AMARCORD

Fini applauditissimo ad Atreju: “Che sbaglio sciogliere Alleanza nazionale”

La bacchettata di Conte a Elly: "Occasione persa, potevamo rovinare la festa a Giorgia..."

Fini applauditissimo ad Atreju: “Che sbaglio sciogliere Alleanza nazionale”

Atreju, il diario di bordo. Tra la soddisfazione degli organizzatori, ammissioni di colpa a distanza di anni e bacchettate tra alleati (Conte a Schlein) perché forse un po’ la festa in casa sua, a Giorgia Meloni, si poteva provare a rovinarla.

E’ finora caratterizzata da questi temi, in attesa del gran finale di domenica 14 dicembre, l’edizione 2025 di Atreju, la kermesse politica di Fratelli d’Italia.

Arianna Meloni in prima fila ad Atreju

Atreju dal 1998 a oggi, da Giorgia a Giorgia

Atreju è una manifestazione politica promossa dall’organizzazione giovanile di partiti della destra italiana che si svolge dal 1998, generalmente nel mese di settembre o di dicembre, a Roma.

Nata come festa ufficiale dell’organizzazione Azione Giovani (la sezione giovanile di Alleanza Nazionale) dal 2009 è stata poi la festa di Giovane Italia (la sezione giovanile del Popolo della Libertà) mentre dal 2014 è organizzata da Gioventù nazionale (la sezione giovanile di Fratelli d’Italia).

L’incontro prende il nome da Atreju, protagonista del romanzo La storia infinita. 

Curiosità, la prima edizione fu voluta e organizzata proprio da Giorgia Meloni, all’epoca dirigente romana appunto di Azioni Giovani.

Tra gli ospiti di questa edizione da segnalare la partecipazione del presidente palestinese Abu Mazen.

Ritorno al futuro, l’ex leader nella sua comunità dopo il “tradimento”

Era l’erede dichiarato di Giorgio Almirante, doveva probabilmente essere il leader del Centrodestra, prima di andare in un corto circuito che l’aveva portato prima a una clamorosa rottura con Silvio Berlusconi (molti ricorderanno il famoso “Che fai, mi cacci?”), poi a un altrettanto clamoroso divorzio dai suoi”, infine l’esilio in un oblio politico segnato da vicende giudiziarie e personali che ne hanno sancito la fine della carriera.

Gianfranco Fini ieri ad Atreju

Fatto sta che Gianfranco Fini, è stato accolto festosamente e lungamente applaudito sul palco di Atreju.

Ecco dunque che quella che sembrava una sorta di scommessa (Fini, bollato negli anni scorsi come traditore è stato costantemente “scortato” da Giovanni Donzelli, ma anche da Arianna Meloni) si è trasformata in una quasi commossa reunion.

C’era tanta attesa e ha avuto pure il lieto fine: il ritorno pubblico di Gianfranco Fini nel cuore della comunità politica che contribuì a formare e che, dopo un lungo esilio, lo ha riaccolto con un calore inatteso.

Un ritorno che avuto un altro amarcord: il dialogo con Francesco Rutelli, replica simbolica della sfida per il Campidoglio del 1993, la prima con l’elezione diretta del sindaco.

Fini era avanti al primo turno, Rutelli vinse al ballottaggio.

L’ammissione di Fini: “Che sbaglio sciogliere Alleanza nazionale”

Certo, dopo aver rievocato quella campagna elettorale e il suo esito, la dichiarazione più forte della giornata è arrivata proprio da Fini che nei Governi Berlusconi fu vicepremier e poi presidente della Camera.

Proprio quel periodo segnò la fine del idillio con il Cavaliere e probabilmente la sua fine politica.

Un periodo che poco prima aveva visto nascere il Popolo della libertà.

Pensato come un laboratorio di idee che mettesse al servizio del Paese, della politica e delle varie Amministrazioni (Regioni, Province, Comuni) le figure migliori, si rivelò in concreto una “fusione a freddo” tra Forza Italia e Alleanza nazionale.

Un matrimonio, mal sopportato da tutti. Nessuno, potrebbe negarlo.

Ecco perché sul palco di Atreju con un tono che ha mescolato distacco e autocritica, l’ex leader di Alleanza Nazionale riconosce apertamente che la dissoluzione del suo partito nel Popolo della Libertà fu “un errore politico e culturale, sciogliere Alleanza nazionale fu uno sbaglio”.

E ancora:

“Il Pdl doveva essere una grande formazione plurale, ma a un certo momento non c’era pluralità di opinioni”.

Il patrimonio disperso degli ex An, la bravura di Giorgia

Al di là del giudizio sulla stagione del Pdl, Fini ha individuato la vera perdita nello smarrimento di una comunità.

Basti pensare che dal 12-14% di Alleanza Meloni, gli ex An erano dovuti ripartire prima con Nuovo Centrodestra e poi con Fratelli d’Italia da un consenso che molti bollavano ironizzando come “il prefisso telefonico”, ovvero caratterizzato da uno zero iniziale.

E infatti Fini ha osservato:

“C’era un insieme coeso, riconoscibile, radicato in un’identità condivisa, che la destra di oggi ha saputo in parte ricostruire grazie al lavoro della leadership di Giorgia Meloni. Non condivido proprio tutto, ma mi ci rivedo”.

Tanto che alla fine tra l’entusiasmo della platea, gli abbracci di vecchi amici di percorso e il saluto finale di Arianna Meloni, l’ex segretario nazionale ha osservato:

“È stato come tornare a casa”.

La bacchettata di Conte a Elly: “Occasione persa, potevamo rovinare la festa a Giorgia”

Ma in queste ora sta tenendo banco anche la bacchettata che l’ex premier e ora leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha riservato alla sua “alleata” di opposizione Elly Schlein.

conte schlein
Giuseppe Conte ed Elly Schlein

A far discutere è infatti la critica di Giuseppe Conte alla scelta di Elly Schlein di non partecipare ad Atreju.

Il leader del M5S, che invece sarà presente e sarà intervistato da Paolo Del Debbio.

Secondo Conte, che la segretaria del Pd ha perso un’opportunità strategica: confrontarsi direttamente con Giorgia Meloni sul palco della festa della destra. Appunto insieme a lui.

Secondo il leader pentastellato, un faccia a faccia con la premier – accettato da Meloni, che aveva proposto di coinvolgere anche lui per rappresentare tutta l’opposizione – avrebbe trasformato l’evento in un momento di dialettica politica pubblica.

Conte ha rimarcato proprio questo aspetto:

“Insieme avremmo potuto fare quello che la presidente del Consiglio evita da tempo: rispondere a domande vere. La premier si sottrae al confronto con la stampa e gode di un sistema mediatico particolarmente favorevole. Era davvero una bella occasione”.

Quasi da record, Elly rompe con Giorgia e…con Giuseppe

La vicenda del resto, anche dalle polemiche di questi giorni è nota.

Elly Schlein ad Atreju di Fratelli d'Italia: "Solo se faccia a faccia con Meloni"
Giorgia Meloni ed Elly Schlein “sfida” mancata ad Atreju

Così come la posizione di Elly Schlein che  aveva detto sì al confronto con Meloni, ma uno contro uno, in una sorta di esclusiva, e non in un format deciso dalla maggioranza (“Non posso decidere io chi è il leader del Centrosinistra”, aveva osservato Meloni).

Da qui la rottura, in un colpo solo di Elly con Giorgia e Giuseppe. Se non è un record, poco ci manca.