“Rispetto la posizione del presidente del Consiglio di un altro Paese, ma l’Italia ha posizioni diverse”.
Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani prende le distanze dalle parole del premier ungherese Viktor Orbán, in visita a Roma, che aveva definito l’Unione europea “irrilevante” e “fuori dai giochi” sulla guerra in Ucraina.
Tajani, che ha voluto ribadire la linea europeista del governo, ha sottolineato:
“L’Unione europea deve contare sempre di più”. Poi, con una punta d’ironia, ha aggiunto: “Chissà che cosa ne pensa Orbán”.
Una battuta che suona come una presa di distanza netta dal leader ungherese, considerato il più vicino a Mosca tra i capi di governo europei, e che nelle stesse ore annunciava un viaggio a Washington “per convincere Donald Trump a togliere le sanzioni alla Russia”.
L’opposizione: “Destra nazionalista un pericolo per l’Europa”
Dalle opposizioni piovono critiche dure, soprattutto dal Partito Democratico, che accusa la destra sovranista di legittimare un leader che “calpesta lo Stato di diritto e insulta l’Unione europea”.
“Le parole di Orbán sull’Ue sono l’ennesima dimostrazione dell’arroganza di chi ogni giorno attacca i principi democratici ma non rinuncia ai miliardi dei fondi europei”, afferma la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno.

Per la senatrice Simona Malpezzi, “è arrivato il momento di superare il voto all’unanimità, perché serve solo ai Paesi come l’Ungheria, che vogliono distruggere l’Unione dall’interno”.
Il deputato dem Piero De Luca parla invece di “dichiarazioni sbagliate e inaccettabili”, osservando che “mentre l’Ucraina difende la propria libertà, Orbán afferma che l’Europa non ha un ruolo e punta a colpire la credibilità dell’Ue e degli Stati Uniti”.
Magi: “Orbán impostore, i fondi europei per avvelenare la democrazia”
A Roma, la visita del premier ungherese è stata accolta anche da un flash mob di +Europa davanti a Palazzo Chigi.
Cartelli con scritte come “Mettiamo il veto a Orbán”, “Dittatore con i soldi nostri” e “You are not welcome” hanno accompagnato la protesta contro il leader di Budapest.
Il deputato Riccardo Magi ha accusato Orbán di essere “l’inventore della democrazia illiberale” e “un impostore che ha ricevuto miliardi di contributi dall’Unione europea per utilizzarli per avvelenare la democrazia nel suo Paese”.
Ieri, mentre @Piu_Europa manifestava davanti a Palazzo Chigi con i cartelli “Mettiamo il veto a Orban” e “Questa non è la nostra Europa”, dentro il palazzo Giorgia Meloni riceveva Viktor Orban in pompa magna.
Lo stesso Orban che attacca l’Unione europea, difende Putin, rivendica… pic.twitter.com/M34WDpmvOv
— Riccardo Magi (@riccardomagi) October 28, 2025
“Solo poche settimane fa – ha ricordato Magi – Orbán ha detto che la colpa della guerra non è della Russia ma dell’Europa. Quella rappresentata oggi a Palazzo Chigi non è la nostra Europa, ma l’Europa di un impostore che considera Putin un modello”.
Il leader di +Europa ha infine criticato anche la premier Giorgia Meloni:
“Ha sempre detto che le piace il modello ungherese. Ma la democrazia o è liberale, o non è democrazia”.