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Giro di vite contro le aggressioni in ospedale, il Governo pensa all'arresto in flagranza di reato (ma anche differito)

Vertice tra Schillaci, Nordio e Piantedosi. L'Esecutivo pronto al pugno duro. I medici chiedono Esercito e videosorveglianza in tutti gli ospedali

Giro di vite contro le aggressioni in ospedale, il Governo pensa all'arresto in flagranza di reato (ma anche differito)
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Sulle aggressioni a medici e infermieri nei reparti di ospedale e dei pronto soccorso il Governo prova a introdurre un giro di vite.

Come? Con l'arresto in flagranza, anche differito, degli autori di violenze nei confronti del personale sanitario.

L'obiettivo è contrastare l'escalation di episodi che inevitabilmente nelle ultime settimane hanno aggiornato anche drammaticamente le pagine di cronaca nera.

 Aggressioni in ospedale, cosa vuol fare il Governo

Ecco allora che tra i rappresentanti dell'Esecutivo si sta facendo sempre più largo l'idea di introdurre la "tolleranza zero".

A illustrare quelle che potrebbero essere i provvedimenti da mettere in atto è stato il ministro alla Salute Orazio Schillaci:

Il ministro della Sanità Orazio Schillaci
Il ministro della Sanità Orazio Schillaci

"In questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile è di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato anche differito".

Del resto l'elenco degli episodi di una certa gravità inizia a farsi lungo e preoccupante.

A quello diventato ormai virale nei confronti dei confronti di medici e infermieri che si sono barricati in uno stanzino dell'ospedale di Foggia per sfuggire alla furia di 50 persone dopo la morte di Natasha Pugliese, si è aggiunta un'altra aggressione, sempre all'ospedale di Foggia.

Da nord a sud, l'escalation di violenza

Ma come detto l'elenco è lungo e si sono registrati casi eclatanti, incredibilmente una terza volta a Foggia e poi ancora a Torino, Milano e Rovigo.

Mentre dati allarmanti arrivano anche dalla Lombardia dove dal report relativo al 2023 sono stati segnalati 4.836 episodi di aggressione (dagli insulti alla violenza con arma).

Pulsanti di allarme in Lombardia

Nella Regione del governatore Attilio Fontana sono infatti 21 le strutture ospedaliere che hanno aderito e attivato il pulsante di allarme aggressione agli operatori sanitari.

Il sistema è partito ad agosto 2023 e fa seguito alla sottoscrizione di un documento in Prefettura a Milano.

Rientra nell’ambito degli interventi di pubblica sicurezza nei Pronto Soccorso, che ha previsto l’installazione nei PS degli ospedali di uno o più pulsanti per il rapido allertamento delle Forze di Pubblica Sicurezza in determinati casi.

Il vertice con i ministri Nordio e Piantedosi

Insomma, una situazione rovente che ha portato gli operatori del settore a minacciare lo sciopero, invocare i presidi dell'Esercito (e l'installazione di sistemi di videosorveglianza in tutti gli ospedali) e a prendere in considerazione l'ipotesi di lasciare il Servizio sanitario nazionale.

La proposta del titolare del Welfare è arrivata dopo un vertice con il sottosegretario Gemmato e con tutti gli Ordini professionali sanitari e dopo un confronto sinergico tra Ministeri, con il titolare della Giustizia Carlo Nordio e quello dell'Interno Matteo Piantedosi.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi

E Schillaci ha osservato ancora:

"Il Governo è sul pezzo, negli ultimi tempi sono stati anche aumentati notevolmente i posti di Polizia all'interno degli ospedali. Ora si devono trovare rapidamente altri strumenti per contrastare questo fenomeno inaccettabile e poi ci vuole un cambio di marcia culturale".

 

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