PRIMI MAL DI PANCIA

Forza Italia ora frena Lega e FdI: "Il tetto al contante non è una priorità"

Letta: "Scelta dissennata che peggiorerà la situazione con l'unico effetto di far aumentare il nero e far diminuire le entrate fiscali".

Forza Italia ora frena Lega e FdI: "Il tetto al contante non è una priorità"
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E' ancora presto per dire se è una potenziale grana, fatto sta che sui primi passi del Governo e del Ministero dell'Economia, Forza Italia si è messa a fare la sentinella e "vigilare" su FdI e Lega riguardo il tetto al contante.

Tanto che il vicepresidente della Camera, il deputato azzurro Giorgio Mulè non ha usato mezzi termini per giudicare le prime indiscrezioni uscite in questi giorni da Palazzo Chigi:

"Il tetto al contante non è una priorità per gli italiani".

Governo e tetto al contante, gli azzurri "avvisano" gli alleati

Come detto, la presa di posizione del parlamentare di FI è arrivata dopo che in questi giorni sono trapelate indiscrezioni sul fatto il titolare dell'Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti stia lavorando (con la benedizione del premier Giorgia Meloni e il via libera dei ministri di FdI e Lega) per alzare l'attuale tetto del contante.

Una strategia che a quanto pare sta per essere dettagliatamente nero su bianco nella Nadef, la Nota di aggiornamento economico e dovrebbe essere portata all'attenzione dei partner dell'Unione europea.

Ma Forza Italia davanti a queste prime mosse sul fronte economico non ci sta.

L'affondo di Mulè: "Bollette e inflazione vere priorità"

Presto per dire se per l'Esecutivo si profili una possibile grana o un primissimo mal di pancia di coalizione, fatto sta che Mulè non le ha mandate a dire e ha richiamato il Governo a mettere sul tavolo azioni diverse, anche con toni decisamente eloquenti:

"Trovo sommamente offensivo che oggi tutta l'attenzione sia ancora sul contante quando invece la priorità è mettere mille euro nelle tasche dei pensionati e aiutare famiglie e imprese. Nel prossimo consiglio dei ministri i temi principali saranno bollette, caro prezzi e inflazione".

La "ricostruzione" forzista per "rinviare" il tetto

Ma non solo. Il parlamentare azzurro ha riavvolto il nastro e ha fatto riferimento anche all'intervento in Aula di Giorgia Meloni sulle linee programmatiche:

"Non c'è stato alcun riferimento diretto al tetto del contante nell'elenco degli obiettivi e risultati principali da raggiungere. Il premier ne ha parlato solo nell'intervento di replica rispondendo a una domanda dell'opposizione".

Da Salvini a Letta: le posizioni sul "tetto"

Certo, è innegabile che l'intervento di Mulè vada a cozzare con quanto il leader della Lega, e ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, aveva manifestato sui social poco prima:

"In due minuti smontate le bugie di qualche giornalista di sinistra che continua ad essere un po' distratto e impreciso. Alzare il tetto di spesa in denaro contante era nel programma del centrodestra con cui abbiamo vinto le elezioni, e sarà realtà nella prossima manovra di bilancio. Dalle parole ai fatti".

Decisamente di tenore diverso il commento del segretario del Partito democratico Enrico Letta:

"Sconcertato per le prime mosse del governo. Tutto avrei pensato, tranne che la prima misura di politica economica fosse l'innalzamento del tetto del contante. Nella condizione di emergenza che stiamo vivendo, con l'inflazione alle stelle e la recessione alle porte, aumentare questa soglia significa fare una scelta dissennata che peggiorerà la situazione con l'unico effetto di far aumentare il nero e far diminuire le entrate fiscali".

Tetto al contante, cosa intende fare il Governo

Ma in buona sostanza, quali sono le previsioni del Governo guidato da Giorgia Meloni?

Mercoledì la Lega ha depositato alla Camera un progetto di legge per alzare il limite all’uso del contante dagli attuali 2 mila a 10 mila euro.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, come ricordato da Mulè, replicando all'opposizione che ne chiedeva conto, ha confermato l'intenzione di alzare il tetto, anche se probabilmente non sarà indicata una soglia alta come quella proposta dalla Lega.

Più facile che l'accordo, Forza Italia permettendo, arrivi a metà strada, alla soglia dei 5mila euro.

Certo è che il tema è da tempo dibattuto e divisivo, in particolare sui rischi legati all'evasione fiscale e alla malavita.

Il tetto al contante in Italia negli anni

Ad ogni modo, con tutta probabilità, una compagine di Governo si occuperà del tema del tetto del denaro contante.

La soglia massima di circolazione delle banconote di carta è stata infatti cambiata più volte nel tempo.

Nel 2011, il Governo di Mario Monti attraverso il decreto Salva Italia abbassò il limite da 2.500 a mille euro per rendere più difficile l’evasione e far aumentare così le entrate del fisco.

Nel 2016 il governo Renzi lo portò a 3 mila euro. Durante il secondo Esecutivo guidato da Giuseppe Conte, che tra le altre cose aveva anche introdotto il cashback per incentivare i pagamenti elettronici, il limite era stato poi riportato a 2 mila euro nel 2020, prevedendo di far scendere il limite a mille euro a inizio 2022.

Una previsione poi prorogata all'inizio del nuovo anno, ma il Governo Meloni dovrebbe come detto decidere in altro modo.

Tetto al contante, commercianti e Pos

Intanto però il dibattito rischia di accendersi ulteriormente perché sull'argomento è intervenuta in queste ora anche la Banca d'Italia facendosi portavoce delle osservazioni di numerosi commercianti e delle associazioni di categoria.

Ecco allora che, secondo quanto emerso il pagamento in denaro contante risulterebbe più costoso per i commercianti di quello in contanti. 

Una sottolineatura in controtendenza rispetto a quanto sempre lamentato negli anni da commercianti ed esercenti spesso scettici e restii sui pagamento attraverso le carte e il bancomat, tanto che molti spesso li rifiutano.

L'analisi della Banca d'Italia rischia però di rimescolare le carte: rispetto all'importo della vendita, sui contanti il costo medio per il negoziante è dell'1 per cento mentre con un pagamento via carta o smartphone questa percentuale si riduce allo 0,65 per cento

La situazione in Europa

E la situazione in Europa invece com'è? I diversi Stati hanno limiti diversi, a seconda anche della situazione economica al loro interno e alle possibilità dei cittadini.

Ecco allora che in Austria, Germania, Estonia, Finlandia e Cipro non c'è alcun limite, in Belgio è di 3mila euro, in Croazia è di 15mila euro, in Francia, Svezia, Spagna 1000, a Malta di 10mila.

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