Alle 15 in punto di oggi, lunedì 29 settembre 2025, si sono ufficialmente chiuse le urne per le elezioni regionali nelle Marche. Terminata la due giorni di votazioni, i 1.572 seggi allestiti sul territorio regionale, comprese le 14 sezioni ospedaliere, hanno consegnato le schede agli scrutatori, che ora stanno procedendo allo spoglio.

La sida è tra Francesco Acquaroli, sostenuto dalla coalizione di centrodestra, e Matteo Ricci, europarlamentare dem ed ex sindaco di Pesaro, con l’appoggio del Movimento 5 Stelle.
Il governatore uscente, sarebbe in vantaggio. La seconda proiezione di Swg indica Francesco Acquaroli al 52,20%, mentre lo sfidante Matteo Ricci sarebbe al 44,50%.
FdI primo partito al 24,1%. Per il centrodestra, Fi al 9%, Lega all’8,7%, Noi Moderati al 2,2% e Udc all’1,8%. Sommando anche le liste civiche, il centrodestra è al 54,3%. Sono i dati della seconda proiezione di Swg per La 7 per le regionali nelle Marche, con una copertura al 18%.
Per il centrosinistra: Pd al 20%, Lista Ricci al 6,7%, M5s al 5,8%, Avs al 4,4%, Avanti con Ricci al 2,5%. Con le altre liste civiche, il totale di centrosinistra è 42,5%.
Silenzio dei candidati
Grande cautela al comitato di Francesco Acquaroli per i primi dati, che vedono il governatore uscente del centrodestra in leggero vantaggio sullo sfidante del centrosinistra Matteo Ricci. Per ora dagli esponenti di Fratelli d’Italia presenti al comitato non arrivano commenti ufficiali: si preferisce attendere risultati più solidi man mano che lo scrutinio procede. Intanto, Acquaroli sta seguendo lo spoglio dalla sua città, Potenza Picena.
Nessun commento ufficiale nemmeno dal comitato di Matteo Ricci. Al momento il candidato del centrosinistra è nella sua città, a Pesaro, e solo più tardi, quando ci sarà un quadro più definito, è atteso al comitato elettorale ad Ancona.
Elezioni regionali Marche 2025, seggi chiusi
Gli oltre 1,3 milioni di elettori marchigiani erano chiamati a esprimersi per eleggere il nuovo presidente della Regione e rinnovare il Consiglio regionale, composto da 30 consiglieri più il presidente. La carica guiderà l’amministrazione regionale per i prossimi cinque anni, fino al 2030.
La sfida principale era tra il presidente uscente Francesco Acquaroli, sostenuto dalla coalizione di centrodestra, e Matteo Ricci, europarlamentare dem ed ex sindaco di Pesaro, con l’appoggio del Movimento 5 Stelle.
Ma il risultato non avrà ripercussioni solo sulla leadership: fondamentale sarà anche la distribuzione dei seggi tra le liste, che determinerà i rapporti di forza in Assemblea.
La legge elettorale marchigiana non consente il voto disgiunto e prevede un premio di maggioranza alla coalizione vincente, garantendo così stabilità al governo regionale. Non è invece previsto il ballottaggio: il presidente è eletto al primo turno, anche con un solo voto di vantaggio.
Affluenza e primi dati
La giornata di ieri, domenica 28 settembre, ha fatto registrare un’affluenza contenuta: alle 23 aveva votato solo il 37,71% degli aventi diritto.
L‘affluenza al voto per le elezioni regionali nelle Marche si attesta attorno al 50%, con circa metà delle 1.572 sezioni pervenute. Se il dato verrà confermato si tratterebbe di una percentuale inferiore di circa nove punti rispetto a quella delle ultime elezioni regionali del 2020 (59,75%).
Exit poll e proiezioni
Gli exit poll, sono le prime indicazioni statistiche raccolte all’uscita dei seggi. Non si tratta di voti reali ma di stime, utili a intuire l’orientamento generale degli elettori. Più significative saranno invece le proiezioni, che arrivano successivamente, con i primi dati effettivi dello spoglio, e si affinano progressivamente fino a restituire un quadro affidabile della competizione.
Verso la riconferma
Oltre ad Acquaroli e Ricci, gli altri contendenti erano Beatrice Marinelli per Evoluzione della Rivoluzione, Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana Popolare), Lidia Mangani (Partito comunista italiano) e Francesco Gerardi (Forza del Popolo).
Le Marche si preparano dunque a confermare il governatore uscente, sotto l’egida della premier Meloni, alla guida della Regione.