Destra estrema spagnola

Giorgia Meloni non rinuncia al raduno di Vox: "Non siamo dei mostri"

La premier in pectore partecipa all'evento da remoto: "Non siamo dei mostri, la gente lo capisce".

Giorgia Meloni non rinuncia al raduno di Vox: "Non siamo dei mostri"
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Al grido di "Viva Vox, viva la Spagna, viva l'Italia e l'Europa dei patrioti", la premier in pectore Giorgia Meloni ha preso parte, da remoto, alla kermesse di Vox, Viva 22, partito di estrema destra spagnolo con il quale intrattiene da tempo stretti legami.

Giorgia Meloni alla kermesse di Vox

La leader di FdI ha affidato ad un videomessaggio il suo intervento alla manifestazione spagnola tenutasi a Madrid.

 

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Al lavoro per formare un nuovo governo, la nuova premier designata resta ancorata a Roma, ma non rinuncia a supportare i sovranisti iberici con toni decisamente differenti rispetto alla sua incursione precedente in cui ha arringato le folle urlando quello che è diventato un vero e proprio tormentone (con tanto di meme e remix parodistici):

"Io sono Giorgia, sono una madre, sono cristiana e nessuno me lo toglierà".

Stavolta la comunicazione è differente: pacata, dietro ad una scrivania; decisamente più istituzionale, in considerazione del ruolo a cui la 45enne sta per assurgere:

"Ho deciso di non lasciare Roma, la vittoria ci ha portato gioia ma grande responsabilità. In alcuni giorni abbiamo la possibilità di formare un governo. Abbiamo bisogno di un'Europa più coraggiosa di fronte alle grandi sfide e più umile quando si tratta di affrontare i nostri temi più locali riguardo ai quali le politiche nazionali funzionano meglio".

"Non siamo dei mostri"

Presentata alla folla presente in piazza a Madrid come "la donna che segnerà la storia italiana, la prossima presidente del Consiglio", Meloni fa capolino sul monitor con giacca e camicetta rossa, consegnando un intervento in spagnolo di poco meno di 10 minuti.

Non manca di fare sponda con i partiti sovranisti europei:

"Nei prossimi giorni trasformeremo queste idee in politiche concrete di governo come già stanno facendo i nostri amici della Repubblica Ceca, Polonia, come spero presto faranno i nostri amici svedesi, come continueranno a fare i nostri amici lettoni, e come spero che accada entro il prossimo anno a Vox".

 

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Il leader del partito di estrema destra spagnolo Vox, Santiago Abascal, ha infatti riunito a Madrid, di persona o con contributi in video, i suoi alleati sul piano internazionale: dall'ex presidente statunitense Trump al premier ungherese Orbàn, dal primo ministro polacco Morawiecki, oltre - ovviamente - a Meloni.

 

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La futura premier tiene inoltre a chiarire:

"Non siamo mostri, la gente lo capisce. Abbiamo resistito alle bugie e ai tentativi di dividerci. In Italia usano l'alleanza con Vox per definirci impresentabili, come probabilmente in Spagna si usa l'alleanza con FdI per definire voi impresentabili. Ma possono essere davvero impresentabili dei movimenti politici appoggiati da milioni di cittadini? Ovviamente no. Non dobbiamo avere paura del racconto mainstream, perché la buona notizia è che la gente non accetta una narrazione interessata. Vuole andare alle fonti delle notizie, senza mediazioni. Vuole capire e ascoltare, e quando ci ascolta, capisce che siamo tutto meno che mostri".

Ospiti di Vox

E sulla guerra in Ucraina ribadisce la direzione già espressa: "la situazione è grave dopo l'aggressione russa e l'inaccettabile tentativo di Putin di annettere nuove regioni alla Russia".

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