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Elezioni, svolta storica: da settembre ci saranno oltre 300 parlamentari in meno

I deputati eletti saranno 400 (da 630), mentre i senatori saranno 200 (da 321). I partiti impegnati a trovare la "quadra" e a evitare "mal di pancia" agli esclusi.

Elezioni, svolta storica: da settembre ci saranno oltre 300 parlamentari in meno
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Le prossime elezioni non segneranno "solo" una nuova composizione del Parlamento e il successivo insediamento del nuovo Governo.

Le elezioni del 25 settembre 2022 rappresenteranno anche una data storica, una vera e propria svolta per il nostro Paese che si "alleggerirà" di quella che comunemente viene definita "casta": tra senatori e deputati saranno oltre 300 in meno i Parlamentari che siederanno alle Camere.

Elezioni, oltre 300 parlamentari in meno

Come detto, comunque vada l'esito "politico" delle urne, si tratta di un appuntamento con la storia.  Il numero dei parlamentari che saranno eletti alla Camera e in Senato sarà per la prima volta inferiore rispetto a tutte le altre legislature italiane: è l’effetto dell’entrata in vigore della riforma (confermata dal referendum del settembre 2020) riguardante il numero dei nostri "onorevoli".

I deputati eletti saranno 400 (da 630), mentre i senatori saranno 200 (dagli attuali 321, 315 eletti più i senatori a vita).

Elezioni, come si vota

Le dinamiche che hanno portato alla caduta del Governo Draghi, allo scioglimento delle Camere e all'indizione di elezioni, non ha reso possibile affrontare il percorso della riforma della legge elettorale su cui ampio dibattito si era aperto negli ultimi mesi e sulla quale molti partiti "puntavano".

Si voterà dunque con il "Rosatellum", dal nome del relatore della legge, approvata nel 2017, Angelo Rosato.

Tale legge elettorale prevede il 61% dei parlamentari eletti con il sistema proporzionale e il 37% con quello maggioritario attraverso dei collegi uninominali. Il restante 2% è riservato al voto delle circoscrizioni Estero.

Elezioni, parlamentari in meno, che rompicapo

Certo, non è solo la legge elettorale a preoccupare. Il Parlamento in versione "cura dimagrante" fin dal giorno dell'ufficialità delle elezioni al 25 settembre, sta impegnando i partiti in imprese "titaniche".

Da una parte il trovarsi a collegi, circoscrizioni elettorali, "giganti", dall'altra far digerire la "pillola" a quei parlamentari che non verranno più candidati.

E le liste andranno presentate entro il 22 agosto: qualcuno andrà in pensione, qualcuno "ci verrà mandato", altri verranno "dirottati" nelle Regioni, altri ancora dovranno "reinventarsi" o tornare a fare ciò che facevano prima.

La mappa dei "tagli" Regione per Regione

Ci sono regioni dove dovranno essere fatte scelte importanti: ad esempio Friuli, Umbria, Abruzzo, Molise dovranno scegliere un solo senatore nel collegio uninominale. 

Ma non solo. La Lombardia, regione più popolosa d'Italia avrà oltre 50 parlamentari in meno, la Campania 33, nel Lazio 32 in meno, in Toscana 10 in meno, il Piemonte passa da 67 parlamentari a 43. La Sicilia avrà 19 parlamentari in meno.

 

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