il caso

Green pass obbligatorio per concerti, ristoranti e biblioteche. Ma in Parlamento no...

Obbligatorio per tutti ma non per i politici?

Green pass obbligatorio per concerti, ristoranti e biblioteche. Ma in Parlamento no...
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Fate quello che dico ma non quello che faccio... Da settimane il dibattito politico  - ma non solo - nel nostro Paese è monopolizzato dal Green pass. Serve per andare al bar e al ristorante, per i concerti, per le biblioteche, in aereo, in treno, anche per andare a mensa con i colleghi. Ma c'è un posto dove centinaia di persone stanno per ore, al chiuso, e la certificazione verde non serve. Indovinate che posto è? Il Parlamento...

Green pass ovunque, ma non in Parlamento

Proprio alla vigilia di un provvedimento che potrebbe estendere l'obbligo di dotazione di "lasciapassare" anche per dipendenti pubblici  e mezzi del trasporto locale, previsto per domani, giovedì 9 settembre 2021, e mentre infuria il dibattito sulla "giravolta" della Lega, che ha ritirato i suoi emendamenti al Decreto legge votando però quelli di Fratelli d'Italia, esplode il caso.

A sollevarlo tra i primi è stato, durante la discussione in Aula, il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti:

"Qui non possiamo entrare senza indossare la giacca, ma possiamo entrare senza Green pass perché sarebbe un limite all'esercizio della nostra funzione. La decisione di non richiederlo è ingiustificabile e priva di motivazioni razionali, se non quella di stabilire un privilegio per chi sta qua dentro".

Già, "privilegio". Una parola spesso accostata alla politica, e che in un momento come quello attuale, in cui chi è contro il Green pass parla di riduzione delle libertà personali, e anche illustri rappresentanti del mondo accademico si schiarano in tal senso (vedi il caso dei professori universitari che chiedono non sia obbligatorio per accedere negli atenei).

E "privilegio" è anche il termine usato da Francesco Lollobrigida di Fratelli d'Italia. Che, nonostante il suo partito sia espressamente contro il Green pass, ha chiesto che venga applicato pure per i parlamentari.

"È una scorrettezza, un privilegio accordato a noi e che noi non vogliamo".

Anche una questione di salute e di... assembramenti

Ne fa una questione di salute l'ex ministro della Sanità Beatrice Lorenzin (Partito democratico), che ha denunciato come in Parlamento gli assembramenti siano all'ordine del giorno.

"Qui è un assembramento continuo. Non estendere al Parlamento l'obbligo di esibire  il Green pass mette a rischio il posto in cui devo esercitare il mio mandato e dove vorrei poter stare in piena sicurezza a lavorare per molte ore. Così facendo una minoranza mette a rischio il diritto alla salute di tutti quanti".

Questione da dibattere

Durante il dibattito il presidente della Camera Roberto Fico era assente. Le sue veci erano fatte dal vice Andrea Mandelli (Forza Italia), che ha promesso di riferire la questione a Fico, con la possibilità che il tema venga affrontato a breve dall'ufficio di presidenza.

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