Il discorso del premier

Draghi: "Scuola in presenza priorità, obbligo vaccinale dettato dai dati"

Prima conferenza stampa del 2022: "Situazione molto diversa da un anno fa grazie ai vaccini". Ma il Presidente del Consiglio si rifiuta di parlare del Quirinale.

Draghi: "Scuola in presenza priorità, obbligo vaccinale dettato dai dati"
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Non ci si aspettava davvero che il premier Mario Draghi svelasse le sue intenzioni, ovvero chiarisse se intenda realmente diventare il prossimo Capo dello Stato oppure continuare la sua esperienza a Palazzo Chigi alla guida del Governo. E infatti così è stato.

Nessuna anticipazione sull’elezione del Capo dello Stato

Nella sua prima conferenza stampa del 2022, andata in scena dalle 18 di questo pomeriggio, lunedì 10 gennaio, il Presidente del Consiglio ha piuttosto parlato molto dell'epidemia e di tutti gli sforzi del Governo per tenere sotto controllo i contagi, dell'altro numero di positivi e del loro impatto sugli ospedali, rifiutandosi esplicitamente di toccare il tema del Colle.

Per il Quirinale, insomma, bisognerà attendere ancora. A due settimane ormai dalla prima votazione per il prossimo Presidente della Repubblica si attendono tre appuntamenti molto importanti: mercoledì la riunione congiunta dei gruppi del MoVimento 5 Stelle, giovedì la direzione del Partito Democratico e probabilmente venerdì il vertice del Centrodestra. Intanto se per Tajani (Forza Italia), come per Salvini, Draghi deve rimanere a Palazzo Chigi, il Pd intanto è tornato a escludere la candidatura di Berlusconi, mentre Calenda insiste su un Presidente della Repubblica donna e rilancia il nome della Cartabia.

“Prioritaria la scuola in presenza”

Due i temi principali della conferenza stampa: la decisione di tenere aperte le scuole e quella di imporre l’obbligo vaccinale per gli over 50.

Non ha senso chiudere la scuola prima di aver chiuso tutto il resto. Ai ragazzi si chiede di stare a casa e non andare a scuola e poi la sera vanno in pizzeria e fanno sport tutto il pomeriggio? Non ha senso. E non ci sono i motivi per chiudere tutto come l'anno scorso perché la situazione è molto diversa essenzialmente grazie alla vaccinazione”.

Così in sintesi un premier molto diretto e risoluto. Che poi è ha spiegato ancora:

"La scuola è fondamentale per la nostra democrazia, va protetta, non va abbandonata. Oggi è ricominciato l'anno scolastico e voglio ringraziare il ministro Bianchi, gli amministratori locali, i presidi insegnanti per tutti i loro sforzi.

La situazione che abbiamo di fronte è molto diversa dal passato nel 2021: il numero di morti è ancora tragicamente alto, ma inferiore rispetto al 2020, l'economia ha segnato una crescita di oltre il 6% a fronte di un calo nell'anno precedente di quasi il 9%. Il motivo per cui possiamo adottare un approccio diverso rispetto al passato è fondamentalmente uno solo: la vaccinazione. Quasi l’80% della popolazione italiana ha completato il ciclo di vaccinazione primaria, quasi il 40% ha fatto la terza dose.

Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati, persone non vaccinate hanno una probabilità molto maggiore di sviluppare la malattia e forme gravi della malattia. Un altro degli obiettivi di questa conferenza è l'ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono ancora vaccinati a farlo.

Le scuole e hanno riaperto oggi dopo Natale proprio come quelle degli altri grandi Paesi europei come la Francia, la Germania e il Regno Unito (nessuno di questi ha mai chiuso la scuola indiscriminatamente per un lungo periodo).

Basta vedere quali sono stati gli effetti sulla diseguaglianza tra studenti con la Dad lo scorso anno per convincersi che questo sistema - che può essere necessario probabilmente in caso di emergenze drammatiche - provoca delle disuguaglianze che si riflettono poi su tutto il futuro della loro vita lavorativa".

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha rafforzato l’esposizione con alcuni numeri positivi: lo 0,72%di insegnanti non vaccinati, gli assenti oggi perché positivi o in quarantena fra i docenti, rispettivamente 3,6% e 2,4% quindi nel complesso un 6% dei docenti, infine gli studenti positivi 2,2% e in quarantena 2,3% quindi un totale del 4,5%.

“Obbligo vaccinale dettato dai dati"

"Noi siamo stati tra i primi ad adottare l'obbligo vaccinale per tutta una serie di categorie professionali, dai sanitari alle forze di sicurezza, poi agli insegnanti, ora anche quelli universitari.

Abbiamo previsto l'obbligo vaccinale anche per chi ha più di 50 anni e l'abbiamo fatto essenzialmente sulla base dei dati, che ci dicono che più chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi. Le terapie Intensive sono occupate per due terzi dai non vaccinati e anche le ospedalizzazioni vedono le stesse percentuali.

Il primo obiettivo è proteggere la loro salute, il secondo è proteggere la salute di noi tutti perché con questa occupazione ospedaliera anche gli altri cittadini che non hanno i covid si trovano in condizioni difficili. E poi c'è anche una terza ragione: anche i colori delle regioni dipendono dai parametri che riguardano l'ospedalizzazione, quindi quanto più noi riusciamo a ridurre la pressione di coloro che non sono vaccinati, tanto più possiamo dire di essere più liberi".

E anche in questo caso è arrivato a supporto, con tanto di numeri, il Ministro della Salute Roberto Speranza.

"Abbiamo ormai raggiunto una percentuale assolutamente rilevante di persone vaccinate in Italia. Stamattina eravamo al 89,41% di persone sopra i 12 anni che hanno avuto una prima dose, quindi restano non vaccinati in questo momento in Italia poco più del 10% delle persone che hanno più di 12 anni. Eppure questa piccola minoranza occupa due terzi dei posti letto in terapia intensiva e 50% dei posti letto in area medica.

Se vogliamo ridurre la pressione sui nostri ospedali se vogliamo salvare vite umane e se vogliamo così facendo anche favorire ancora la ripartenza del nostro paese anche sul piano economico e sociale la strada prioritaria è ridurre l'area dei non vaccinati. È questa la scelta fondamentale fatta dal governo e io credo che sia una scelta che abbia piena e compiuta evidenza scientifica".

LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE:

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