Conto alla rovescia

Elezioni Amministrative e Referendum 2025, par condicio: sì a comunicazione su altri temi, purché non riconducibili

Verso il voto di maggio e giugno: regole, date e novità

Elezioni Amministrative e Referendum 2025, par condicio: sì a comunicazione su altri temi, purché non riconducibili
Pubblicato:

Conto alla rovescia verso le elezioni Amministrative di maggio e la consultazione referendaria di giugno.

In attesa che le campagne elettorali entrino nel vivo, da giovedì 10 aprile 2025 è entrata in vigore la disciplina in materia di par condicio.

Amministrative e referendum, si scaldano i motori

Nella fattispecie il 25 e 26 maggio gli italiani saranno chiamati al voto per le Amministrative in 461 Comuni italiani, pari a circa il 5,8% del totale nazionale.

Tra questi, 9 sono capoluoghi di provincia, inclusi Genova, Aosta e Trento.

I ballottaggi sono fissati in calendario per l'8 e 9 giugno e in quella occasione è anche previsto il Referendum dove gli italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti abrogativi.

Comizi, dibattiti, manifesti, spot: le cose da sapere

Nella giornata di giovedì 10 aprile 2025 – 45° giorno antecedente la data del voto, giorno di inizio della campagna elettorale – si prevede l’affissione dei manifesti di convocazione dei comizi elettorali per le elezioni amministrative del 25 e 26 maggio 2025.

A partire da giovedì 10 aprile 2025 sono dunque in vigore le disposizioni di applicazione della normativa in materia di par condicio – previste dalla legge 22 febbraio 2000, n. 28 e s.m.i. e dal Codice di autoregolamentazione di cui al DM 8 aprile 2004 – che disciplinano i programmi di comunicazione politica, i programmi di informazione, i messaggi politici autogestiti (gratuiti e a pagamento) e i sondaggi politici ed elettorali sulle emittenti radiotelevisive locali.

Le emittenti radio e TV locali interessate alla trasmissione dei messaggi autogestiti gratuiti devono far pervenire il modello pubblicato sul sito web dell’Agcom entro il 15 Aprile 2025.

Il commento del commissario Agcom

E’ stata pubblicata sul sito web dell’Agcom, ed è pertanto in vigore, la delibera n.102/25/CONS con oggetto: “Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per i cinque referendum popolari aventi ad oggetto l’abrogazione parziale dell’art. 9, comma 1, lettera b) e lettera f), della legge 5 febbraio 1992, n. 91, l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, l’abrogazione parziale dell’art. 8 della legge 15 luglio 1966, n, l’abrogazione parziale del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e l’abrogazione parziale dell’art. 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, indetti per i giorni 8 e 9 giugno 2025”.

Il commissario Agcom, Massimiliano Capitanio ha così commentato:

Il commissario Agcom Massimiliano Capitanio

"In vista delle elezioni comunali e referendarie di maggio e giugno 2025 l'Autorità ha adottato la Delibera 102/25/CONS recante le disposizioni per il rispetto della par condicio che valgono fino al termine delle operazioni di voto del 9 giugno 2025. In particolare, con l’obiettivo di non penalizzare in toto le attività di comunicazione istituzionale su tutto il territorio nazionale, per gli enti pubblici non interessati dalle elezioni comunali l’applicazione del divieto dell’articolo 9 della legge 28/2000 riguarderà solo i temi riconducibili, anche indirettamente, ai quesiti referendari".

I temi dei quesiti referendari abrogativi

I quesiti referendari abrogativi hanno come oggetto le modifiche alla legge sull'acquisizione della cittadinanza italiana per residenti stranieri e l'abrogazione di alcune norme in tema di lavoro, tre delle quali originariamente introdotte dal Jobs Act nel 2016.

Il quesito referendario sulla richiesta di cittadinanza italiana è stato promosso inizialmente dal segretario di +Europa, Riccardo Magi, oltreché dai partiti Possibile, Partito Socialista Italiano, Radicali Italiani e Rifondazione Comunista e numerose associazioni della società civile, con una raccolta delle firme, avvenuta anche digitalmente, che ha raccolto più di 637 000 firme.

I quesiti referendari sul lavoro, invece, sono stati promossi dal sindacato CGIL con una raccolta delle firme pubblica, che ha raccolto oltre quattro milioni di adesioni

I punti principali

Ecco i punti principali delle disposizioni dell'Agcom:

  • Divieto di comunicazione istituzionale
    Durante il periodo elettorale, è vietata la comunicazione istituzionale da parte delle pubbliche amministrazioni, salvo nei casi di comunicazioni impersonali, indispensabili e indifferibili. Questo divieto si applica anche alle comunicazioni sui social media gestiti da enti pubblici. ​
  • Par condicio sui social media
    Le piattaforme social come Facebook, Google e Twitter hanno assunto impegni con l'AGCOM per garantire una par condicio pre-elettorale. Ciò include maggiore trasparenza sulla profilazione degli utenti e il potenziamento di strumenti di fact-checking. ​
  • Silenzio elettorale
    È confermato il periodo di silenzio elettorale nelle giornate di sabato e domenica precedenti le votazioni, durante il quale è vietata la diffusione di messaggi elettorali, anche sulle piattaforme online. ​
  • Divieto di comunicazione istituzionale
    le pubbliche amministrazioni non possono svolgere attività di comunicazione istituzionale che possano influenzare l'esito del voto, in conformità all'art. 9 della legge n. 28/2000.​
  • Parità di trattamento nei media
    le emittenti radiofoniche e televisive devono garantire un'equa rappresentazione a tutti i soggetti politici, evitando squilibri nell'accesso ai mezzi di informazione.​
  • Regole per la trasmissione di comizi e convegni
    le emittenti che intendono trasmettere in diretta comizi o convegni politici devono assicurare la parità di trattamento tra i diversi soggetti politici e astenersi dal fornire indicazioni di voto, anche in forma indiretta.​
  • Sanzioni per violazioni
    la delibera chiarisce le sanzioni applicabili in caso di violazione delle disposizioni, con particolare attenzione al rispetto delle norme sulla comunicazione istituzionale durante la campagna referendaria.
Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali