Verso le elezioni: testa a testa Fratelli d'Italia-Pd e il M5S "saluta" i big
I due partiti sono saldamente al primo posto nelle due coalizioni. Nel Movimento 5 Stelle in tanti non si potranno più candidare.
Verso il voto e le elezioni Politiche del 25 settembre: secondo gli ultimissimi sondaggi è testa a testa tra Fratelli d'Italia-Pd, mentre il M5S, assecondando la linea del co-fondatore Beppe Grillo, ha "salutato" i suoi big confermando il vincolo del secondo mandato.
Verso le elezioni: testa a testa Fratelli d'Italia-Pd
I trend delle ultime ore conferma il "sentimento" elettorale delle ultime settimane che vede ormai un sostanziale e consolidato "testa a testa" tra Fratelli d'Italia (primo partito senza tema di smentita nella coalizione di Centrodestra) e il Partito democratico per l'universo di Centrosinistra.
Anzi, entrambi sono ancora in ascesa: Fratelli d’Italia (+3,3%) e Partito democratico (+2,4%), mentre scende ancora la Lega (-1,5%), così come il Movimento 5 Stelle e Forza Italia (entrambe -0,8%).
Tra quelle "minori" non sembra catturare interesse il movimento di Luigi Di Maio, Insieme per il futuro (-1%), mentre scende anche Italexit (-0,9%).
Elezioni, il gradimento verso i partiti
Nella fattispecie, guardando a ipotetiche griglie di partenza verso l'appuntamento elettorale del 25 settembre, è in testa il partito di Giorgia Meloni (23,3%) con il Pd a tallonare (23,2%): FdI e dem sono dunque distanziati di un solo punto decimale e hanno raggiunto i massimi livelli di gradimento di sempre il primo e dall’inizio della legislatura il secondo.
A seguire c'è poi la Lega (13,5%), Movimento 5 Stelle (11,3%) e Forza Italia (9%, anche se Silvio Berlusconi forse un po' troppo ottimisticamente ha spiegato che quella percentuale raggiungerà il 20% a settembre).
Tra gli altri, superano la soglia di sbarramento la federazione Azione/+Europa (3,6%), l’alleanza tra Sinistra italiana e Verdi (3,4%) e Italexit (3,1%).
Elezioni, le stime sulle coalizioni
Più in generale, guardando ai raggruppamenti in coalizioni, quella di Centrodestra si confermerebbe in grande vantaggio rispetto al Centrosinistra (45,8% contro il 33%), mentre scende anche la percentuale di astensionisti e indecisi.
La fine improvvisa del Governo ha poi portato un gradimento di stima verso il premier dimissionario, un po' sorprendentemente anche nelle risposte delle persone contattate che hanno dichiarato di votare Centrodestra.
Vincolo del secondo mandato, il M5S "saluta" i big
Intanto, confermando una sensazione che si respirava tra gli addetti ai lavori, ma soprattutto la linea di Beppe Grillo, il Movimento ha detto "no" a derogare al vincolo del secondo mandato.
Dunque nessuna deroga all'esperienza politica dei due anni e la conferma nelle scorse ore è arrivata anche dal presidente dei 5S Giuseppe Conte:
"Una "forma di garanzia affinché gli eletti possano dedicarsi al bene del Paese, senza lasciarsi distrarre dai propri destini personali".
Una disamina condivisa (almeno a livello di facciata) dal presidente della Camera Roberto Fico:
"Questo spirito è ciò che ci contraddistingue dagli altri".
Movimento 5 Stelle, chi "saluta"...il Palazzo
Oltre allo stesso Fico, solo per citare i "big" conosciuti maggiormente in questi anni, non saranno candidati la vicepresidente del Senato Paola Taverna, il ministro alle Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, il ministro ai Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, e il titolare delle Politiche agricole Stefano Patuanelli.
Non potranno ricandidarsi nemmeno l'ormai ex capogruppo alla Camera Davide Crippa, il senatore ed ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, l'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il sottosegretario all'Interno, Carlo Sibilia, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.
Fine corsa anche per il senatore, ex presidente 5S, Vito Crimi.
Chi saluta... il Movimento 5 Stelle
Nel frattempo, dopo l'addio di Luigi Di Maio e la creazione del suo contenitore Insieme per il futuro proprio l'ex capogruppo alla Camera Davide Crippa e l'ex ministro Federico D'Incà hanno annunciato il loro addio al movimento.
E' praticamente certo che i due daranno vita a un nuovo partito.