Gelmini e Carfagna svuotano Azione (e il Centro), ma non tornano in Forza Italia: ecco perché
Il partito di Calenda ha perso quattro deputati in 48 ore, le due pasionarie ex azzurre dirette verso Lupi e i Moderati
Alla fine se ne sono andate. Era un finale abbastanza scontato anche se per diversi motivi è stato ripetutamente rinviato in questi ultimi mesi.
Mariastella Gelmini e Mara Carfagna hanno lasciato Azione, ma soprattutto hanno lasciato ormai solo il leader Carlo Calenda.
E considerando che nei giorni scorsi altri addii (più o meno eccellenti) avevano interessato Italia Viva e Matteo Renzi si può dire che il Centro, nella vita politica del Paese, si stia inesorabilmente svuotando.
Mariastella e Mara via da Azione, alla fine è successo
Ecco allora che, come detto, alla fine è successo. Mariastella Gelmini e Mara Carfagna (due ministri di un certo rilievo nei Governi di Centrodestra guidati da Silvio Berlusconi) e con loro anche Giusi Versace hanno detto addio ad Azione.
Lo hanno fatto praticamente in contemporanea dando di fatto il la a un giro di valzer delle dinamiche politiche del Centrodestra e della coalizione di maggioranza alla guida del Paese.
Perché, neanche troppo a sorpresa, non approderanno in Forza Italia (sarebbe stato un ritorno all'ovile), ma "sposeranno" invece la causa di Noi Moderati e di un altro ex ministro del Governo Berlusconi, Maurizio Lupi.
Quattro parlamentari via in 48 ore
Per Azione si è trattato di una sorta di ecatombe dal momento che nel giro di 48 ore ha "perso" quattro parlamentari su 13.
Tutti nel loro confronto con Calenda hanno addotto come motivazione la contrarietà alla realizzazione del "campo largo" con Sinistra e Centrosinistra e, in ogni caso, la mancanza di confronto sul tema.
Il quarto "azionista" era stato in realtà il primo a lasciare il partito e Calenda. Ma in questo caso Enrico Costa è invece rientrato in Forza Italia accolto da un coro di "bentornato".
Perché per Gelmini e Carfagna niente Forza Italia
Cosa che invece non sarebbe accaduta se Gelmini e Carfagna avessero deciso di tornare tra gli azzurri.
Gli ammiccamenti c'erano stati, difficile negarlo, ma al momento quasi decisivo entrambe hanno dovuto fare i conti con un certo ostracismo (soprattutto nei confronti della prima dicono i bene informati) se non addirittura un vero e proprio veto da parte della "vecchia guardia" di FI.
Un concetto che in effetti è stato sottolineato anche dal segretario nazionale del partito Antonio Tajani:
"E' un bene se si rafforza la maggioranza, ma FI non è un taxi. Chi viene con noi deve farlo per lavorare, non per altro. Tutti quelli che hanno scelto di venire con noi lo hanno fatto per partecipare alla scelta di un grande progetto politico: occupare lo spazio tra Giorgia Meloni e Elly Schlein".
E proprio in riferimento al possibile approdo di Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Giusy Versace a Noi Moderati ha aggiunto:
"Se si rafforza la maggioranza è sempre un fatto positivo".
Il commento delle due "pasionarie azioniste"
E le protagoniste della vicenda? Mariastella Gelmini ha commentato così:
"Ho avuto un incontro con Carlo Calenda. Un confronto sereno e leale e per quanto mi riguarda la stima e la gratitudine nei suoi confronti restano immutati, ma le scelte politiche del movimento a cui ho aderito con entusiasmo due anni fa vanno in una direzione che non posso condividere perché significativamente diversa da quella originaria".
E appunto sul campo largo:
"Il mio disagio di questi mesi è noto e la decisione di entrare nel campo largo in un’alleanza che comprende il Movimento 5 Stelle e la sinistra di Bonelli e Fratoianni nelle tre regioni che andranno al voto in autunno, mi hanno costretto a prendere atto con rammarico che lì non sarei potuta restare".
"Avviare un dialogo esclusivo con la sinistra è una scelta di campo precisa che non posso condividere. Sul futuro prenderò le mie decisioni la prossima settimana e di sicuro, non verrà meno l’impegno con cui mi sono presentata agli elettori: rafforzare il centro moderato e mantenere saldi i valori liberali, europeisti, garantisti, popolari, contro ogni deriva estremista, rafforzando quell’area capace di guardare prima alle persone che alle ideologie".
L'ira di Calenda, "Ingrate"
Decisamente diverso lo stato d'animo di Carlo Calenda che senza troppi giri ha bollato come "ingrate" Gelmini e Carfagna, anche se poi in una nota stampa ha cercato di avere un atteggiamento più diplomatico nel classico tentativo di fare buon viso a cattivo gioco:
"Prendiamo atto con rammarico della decisione di Mariastella Gelmini, Giusy Versace e Mara Carfagna di lasciare un partito che le ha accolte e valorizzate in un momento particolarmente critico del loro percorso politico. Rispettiamo le scelte personali ma riteniamo grave e incoerente passare dall'opposizione alla maggioranza a metà legislatura contravvenendo così al mandato degli elettori. Una pratica che contribuisce ad allontanare i cittadini dalla politica. Azione rimarrà invece dove i cittadini l'hanno messa: al centro e all'opposizione del Governo e continuerà a lavorare per costruire un'alternativa ad un bipolarismo fallimentare".