Green pass obbligatorio sul lavoro per tutti: cosa prevede il decreto
Approvato anche il prezzo calmierato per i tamponi in farmacia.
Il Governo ha deciso: il Green pass sarà obbligatorio per accedere a tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati. Il provvedimento sarà attuativo dal 15 ottobre e riguarderà tutti i lavoratori. Dopo gli incontri in Cabina di regia e con le Regioni è arrivato l'ok (all'unanimità) del Consiglio dei ministri.
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Green pass sul lavoro per tutti
Il premier Mario Draghi nel pomeriggio di mercoledì 15 settembre aveva incontrato i sindacati per anticipare il provvedimenti, mentre in Senato passava la fiducia sul Decreto Legge con 189 voti a favore, 32 contrari e 2 astenuti
Dal 15 ottobre
L'obbligo di esibire il Green pass per accedere al posto di lavoro sarà effettivo dal 15 ottobre, in modo da permettere a tutti di mettersi in regola con la vaccinazione e alle aziende di dotarsi di sistemi di controllo. Per chi non ottempererà alle regole sono previste sanzioni sino a 1.500 euro.
L'Italia sarà il primo Paese europeo dove sarà in vigore l'obbligo.
Tra le novità il fatto che il certificato non arriverà più due settimane dopo la prima somministrazione, ma sarà contestuale all'iniezione, per permettere anche agli ultimi "ritardatari" di non perdere neppure un giorno di lavoro.
Come funziona l'obbligo sul lavoro pubblico
E' tenuto a essere in possesso del certificato il personale delle Amministrazioni pubbliche. L'obbligo riguarda inoltre il personale di Autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi di rilevanza costituzionale. Il vincolo vale anche per i titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice.
Inoltre l’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che svolgono a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o formativa presso le pubbliche amministrazioni.
Sono i datori di lavoro a dover verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione.
Il decreto prevede che il personale che ha l’obbligo del Green Pass, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della Certificazione Verde; dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso. La retribuzione non è dovuta dal primo giorno di assenza. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.
Per coloro che sono trovati senza la Certificazione sul luogo di lavoro è prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza.
Come funziona per i lavoratori del privato
Sono tenuti a possedere e a esibire su richiesta il Green pass anche coloro che svolgano attività lavorativa nel settore privato, dove sarà necessaria la certificazione per accedere al luogo di lavoro.
Come per il lavoro pubblico, anche per quello privato sono i datori di lavoro a dover assicurare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione.
Si applicano le stesse modalità sanzionatorie del settore pubblico.
Per le aziende con meno di 15 dipendenti, è prevista una disciplina volta a consentire al datore di lavoro a sostituire temporaneamente il lavoratore privo di Certificato Verde.
I tamponi
Il decreto prevede l’obbligo per le farmacie di somministrare i test antigenici rapidi applicando i prezzi definiti nel protocollo d’intesa siglato dal Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, d’intesa con il Ministro della Salute (8 euro per i minorenni, 15 per i maggiorenni).
Le nuove norme prevedono inoltre la gratuità dei tamponi per coloro che sono stati esentati dalla vaccinazione.
I Tribunali
Il personale amministrativo e i magistrati, per l’accesso agli uffici giudiziari, devono possedere ed esibire le Certificazioni Verdi. Al fine di consentire il pieno svolgimento dei procedimenti, l’obbligo non si estende ad avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all’amministrazione della Giustizia, testimoni e parti del processo.
Revisione misure di distanziamento
Entro il 30 settembre, in ragione dell’estensione dell’obbligo di Green Pass e dell’andamento della campagna vaccinale, il Cts esprimerà un parere relativo alle condizioni di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative. La rivalutazione sarà propedeutica all’adozione degli successivi provvedimenti.
No ai licenziamenti
Alla vigilia dell'approvazione Draghi aveva rassicurato i sindacati sulla questione licenziamenti. L'obbligo di Green pass sui luoghi di lavoro non sarà un "grimaldello" per permettere alle aziende di lasciare a casa i lavoratori. Nel caso di mancato adeguamento entro 5 giorni scatterà però la sospensione dello stipendio.
Altro nodo importante è quello dei tamponi, sul quale però la trattativa è ancora aperta. Pierpaolo Bombardieri, segretario Uil, si era fatto portavoce delle istanze di tutte le sigle sindacali dopo l'incontro con il premier:
"Non è possibile che per lavorare sia necessario pagare 22 euro ogni due giorni. Non stiamo parlando del Green pass per andare allo stadio, al cinema o al ristorante, ma di una certificazione obbligatoria per accedere al posto di lavoro. E non possiamo farne ricadere i costi sui dipendenti".
Sulla questione si è trovata una sorta di mediazione, con un obbligo generalizzato per le farmacie di praticare prezzi calmierati per tamponi. Il costo sarà di 8 euro per i minorenni e 15 per i maggiorenni (gratis per chi non può fare il vaccino).
Verso l'obbligo anche per il Parlamento
Nei giorni scorsi aveva fatto molto discutere la mancanza di obbligatorietà della certificazione anche per i parlamentari. E così il Governo ha deciso di estendere il provvedimento anche agli organi costituzionali, includendo dunque il Quirinale e la Corte Costituzionale. L'obbligo, quindi, riguarderà anche le cariche elettive di Camera e Senato. Per il principio dell'autodichia, la norma non si può applicare automaticamente agli organi costituzionali che, in base al decreto, dovranno pronunciarsi entro il 15 ottobre.
Una situazione che ha letteralmente fatto imbufalire il leghista Claudio Borghi (da sempre uno dei più fieri oppositori della carta verde). Il leghista ha twittato l'immagine di una Costituzione corretta a penna che recita all'articolo 1, "L'Italia è una repubblica fondata sul Green pass. La sovranità appartiene al Governo che la esercita come gli pare".
Mi informano di alcune piccole modifiche apportate alla Costituzione dalla Cabina di Regia. pic.twitter.com/BVmUGuEaNC
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) September 16, 2021