DAL 2004

Giorno del ricordo: cerimonia al Quirinale, Nordio a Basovizza

Meloni: "Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni"

Giorno del ricordo: cerimonia al Quirinale, Nordio a Basovizza
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Oggi, lunedì 10 febbraio 2025, è  il Giorno del ricordo, che dal 20o4 è dedicato alla memoria delle vittime delle foibe. E in questa giornata sono previste numerose celebrazioni, a partire dal Quirinale. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio sarà invece a Basovizza, dove proprio alla vigilia di questa giornata è stata vandalizzata la foiba.

Giorno del ricordo: cerimonia al Quirinale

A partire dalle 11 è in programma la cerimonia al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Nelle zone del confine orientale, dopo l’oppressione fascista, responsabile di una politica duramente segregazionista nei confronti delle popolazioni slave, e la barbara occupazione nazista, si instaurò la dittatura comunista di Tito, inaugurando una spietata stagione di violenza contro gli italiani residenti in quelle zone".

"Di quella stagione, contrassegnata da una lunga teoria di uccisioni, arresti, torture, saccheggi, sparizioni, le Foibe restano il simbolo più tetro. E nessuna squallida provocazione può ridurne ricordo e dura condanna”.

Giorno del ricordo: le parole di Meloni

A parlare è stata tra i primi la premier Giorgia Meloni, che ha ricordato anche le precedenti visite a Basovizza.

"Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica".

La Russa e Salvini

Sul tema è intervento anche il presidente del Senato Ignazio La Russa:

"L’eccidio delle Foibe e l’esodo di migliaia di italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia sono stati negati, ignorati dai libri di scuola, cancellati dalla memoria nazionale per troppo tempo. Una tragedia che ha visto innocenti brutalmente assassinati dai comunisti di Tito e intere comunità costrette a lasciare la propria terra, trovando poi al loro ritorno in Italia un’accoglienza spesso ingiusta e ostile".

"Dal 2004, con l’istituzione del Giorno del Ricordo, questa pagina di storia ha finalmente riacquistato dignità. Grazie all’iniziativa di Roberto Menia e con una legge che ebbi l’onore di firmare anche io, la memoria di quelle sofferenze è tornata a far parte della coscienza nazionale. Oggi, ricordare le vittime non è solo un dovere, ma un impegno fondamentale affinché simili orrori non si ripetano più".

Tono decisamente più polemico per il vicepremier Matteo Salvini:

"In migliaia trucidati nelle foibe, centinaia di migliaia costretti all'esodo, colpevoli solo di essere italiani".

Per anni, una certa sinistra ha negato, minimizzato, giustificato. Ancora oggi, qualcuno tenta di riscrivere la storia, tra vergognosi oltraggi e atti di vandalismo, ma la memoria di quegli innocenti non può essere cancellata".

"Il ricordo è un dovere, la verità è un diritto. Onoriamo oggi e sempre i nostri connazionali vittime di una delle più grandi tragedie del '900, perché senza memoria non c'è giustizia".

Nordio a Basovizza

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, accolto dal sindaco Roberto Dipiazza e dal presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, è arrivato in mattinata al monumento nazionale della Foiba di Basovizza a Trieste per rappresentare il Governo.

Dopo l'omaggio al Monumento nazionale sul Carso, alle 12 Nordio andrà alla stazione ferroviaria per salutare il "Treno del Ricordo", il convoglio storico che viaggerà fino a Taranto rievocando il viaggio degli esuli dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia.

Il Centrosinistra

Di ricordo e Foibe parla anche il Centrosinistra

"Conoscere la storia, sapere che cosa è accaduto. Sempre. Perché solo la memoria ci consente di rispettare il dolore e costruire un futuro di tolleranza e convivenza pacifica", scrive invece su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.

Sul tema anche Matteo Renzi:

"Uccisi, torturati, infoibati, costretti all'esilio, solo perché italiani. Tornati in Patria, costretti a subire la diffidenza e poi anni di silenzio, vittime sacrificate sull'altare degli equilibri geopolitici. Coltivare la memoria significa, ogni 10 febbraio, abbattere il muro del silenzio su quella che fu una vera e propria pulizia etnica. La storia non può e non deve essere cancellata ma studiata, raccontata per un presente e un futuro consapevoli".

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