Atto vandalico

Foiba di Basovizza imbrattata alla vigilia del Giorno del Ricordo

Durissima la premier Meloni: "Oltraggio alla nazione che non può restare impunito"

Foiba di Basovizza imbrattata alla vigilia del Giorno del Ricordo

La foiba di Basovizza imbrattata con scritte in lingua slava alla vigilia del Giorno del Ricordo. Un atto vandalico che suscita indignazione e che ha generato reazioni nella politica, con la premier Giorgia Meloni che parla di “sfregio alla nazione”.

Imbrattata la foiba di Basovizza

All’alba di sabato 8 febbraio 2025 sono comparse tre scritte in lingua slava davanti alla foiba di Basovizza. Le frasi recitano “Trst je nas” (Trieste è nostra), “Smart fasizmu svoboda narodu” (Morte al fascismo, libertà al popolo, il motto dei partigiani jugoslavi che combatterono contro nazisti e fascisti durante la seconda guerra mondiale), e “Trieste è un pozzo”.

Sul posto sono stati immediatamente inviati degli operatori che hanno iniziato a cancellare le scritte, mentre sul caso indaga la Digos di Trieste.

Meloni: “Oltraggio alla nazione”

L’episodio succede proprio alla vigilia del Giorno del Ricordo, lunedì 10 febbraio 2025, dedicato alle vittime delle foibe.

Durissima la reazione della premier Giorgia Meloni:

“La foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito”.

 

Sulla vicenda è intervenuto an che il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava:

“L’atto vandalico alla Foiba di Basovizza è un oltraggio alla memoria delle vittime e alla nostra storia. Profanare un luogo sacro è vergognoso e inaccettabile. Da oggi il nostro impegno si fa ancora più forte, perché questa tragedia abbia sempre la memoria e il rispetto che merita”.