REVISIONISMI

Donzelli: "Non è vero che Berlusconi ha sdoganato la Destra in Italia, ci ha solo messo il cappello"

Fuoco di fila degli azzurri contro l'esponente di Fratelli d'Italia: "Ingrato"

Donzelli: "Non è vero che Berlusconi ha sdoganato la Destra in Italia, ci ha solo messo il cappello"
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Da "fascisti brutti e cattivi" alla Casa e Polo delle libertà. Ma soprattutto al Governo. Prima della "cavalcata nel deserto" (quella delle percentuali da prefisso telefonico come ironizzavano in molti) e del grande boom come primo partito in Italia.

Ma di chi è stato il merito di aver sdoganato "i fascisti brutti e cattivi", di aver presentato la Destra in Italia sotto un'altra veste, fino appunto ad accreditarla in una coalizione che più ha volte ha governato il Paese?

Un quesito fino ad oggi apparentemente dalla facile risposta, ma c'è chi come il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli in questi giorni si è avventurato in una sorta di revisionismo che ha sollevato un polverone di polemiche.

La Destra sdoganata col ballottaggio a Roma

Perché a questa domanda finora i libri di storia avevano una risposta condivisa: Silvio Berlusconi. 

Tutto partì da un aneddoto che ricorderanno in molti. Non ancora sceso ufficialmente in Politica, all'allora numero di Fininvest venne chiesto chi avrebbe votato se fosse stato residente a Roma nel ballottaggio a sindaco tra Francesco Rutelli e Gianfranco Fini.

La risposta di Berlusconi fu perentoria e senza esitazioni: "Fini".

Dalla Casa delle libertà al Popolo della libertà

Tanto bastò per scrivere la storia perché nonostante il ballottaggio fu ad appannaggio di Rutelli, Berlusconi e Fini iniziarono poi una grande collaborazione.

Con la nascita di Forza Italia, Fini e Alleanza Nazionale vennero coinvolti (insieme a Udc e Lega) nel progetto politico del Polo e della Casa delle libertà.

La clamorosa lite tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini

Con esperienze di Governo che hanno avuto alterne fortune e fino alla clamorosa rottura nel 2010 tra Berlusconi e Fini (il primo era presidente del Consiglio, il secondo presidente della Camera) in una convention del Popolo della libertà, il contenitore politico dove erano confluite proprio Forza Italia e Alleanza Nazionale.

"Chi ha sdoganato la Destra? No, non Berlusconi"

Ma ecco che ora, dopo anni, c'è chi vorrebbe riscrivere parte di quella storia.

A prendersi la scena e a scatenare una polemica neanche troppo a distanza proprio con Forza Italia è stato appunto Giovanni Donzelli.

Giovanni Donzelli di FdI, con Giorgia Meloni

Il parlamentare, tra i fedelissimi di Giorgia Meloni, non solo ha ridimensionato il ruolo di Berlusconi nello "sdoganamento" della Destra, ma si è addirittura spinto oltre in un convegno al Senato promosso dalla Fondazione Tatarella:

"Non voglio essere frainteso: ci manca Berlusconi, il suo sole in tasca, la sua genialità, il suo essere empatico, ma il fatto che Berlusconi abbia sdoganato e fatto un favore alla destra è un falso storico. La svolta per la destra ci fu con la legge per le amministrative del 1993. E' con questa riforma che nacque il bipolarismo. Berlusconi ci mise il cappello sopra ma il fenomeno era partito. Gli italiani si stavano dividendo tra destra e sinistra. Non è grazie a Berlusconi che la destra è cresciuta".

Gli applausi di Fini, la "pezza" di La Russa

Gianfranco Fini e Ignazio La Russa ieri al convegno per i 30 anni di An

Parole che hanno raccolto applausi tra la platea (in primis proprio quelli di Gianfranco Fini che ha ripetutamente annuito alle parole di Donzelli) ma anche qualche imbarazzo, tanto che prontamente il presidente del Senato, Ignazio La Russa, anche lui presente, ha provato a metterci quella che è stata una classica "pezza":

L'intervento di Ignazio La Russa al convegno

"Se è vero che senza Berlusconi saremmo potuti essere il primo partito nel Paese è altrettanto vero che senza Berlusconi avrebbe vinto la sinistra".

Una disamina al termine della quale lo stesso La Russa ha chiesto di dedicare un applauso al fondatore di Forza Italia.

La reazione di Forza Italia: "Ingrato"

Puntuale a stretto giro di posta è arrivata la replica di Forza Italia che senza troppi giri di parole ha tacciato di ingratitudine il parlamentare di FdI attraverso una nota stampa nella serata di ieri:

"Troviamo ingenerose e non veritiere le parole dell'onorevole Donzelli a proposito del ruolo svolto da Silvio Berlusconi nella costruzione del centrodestra, che dal 1994 svolge un ruolo da protagonista in Italia. Berlusconi è colui che ha portato nell'arco costituzionale la destra post-missina. Senza di lui oggi non esisterebbe un centrodestra al governo guidato da Giorgia Meloni".

Tajani: "Senza Berlusconi nulla sarebbe stato possibile"

Sulla vicenda è intervenuto poco fa, anche il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani:

"Silvio Berlusconi è stato un grande uomo di Stato, un grande imprenditore, un grande uomo di sport, è il fondatore del nostro movimento politico, quindi, come credo debbano fare tutti, bisogna portargli grande rispetto, soprattutto ora che non c'è più, non negare il ruolo storico fondamentale che lui ha svolto".

Il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani
Il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani

E ancora:

"Non credo che sia il caso di fare polemiche su questo argomento, la coalizione deve essere solida. Io ho opinioni diametralmente opposte, anche perché ho vissuto quei momenti, ho partecipato a tutte le riunioni e so cosa ha fatto Silvio Berlusconi per creare il centrodestra e costruendo anche un ponte tra la Lega e Alleanza Nazionale che all'epoca non si parlavano. Il lavoro di tessitura di Berlusconi è storicamente incontrovertibile. Ha sempre dimostrato grande generosità nei confronti di tutti gli alleati e credo che sia stato veramente colui che ha permesso al centrodestra di essere una coalizione stabile di governo, non un pacchetto elettorale".

"L'ex presidente del Consiglio ha garantito al centrodestra la possibilità di governare questo paese come lo sta governando in questo momento, se non ci fosse stato lui sarebbe stato tutto praticamente impossibile. E quindi credo che questo sia uno dei grandi meriti storici di Silvio Berlusconi. Io non faccio polemiche, non credo che se ne debbano fare, difendo soltanto la verità, difendo la storia, difendo il ruolo di Silvio Berlusconi nel panorama politico italiano".

Scoppia la polemica, ci si infilano tutti

E al divampare della polemica ci si sono poi infilati tutti. Anche nell'opposizione.

Come ad esempio Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva che si è schierato dalla parte del Cavaliere:

Enrico Borghi di Italia Viva
Enrico Borghi di Italia Viva

"Cercano di riscrivere la storia, presentando addirittura Berlusconi come un inciampo sulla storia dell'affermazione della Destra".

Sulla stessa lunghezza d'onda e ancor più duro Osvaldo Napoli, ex azzurro ora in Azione:

Osvaldo Napoli, Azione

"Quelle di Donzelli non sono parole dal sen fuggite. Sono una dichiarazione onesta dei propositi con cui Fratelli d’Italia guarda al suo alleato centrista: nega che Forza Italia abbia sdoganato la destra e ipotizza che potrà diventare una piccola enclave nel partito di Giorgia Meloni. Un po’ come la Repubblica di San Marino in Emilia Romagna. Con poche parole, Donzelli, che forse neppure era nato, ha cancellato 30 anni di storia di Silvio Berlusconi".

 

 

 

 

 

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