Bandiere palestinesi, cori, striscioni e migliaia di persone in strada. Negli ultimi giorni, da Roma a Torino, da Firenze a Napoli, fino a Padova e Milano, l’Italia si è mobilitata per Gaza, rispondendo all’appello delle comunità palestinesi, delle reti sindacali e dei collettivi studenteschi. Una scia di cortei, presidi e iniziative che hanno acceso il dibattito politico e che, in alcuni casi, hanno visto momenti di tensione e violenza.
Roma: tra cortei e aggressioni
A Roma il corteo partito da piazzale Aldo Moro ha sfilato fino a Largo Corrado Ricci, al grido di “Blocchiamo tutto, Palestina libera”. In testa, lo striscione “Fermiamo lo Stato di Israele”. Alla manifestazione, promossa da Global Movement to Gaza insieme a sigle sindacali e collettivi universitari, ha partecipato anche Moni Ovadia.

La giornata, però, si è conclusa con violenza: un gruppo di manifestanti è stato aggredito nei pressi di via Giovanni Lanza da almeno dieci persone armate di caschi e bastoni. Tre i feriti, uno ricoverato in ospedale. “Un episodio di violenza squadrista”, ha denunciato la consigliera regionale del Pd Emanuela Droghei, chiedendo al governo Meloni una condanna netta. Durante il corteo, inoltre, si sono registrati lanci di bottiglie e petardi contro un locale in zona Monti, con momenti di tensione tra alcuni manifestanti e i clienti.
Toscana: “Blocchiamo tutto per Gaza”
Nel capoluogo toscano i Giovani Palestinesi Firenze hanno lanciato una manifestazione in piazza Santissima Annunziata, cui seguiranno nuove iniziative: assemblee universitarie e l’undicesimo “Urlo per Gaza”, previsto al Polo di Novoli nella serata di oggi mercoledì 17 settembre. Anche a Pisa manifestazione con oltre 800 persone a sfilare in corteo: i partecipanti all’iniziativa hanno bruciato una bandiera di Israele.
#GAZA BRUCIA! #FIRENZE IN PIAZZA CONTRO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE !
FREE PALESTINE 🇵🇸!!!
CON LA RESISTENZA!! pic.twitter.com/yIgJnLzhI6— VogliamoTutto (@sergio_scorza) September 16, 2025
Per venerdì 19 settembre, la Cgil, alla luce degli ultimi eventi in corso nella Striscia, ha indetto a livello nazionale una giornata di mobilitazione: “Fermare il massacro a Gaza”. In Toscana è in programma uno sciopero generale per l’intero turno di lavoro, con tre manifestazioni: una a Firenze (dove confluiranno Prato e Pistoia), una a Livorno (dove confluiranno Pisa, Massa Carrara, Grosseto e Lucca) e una a Siena (dove confluirà Arezzo).
Milano: tensioni lungo corso Buenos Aires
Anche a Milano la mobilitazione ha visto momenti di tensione. Migliaia di persone, partite da Porta Venezia, hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine per proseguire lungo corso Buenos Aires, le quali hanno risposto estraendo i manganelli. La manifestazione, inizialmente autorizzata come presidio statico in piazza Scala, si è trasformata in un corteo che ha sfilato nel cuore della città.
Le cariche della polizia a Milano contro il corteo per Gaza.
Botte e manganellate a chi manifesta contro un genocidio compiuto dagli amici.#ComplicitInGenocide pic.twitter.com/zvaxvXLiCj— mostro ✊🏼 🇵🇸 (@avantibionda) September 16, 2025
Per il 19 settembre è stata annunciata una nuova mobilitazione, promossa da Camera del Lavoro, Anpi e Arci, in solidarietà alla Global Sumud Flotilla.

Torino: “Il tempo delle parole è finito”
Martedì sera piazza Castello si è riempita di manifestanti dietro lo slogan “Blocchiamo tutto”. Dal comitato Torino per Gaza l’appello è stato chiaro:

“Usiamo i nostri corpi per interrompere la quotidianità che normalizza la violenza genocida di Israele”.
Il governatore Cirio (FI), sollecitato dalle opposizioni, ha ribadito la posizione del governo italiano per la cessazione delle ostilità, ma ha evitato di prendere una linea netta contro l’operazione israeliana a Gaza City.
Padova: scontro alla stazione
Momenti di tensione nel pomeriggio di lunedì 16 settembre 2025 davanti alla stazione ferroviaria di Padova, durante una manifestazione pro Palestina (la più partecipata d’Italia) organizzata da alcune sigle antagoniste cittadine, tra cui il Cso Pedro. Circa duemila persone hanno tentato di bloccare i binari della stazione di Padova, ma il cordone delle forze dell’ordine ha impedito l’accesso. Gli attivisti del Cso Pedro hanno poi sfilato per la città, bloccando il traffico su viale Codalunga e piazzale Mazzini.
Come spiegato da Prima Padova, durante la manifestazione, alcuni rappresentanti hanno spiegato che l’obiettivo era impedire il passaggio di convogli diretti al porto di Venezia e, da lì, a Israele, in segno di protesta contro l’operazione militare in corso a Gaza. Nel tragitto non sono mancati momenti di solidarietà da parte di alcuni automobilisti, nonostante i disagi alla viabilità. Al rientro verso la stazione, i manifestanti hanno trovato l’accesso principale chiuso dalla Polfer, che ha lasciato aperto solo un ingresso laterale per prevenire nuovi tentativi di intrusione.
Napoli e Genova: piazze piene e candele accese
A Napoli circa duemila persone hanno riempito piazza Dante con bandiere palestinesi e slogan contro l’offensiva israeliana.

A Genova, stasera, Music For Peace ha chiamato a raccolta in piazza De Ferrari per un presidio con candele e bandiere, mentre si attendono aggiornamenti dalla Global Sumud Flotilla.
Un’Italia in fermento
Alle proteste si affiancano gli scioperi. L’Usb ha indetto per lunedì 22 settembre uno sciopero generale per “fermare il Paese e impedire la vendita di armi a Israele”. La Cgil ha annunciato una mobilitazione nazionale per venerdì 19 settembre, con cortei in Toscana, a Firenze, Livorno e Siena.
In pochi giorni, oltre 50 mila persone hanno preso parte a cortei e presidi in tutta Italia: da Trieste a Bologna, da Mestre a Cosenza. La tensione cresce, così come la pressione sulla politica italiana. “Non possiamo restare in silenzio”, ripetono i promotori. Intanto, le immagini di Gaza in fiamme continuano ad accendere le piazze, unite da un grido: “Blocchiamo tutto, Palestina libera”.