difendere Lollobrigida è sceso in campo il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Tommaso Foti:

"Orlando fa finta di non capire, ma penso che tra i tanti presenti al convegno dotati evidentemente di maggiore capacità di comprensione, sia stato chiarissimo il concetto del valore della nostra cultura alimentare interclassista. In Italia, spesso spendere meno significa ricercare prodotti, accorciando le filiere e rivolgendosi ai produttori che ne realizzano mediamente di ottima qualità, come ha sottolineato il ministro Lollobrigida. Significa ricercare meno prodotti sofisticati e costosi, gravati da spese di trasformazione e promozione, che ne aumentano il prezzo, ma non i benefici per la salute. In questo senso siamo più fortunati di altre culture alimentari, nelle quali i ricchi possono permettersi 'benessere' mangiando bene e i più poveri costretti a mangiare prodotti di bassissima qualità".

Commenti
antonia

vivo in un paese e mi servo, al bisogno, da produttori locali di vegetali. trovo che i prezzi siano spesso più alti di quelli praticati nella grande distribuzione, che già non scherza con gli ultimi rincari, ma sono contenta di sborsare qualche soldino in più vuoi per sostenere il piccolo produttore vuoi per la qualità del prodotto.

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