Fidanza (FdI): “Ridurre le emissioni inquinanti del 90% entro il 2040 è un suicidio europeo”
Il capodelegazione del partito di Meloni al Parlamento europeo contro il nuovo obiettivo imposto dal Green Deal europeo

L’allarme arriva da Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, e ha il peso di una dichiarazione netta contro la nuova direzione della politica ambientale dell’Unione Europea.
Fidanza contro il Green Deal
Nel mirino, ancora una volta, il Green Deal europeo e, in particolare, il nuovo target di riduzione del 90% delle emissioni inquinanti entro il 2040, presentato come tappa intermedia verso la neutralità climatica al 2050.
“I nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni sono irrealistici, irraggiungibili ed estremamente dannosi. Un anno fa fu proprio questo uno degli elementi principali che ci convinsero a votare contro il secondo mandato a Ursula Von der Leyen”.

"È un suicidio europeo"
Secondo l’eurodeputato di FdI, le nuove misure non rappresentano un passo avanti nella tutela dell’ambiente, ma un “deciso passo verso la desertificazione produttiva del continente”.
In altre parole, il timore è che l’industria europea – già alle prese con crisi energetica, concorrenza globale e transizione ecologica – venga ulteriormente colpita da oneri economici e burocratici che metterebbero a rischio interi comparti produttivi.
“Questo provvedimento si tradurrà in un diluvio di nuove tasse e burocrazia contro imprese e cittadini - avverte Fidanza, che punta il dito contro quella che definisce una visione ideologica della transizione verde - Faremo del nostro meglio per costruire una maggioranza del buon senso e impedire questo ennesimo suicidio europeo”.