E' ancora scontro sul Decreto Sicurezza licenziato alla Camera. L'opposizione: "E' la fine della democrazia"
Stop a occupazioni e violenza. La parola ora passa al Senato. L'obiettivo è la conversione in legge entro il 10 giugno

Via libera alla Camera al Decreto Sicurezza all'esame della Camera. La parola ora passa al Senato, settima, prossima, e già fioccano le polemiche.
Era iniziata, lunedì mattina, 26 maggio 2025, la discussione del pacchetto su sicurezza e ordine pubblico approvato a inizio aprile dal Consiglio dei Ministri.
E nonostante 151 ordini del giorno e tanto ostruzionismo dell'opposizione di Centrosinistra è arrivato semaforo verde dall'Aula con 201 voti favorevoli e 117 "no".
Come detto, come prevedibile e assecondando la dialettica politica del gioco delle parti, già impazzano le polemiche tra maggioranza e opposizione. Ci sono stati anche scontri tra manifestanti e Polizia e altre iniziative di protesta sono annunciate appunto anche per settimana prossima.
Intanto però la premier Giorgia Meloni sui social rivendica la stretta sugli immobili occupati senza autorizzazione, che consente sgomberi più rapidi per contrastare le occupazioni abusive.
Decreto Sicurezza, cosa prevede
Il documento (34 gli articoli complessivamente) all'esame del Parlamento si concretizza fondamentalmente in sette punti.
Su alcuni di questi il Governo punta molto per rinsaldare ulteriormente il gradimento elettorale, su altri le polemiche non mancheranno e anche lo scontro politico (e forse ancora anche con la Magistratura) si preannuncia rovente.
Ecco i punti principali:
1. Tutela delle forze dell'ordine
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E' prevista l'introduzione dell'uso obbligatorio di bodycam per gli agenti di Polizia e i militari in servizio.
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Gli agenti indagati per abusi durante il loro servizio non saranno sospesi automaticamente. Ma non solo, lo Stato coprirà le spese legali fino a 10.000 euro per la fase processuale.
2. Repressione delle proteste e dei blocchi stradali, la norma "anti Gandhi"
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Particolare curiosità è rivolta alla trasformazione del blocco stradale da illecito amministrativo a reato penale. In particolare, il decreto prevede pene fino a sei anni di reclusione se commesso durante manifestazioni.
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Verranno introdotte aggravanti per danneggiamenti con violenza o minaccia, con pene fino a cinque anni di carcere e 15mila euro di multa.
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E' prevista infine la punibilità della resistenza passiva durante le manifestazioni, definita da alcuni critici come "norma anti-Gandhi".
3. Nuovi reati in ambito penitenziario
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Il decreto prevede poi l'istituzione del reato di rivolta in carcere, nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) e negli hotspot, punendo anche la resistenza passiva agli ordini delle autorità.
4. Sgomberi di immobili occupati
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Facilitazione degli sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente, senza necessità di provvedimenti giudiziari preliminari. E' un punto che farà discutere, specie dopo l'incalzante pressione mediatica di alcune trasmissioni Tv sull'argomento.
E difatti in queste ultime ore, la premier Giorgia Meloni ha già rivendicato sulle sue pagine social il successo di questa misura.
5. Contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata
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Nel decreto c'è l'introduzione del reato di detenzione di materiale con finalità terroristiche, punito con reclusione da 2 a 6 anni.
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Ci sono sanzioni per la diffusione online di istruzioni per compiere atti violenti o sabotaggi.
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Estensione delle verifiche antimafia alle imprese aderenti a contratti di rete.
6. Revoca della cittadinanza
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Altro passaggio che farà senz'altro discutere e manterrà alto il decibel delle polemiche è la possibilità di revocare la cittadinanza italiana in caso di condanna definitiva per reati di terrorismo o eversione, a condizione che l'interessato possieda un'altra cittadinanza.
7. Restrizioni sulla cannabis light
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Infine, il divieto di coltivazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze di cannabis light, equiparandole alla marijuana ad alto contenuto di THC.
L'iter al Parlamento e gli obiettivi del Governo
Come detto, la discussione generale era iniziata lunedì alla Camera dei Deputati.
Il Governo aveva come obiettivo di arrivare a ottenere l'approvazione definitiva entro mercoledì.
Tanto che per rispettare quanto prefissato in agenda, l'intenzione dichiarata è stata quella di porre la fiducia sul testo in modo da arrivare alla conversione in legge entro la scadenza del 10 giugno.
Decreto controverso, reazioni e polemiche
Dall'opposizione di Centrosinistra, e non solo, è stata comunque battaglia. E ancora non sembra finita.
Del resto, nelle scorse settimane l'Associazione nazionale magistrati aveva definito addirittura "inquietante" il decreto, mentre la Cgil lo aveva paragonato al Codice Rocco, anzi definendolo "peggiore".
Per non parlare del Forum Droghe che aveva lanciato un appello al Governo perché il passaggio sulla Cannabis light era ritenuto "un affronto non solo al buon senso dei cittadini ma anche alla scienza”.
Critiche infine anche dall'associazione Antigone che ha bollato senza troppi giri di parole il documento:
"Il Decreto Sicurezza è il più grande e pericoloso attacco alla libertà di protesta nella storia repubblicana".
Per quanto riguarda l'opposizione di Centrosinistra, oltre ai contenuti è stato stigmatizzato il metodo.
Sotto la lente il ricorso alla fiducia. Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e +Europa hanno infatti denunciato l'uso della cosiddetta "tagliola" da parte della maggioranza per accelerare l'approvazione del decreto, riducendo i tempi di discussione e impedendo un confronto approfondito sulle misure proposte.
Da qui l'ostruzionismo in Aula con "interventi fiume".
Le proteste fuori dal Parlamento
Intanto però la discussione alla Camera del documento ha visto anche momenti di tensione con le proteste di contestatori e gruppi di autonomi (la manifestazione era promossa dalla rete "No ddl Sicurezza - A pieno regime") che hanno cercato di sfondare il cordone di sicurezza della Polizia di Stato nelle zone immediatamente vicini al Parlamento e alla Camera di Montecitorio.
Il gruppo di manifestanti ha cercato di avanzare con bastoni e grossi pannelli.
Negli scontri, nel tentativo di placare gli animi, è rimasto ferito Luca Blasi, assessore alla Cultura e Politiche abitative del III municipio di Roma, Montesacro III.
L'assessore, rappresentante politico di Alternativa Verdi Sinistra ha poi postato sui social raccontando quanto accaduto e raccontando di trovarsi in ospedale per accertamenti.
Da Fratelli d'Italia attraverso Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera del partito di Giorgia Meloni, e Augusta Montaruli, vicecapogruppo Fdi, è arrivata una forte condanna alla violenza dei manifestanti.
Le rivendicazioni della premier Meloni
Il Governo è però deciso ad andare dritto per la sua strada. Anzi, è stata proprio la premier Giorgia Meloni a rivendicare sulle sue pagine social la "bontà" delle azioni e dei provvedimenti messi sul tavolo.

In particolare, proprio sul tema sgomberi e case occupate:
Dicevano che era inutile, sbagliato, persino disumano.
E invece, grazie alle nuove norme introdotte dal Decreto Sicurezza, in Italia sono già stati eseguiti i primi sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente.
Un risultato concreto, reso possibile da procedure che…— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) May 26, 2025
Il post della presidente del Consiglio e leader di Fratelli d'Italia fa riferimento alla prima applicazione del nuovo decreto: due giorni fa a Mestre è infatti avvenuto lo sgombero lampo di una casa occupata da un senzatetto rumeno.
Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepremier e numero uno della Lega Matteo Salvini:
✅ Grazie alle proposte della Lega nel Decreto Sicurezza finalmente CI SIAMO: chi occupa abusivamente una casa verrà sgomberato in 24 ore. La proprietà privata, frutto dei risparmi e dei sacrifici di una vita, è sacra! DALLE PAROLE AI FATTI! pic.twitter.com/oCXmpM5szb
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 26, 2025
Lo stesso Salvini ha anche pubblicato sui social le foto degli scontri stigmatizzando "la Sinistra che va all'attacco della Polizia":
"La sinistra pacifica, democratica e tollerante, che scende in piazza e attacca la polizia per difendere ladri e occupanti abusivi. Avanti con il Decreto Sicurezza, più tutele per i cittadini onesti e per le Forze dell’ordine che fanno il proprio dovere".
+Europa annuncia ricorso alla Corte Costituzionale
Nel frattempo, sul fronte dell'opposizione, Riccardo Magi di +Europa ha annunciato l'intenzione di fare ricorso alla Corte Costituzionale.
Durissimo in Aula anche il giudizio di Toni Ricciardi del Pd:
"Il Governo uccide la democrazia poco alla volta lasciandola adagiare come la rana nell’acqua bollente finché non sarà più in grado di reagire e perirà. Il dl Sicurezza è un provvedimento che mina e uccide passo per passo la democrazia. La domanda da porsi è se ha ancora senso il ruolo che il Parlamento svolge".
Sulla stessa falsariga Chiara Braga, deputato sempre del Partito democratico:

"Ci opporremo con tutti gli strumenti a disposizione a un provvedimento frutto delle forzature di una destra arrogante e pericolosa".
Negativo anche il giudizio di Filiberto Zaratti, Verdi e Sinistra:

"Con questo decreto si mette fine all'Italia democratica, vengono colpiti i più deboli, chi manifesta, chi chiede lavoro, chi chiede un trattamento umano nelle carceri".
Finalmente !! sinistra antiitaliani per sempre.
Poi non sono fa...! Assurdo!