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Elezioni Veneto 2025 fra terzo mandato e corsa in solitaria: "Totale sintonia" Salvini-Zaia dopo il vertice nella Lega

ma Fratelli d'Italia e Forza Italia parlano di un bluff (che non romperà la coalizione)

Elezioni Veneto 2025 fra terzo mandato e corsa in solitaria: "Totale sintonia" Salvini-Zaia dopo il vertice nella Lega
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Mancano ancora alcuni mesi prima delle elezioni regionali in Veneto, ma già questo inizio di 2025 ha infiammato la corsa elettorale. Come vi abbiamo già anticipato, la figura di Luca Zaia, attuale governatore, giocherà un ruolo fondamentale alle urne, ma considerata la legge del limite dei due mandati il rappresentante leghista non potrà più candidarsi. La discussione sulla modifica di questa normativa è ancora in atto, anche se all'orizzonte non si vedono importanti stravolgimenti. Sul tema, proprio Zaia nei giorni scorsi si è lanciato in un attacco diretto:

"È inaccettabile che si blocchino i mandati ad amministratori eletti dal popolo perché si creano centri di potere, è inaccettabile che la lezione venga da bocche sfamate da 30 anni dal Parlamento. Il terzo mandato è un'anomalia tutta nostra".

In questa fase di stallo, si inserisce anche una possibile frizione all'interno della coalizione di centrodestra che sta guidando il Paese dal 2022. Da un lato ci sono Fratelli d'Italia e Forza Italia che vorrebbero nominare un loro candidato per le regionali in Veneto (il partito della Premier Meloni, nonostante sia il primo nelle Regioni del Nord, in quest'area geografica non è ancora rappresentata dal alcun governatore), dall'altra invece la Lega non intende indietreggiare perché sul territorio veneto ha una presenza storica e un numero cospicuo di sindaci e consiglieri.

Di fronte a questa realtà dei fatti, quindi, come si muoveranno le forze di centrodestra? Assisteremo a un consolidamento dell'alleanza o a una scissione con la Lega che correrà da sola in Veneto?

Salvini-Zaia: "Totale sintonia"

Questa seconda strada, al momento, non viene esplicitata dal Carroccio, ma tanti indizi fanno propendere che possa realizzarsi. Anche nella giornata di giovedì 16 gennaio 2025, durante il consiglio federale della Lega a Roma, alla presenza anche del segretario Matteo Salvini, è stata ribadita la totale sintonia tra il Vicepremier e Luca Zaia.

"Totale sintonia e condivisione degli obiettivi fra Matteo Salvini, Luca Zaia e l'intero consiglio federale. Il Veneto è un modello di buon governo apprezzato a livello nazionale e internazionale. Per la Lega, squadra che vince non si cambia" si legge in una nota diramata dal partito leghista.

Questa comunicazione, quindi, spegne ogni precedente voce di attriti tra le parti. Ma c'è di più: la Lega non solo si compatta, ma ribadisce come il suo modello di governo in Veneto sia vincente. La chiusura "squadra che vince non si cambia" fa capire come le intenzioni del Carroccio siano quelle di mantenere la loro posizione di rilevanza rispetto agli alleati di centrodestra sul territorio Veneto. Qualora Zaia non si possa più candidare definitivamente, la Lega intende avanzare la candidatura di un suo rappresentante come prossimo governatore, sostenuto ovviamente da quello uscente.

"Crediamo che a guidare la coalizione sia un leghista - ha dichiarato il segretario veneto della Lega Alberto Stefani alla Tgr Rai Veneto -, a partire da Luca Zaia qualora sia possibile il terzo mandato. Noi siamo consapevoli di proseguire la strada dell'autonomia e del federalismo fiscale, soprattutto di continuare con coraggio questi 15 anni di buon governo della nostra regione".

La Lega potrebbe correre da sola?

Se però questa presa di posizione non venisse accettata dalle altre due forze politiche di centrodestra, cosa succederà? Nelle scorse ore si è parlato anche di una scissione, con la Lega che potrebbe correre da sola alle elezioni regionali in Veneto. Le conseguenze di una scelta simile potrebbero avere ripercussioni importanti all'interno della maggioranza politica nazionale.

Per Flavio Tosi, coordinatore regionale di Forza Italia in Veneto, è tutto un bluff.

"La Lega non spaccherà la coalizione perché gli elettori non lo vogliono - ha riferito alla Tgr Rai Veneto -. Se però la Lega, ma non succederà, spaccasse la coalizione in Veneto, noi resteremo a prescindere nell'ambito del centrodestra e quindi alleati con Fratelli d'Italia".

Il partito di Giorgia Meloni, invece, getta acqua sulle polemiche:

"Incomprensibile l'ipotesi di andare separati al voto - ha affermato il ministro Lollobrigida - Abbiamo sempre governato bene e insieme, non ci si ammazza per il Veneto".

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