Lo scontro con Berlusconi

Forza Italia ha tentato il golpe, Renzi ha piazzato il colpo: La Russa presidente del Senato col Centrodestra spaccato

Il cofondatore di Fratelli d'Italia eletto con i voti dell'opposizione e tutti gli indizi portano a Italia Viva e Azione.

Forza Italia ha tentato il golpe, Renzi ha piazzato il colpo: La Russa presidente del Senato col Centrodestra spaccato
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Forza Italia ha tentato il golpe, Matteo Renzi ha piazzato il colpo: Ignazio La Russa presidente del Senato col Centrodestra che si è letteralmente spaccato, col partito di Silvio Berlusconi all'angolo. Alla prima prova sul campo dopo le elezioni del 25 settembre il Centrodestra si è già diviso.

Il (fallito) golpe di Forza Italia, il colpaccio di Renzi

Ignazio La Russa è diventato così il presidente del Senato della 19esima Legislatura, col soccorso delle opposizioni. Nella fattispecie di Matteo Renzi in tandem con Carlo Calenda.

Un bomba esplosa ieri nella tarda mattinata al Senato quando Forza Italia non ha risposto alla chiama, eccezion fatta per Silvio Berlusconi e Anna Maria Bernini. Di fatto, non votando Ignazio La Russa (dopo il passo a lato della Lega e di Roberto Calderoli) che però a sorpresa è stato eletto.

Tensione Berlusconi-La Russa, il "vaffa" del Cavaliere

Dopo il discorso inaugurale di Liliana Segre, Forza Italia si era riunita fuori dall'Aula maturando l'idea di uno "strappo", di un "segnale" da mandare a Fratelli d'Italia dopo i continui (e definitivi) "no" all'ingresso della fedelissima di Berlusconi Licia Ronzulli nella  squadra di Governo.

Alla fine La Russa è presidente, ma senza 16 voti di Forza Italia e in Aula si consuma il duro scontro tra lo stesso neo presidente e il Cavaliere. Il fondatore di FI a un certo punto "sbatte" una matita contro il tavolo e si fa scappare un "vaffa".

La caccia ai "colpevoli", Renzi si chiama fuori

Poco dopo a Palazzo Madama è scattata la caccia ai "colpevoli": superato il quorum dei 104 voti infatti la conta continua e i numeri si mostrano ben più ampi della somma (che sarebbe stata insufficiente alla prima votazione) dei senatori Lega e Fratelli d'Italia.

Qualcuno da Pd e dal Terzo Polo ha votato La Russa. La matematica non è un'opinione, non si scappa.

Matteo Renzi però da vecchio giovane volpone della politica "fugge" dalla gloria:

"Non siamo stati noi, abbiamo votato scheda bianca".

Nel frattempo, nel Centrosinistra è tutti contro tutti: Giuseppe Conte (M5S) attacca Renzi e Calenda ("Si facciano un'esame di coscienza") e anche il Pd si scaglia contro il terzo polo:

"Non aspettano altro che entrare in maggioranza".

Il discorso di La Russa

Atteso e applaudito il discorso di insediamento del neo presidente:

"Anche in questa legislatura ci si aspetta e si parlerà di riforme. Non dobbiamo favoleggiare il 'tutto e subito', ma soprattutto non bisogna temerle. Bisogna provare a realizzarle insieme. E al Senato può spettare il via alla necessità di aggiornare quella parte della Costituzione che dia più capacità di dare risposte ai cittadini e di appartenere alla volontà del popolo. Il Senato possa farlo, in vari modi: l'importante ci sia volontà politica di realizzarle queste riforme".

Il co-fondatore di Fratelli d'Italia si è poi soffermato sul suo omaggio floreale alla senatrice a vita Liliana Segre:

"Ho voluto omaggiare, non proforma, ma dal cuore, portare fiori alla senatrice a vita Segre che ha parlato di tre date alle quali non voglio fuggire: il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno. Io vorrei aggiungere la data di nascita del Regno d'Italia che prima o poi dovrà assurgere a festa nazionale. Queste date tutte insieme vanno celebrate da tutti perché solo un'Italia coesa e unita è la migliore precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità".

E ancora:

"Il mio è un compito di servizio, non devo cercare oggi agli applausi, non devo dire parole roboanti o captare la vostra benevolenza. Lo dovrò fare ogni giorno, le scelte che dovrò fare a volte piaceranno a volte non piaceranno. Non c'è bisogno di parole che suscitano un applauso, ma solo di una sincera promessa: cercherò con tutte le mie forze di essere il presidente di tutti".

Le congratulazioni al neo presidente

A stretto giro di posta dopo sono arrivate le felicitazioni di Giorgia Meloni:

"Congratulazioni al neopresidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa. Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell'Italia e che ha sempre anteposto l'interesse nazionale a qualunque cosa. Per Fratelli d'Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti. Grazie a tutti coloro che, con senso di responsabilità e in un momento nel quale l'Italia chiede risposte immediate, hanno consentito di far eleggere già alla prima votazione la seconda carica dello Stato. Continueremo a procedere spediti".

Anche Silvio Berlusconi, forse per ritrovare un minimo di distensione, ha espresso le sue felicitazioni al nuovo presidente del Senato, cercando anche di buttare acqua sul fuoco sullo scontro in mattinata con La Russa.

Dalla Lombardia congratulazioni all'ex ministro della Difesa sono arrivate dal governatore Attilio Fontana e dalla sua vice Letizia Moratti.

Cosa succede oggi

Oggi i Centrodestra è atteso da un'altra prova del fuoco. L'elezione del presidente della Camera. La Lega ha messo sul tavolo il nome di Lorenzo Fontana dopo che Riccardo Molinari è stato confermato capogruppo alla Camera.

Lorenzo Fontana, uomo forte della Lega (Liga) in Veneto, protagonista tempo fa di un duro scontro con il governatore Luca Zaia è dunque il nome "nuovo" e "autorevole" proposto dal leader Matteo Salvini.

Sarà il nome giusto? Nel Centrodestra giurano di sì, anche se qualcuno più o meno tacitamente in queste ore sta rimarcando il "pensiero filo putiniano" del vicesegretario della Lega.

E Molinari? Protagonista di una vicenda giudiziaria che approderà in Tribunale a fine novembre, Matteo Salvini ha assicurato in queste ore che non si tratta di una bocciatura, ma di "aver ancora bisogno di lui per guidare il gruppo dei parlamentari leghisti alla Camera".

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