Elezioni 2022: che cosa è successo a Palermo
Alla vigilia del voto mancavano cento presidenti, urne aperte ma 50 seggi restano vuoti. Corsa contro il tempo per risolvere il problema.
Una situazione incredibile, surreale, grottesca. Difficile definire in altro modo quello che sta accadendo oggi, domenica 12 giugno 2022 a Palermo. Il capoluogo siciliano è uno dei quasi mille Comuni chiamati al voto, ma le operazioni sono particolarmente problematiche: mancano presidenti e schede. Sembra incredibile, ma è proprio così. La situazione è tornata alla normalità nel primo pomeriggio, ma è possibile che - caso unico in Italia - si voti anche lunedì 13 giugno.
Elezioni 2022: caos a Palermo. Mancano presidenti e schede
Il caos è iniziato sabato pomeriggio, 11 giugno 2022, a poche ore dall'apertura delle urne. In un centinaio di seggi non si è potuta programmare l'attività per la mancanza del presidente. Già il venerdì si erano verificate le prime avvisaglie di una situazione complessa: il Comune aveva infatti sollecitato avvocati e commercialisti per ricoprire il ruolo, ma anche qualche adesione dell'ultimo minuto non è riuscita a tamponare l'emergenza. Le rinunce alla nomina erano state ben 170 e solo 62 sono stati i posti coperti.
Emergenza continua
Una cinquantina di posti sono stati coperti con un lavoro febbrile proseguito tutta la notte, ma stamattina alle 7 - orario di apertura dei seggi - la situazione era comunque drammatica. Cinquanta sezioni non hanno aperto per mancanza del presidente. Tantissime persone sono state mandate a casa perché è stato impossibile accorpare i seggi.
Il segretario generale del Comune Antonio Le Donne ha palato di nomine ancora da notificare, ipotizzando di riuscire a sistemare la situazione in mattinata. Ma in alcune zone mancano pure le schede per il voto...
Solo dopo le 12 il Viminale ha comunicato che le operazioni di voto sono tornate regolari in tutte le 600 sezioni cittadine. L'Amministrazione comunale ha inviato gli atti alla Procura per "l'accertamento di responsabilità di natura penale" dopo le molte rinunce improvvise di soggetti nominati a svolgere la funzione di presidente.
Naturalmente non sono mancate le polemiche e il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha chiesto di concedere ai palermitani un giorno in più per il voto.
"Ho chiesto al ministro dell'Interno di valutare l'opportunità di autorizzare il prolungamento dell'apertura dei seggi elettorali, nella sola città di Palermo, fino alle 14 di lunedì 13 giugno. Una misura straordinaria a seguito dell'altrettanto straordinaria situazione che si è venuta a creare in città per la mancata costituzione di decine di sezioni elettorali. È un provvedimento che avrei adottato autonomamente, se non si votasse anche per i referendum".
La concomitanza con la partita
Un fattore da non sottovalutare è la concomitanza con un appuntamento attesissimo dai palermitani. Stasera al Renzo Barbera il Palermo sfida il Padova nella partita di ritorno della finale playoff di Serie C. I rosanero, dopo la vittoria dell'andata, sono a un passo dalla Serie B e la città attende con passione la partita. A causa delle possibili defezioni di coloro che sarebbero stati selezionati come scrutatore o presidente, infatti, era stato richiesto un rinvio della partita, negato però dalla Prefettura. Senza contare la bella giornata estiva, che certamente invogliava più ad andare al mare che ai seggi...
Tra l'altro, quei cittadini che sono chiamati a votare nei seggi "problematici" potrebbero rinunciare a esprimersi se le cose dovessero andare troppo il là proprio per la concomitanza con la partita (e gli auspicati festeggiamenti).