ESULTA IL GOVERNO

Divieto carni coltivate, firma anche Mattarella ma l'ultima parola spetta all'Ue

Dopo la Camera arriva l'ok anche del Capo dello Stato. La soddisfazione del Ministro dell'Agricoltura, ma possiamo davvero cantar vittoria?

Divieto carni coltivate, firma anche Mattarella ma l'ultima parola spetta all'Ue
Pubblicato:

Sulla carne coltivata c'è ora anche la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma il Governo nel frattempo attende le ultimissime indicazioni dell'Unione Europea.

Divieto di carni coltivate, firma anche il presidente

Dopo tante polemiche (clamoroso lo scontro tra il presidente della Coldiretti Prandini e Benedetto Della Vedova di +Europa) e un acceso dibattito, il presidente della Sergio Mattarella ha promulgato il Disegno di legge sulle "disposizioni in materia di "Divieto di produzione e immissione sul mercato di carni coltivate".

Dopo la firma del Capo dello Stato, l'Esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha provveduto a trasmettere il provvedimento accompagnandolo con una lettera con cui si è data notizia dell'avvenuta notifica da parte del presidente della Repubblica.

Al tempo stesso però nel documento viene evidenziato l'impegno a conformarsi a eventuali "osservazioni che dovessero essere formulate dalla Commissione nell'ambito della procedura di notifica".

Carni coltivate, questione tormentata

Il Disegno di legge era stato redatto non senza polemiche dal Ministero dell'Agricoltura guidato da Francesco Lollobrigida ed era stato approvato nelle scorse settimane alla Camera.

Lo stesso ministro (poi finito al centro di un clamoroso caso mediatico per via della fermata d'eccezione di un reno su cui viaggiava e in altre occasioni finito nell'occhio del ciclone) aveva manifestato tutta la soddisfazione per l'azione portata avanti dall'Italia e dal Governo:

"Con la puntuale promulgazione della legge da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l'Italia diventa ufficialmente la prima nazione al mondo a contrastare attivamente la produzione di carne coltivata, con una norma che ne vieta la produzione, la commercializzazione e l'importazione".

La soddisfazione del Ministro

In attesa di eventuali altre decisioni che arriveranno da Bruxelles, il titolare dell'Agricoltura ha poi aggiunto ancora evidenziando i punti qualificanti, secondo la sua opinione per il nostro Paese:

"Il provvedimento salvaguarda territorio, lavoro, equità sociale e qualità come elementi connaturati al cibo, che deve sempre garantire benessere oltre che essere visto come semplice nutrimento. Un importante traguardo che dimostra come l'Italia sia tornata vettore, modello e avanguardia politica su temi come la sicurezza alimentare collegata alla salute".

 

Seguici sui nostri canali