MURO CONTRO MURO

Dibattito in Parlamento su dimissioni Santanchè: nessuno della maggioranza prende parola

Emiciclo semi deserto, Conte e Schlein reiterano le loro richieste: il voto settimana prossima

Dibattito in Parlamento su dimissioni Santanchè: nessuno della maggioranza prende parola
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Si è svolta in un'Aula della Camera semi deserta la discussione generale sulla mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, presentata dal Movimento 5 Stelle sottoscritta dal Partito Democratico nei confronti dell'esponente di Fratelli d'Italia, rinviata a giudizio per false comunicazioni sociali riguardanti Visibilia, il gruppo di società da lei fondato.

Mozione di sfiducia a Daniela Santanchè in Parlamento

I banchi di Montecitorio sono rimasti vuoti in larga parte. Accanto alla ministra Santanchè vi erano i ministri Ciriani e Musumeci - e i due sottosegretari Gemmato e Gava - ma erano invece inoccupate tutti le postazioni di Forza Italia, Lega e Noi Moderati. Presenti invece la segretaria del Pd, Elly Schlein, e il leader del M5S Giuseppe Conte.

Federico Gianassi, Partito Democratico

Durante la discussione generale è intervenuto il Dem Federico Gianassi, il quale ha puntato il dito proprio sulla scarsa presenza della maggioranza in Aula. "I banchi di Forza Italia, Lega e perfino Noi Moderati sono vuoti. C'è un drappello di martiri di Fratelli d'Italia costretti a presentarsi e che però non prenderanno la parola per difenderla".

"La comunicazione non verbale è spesso eloquente e i banchi vuoti. I banchi vuoi esprimono come sia stata abbandonata da Forza Italia, dalla Lega e da Noi Moderati", ha aggiunto il deputato dem Toni Ricciardi durante il suo intervento. "C'è solo solo una difesa d'ufficio del suo partito".

Nessun intervento di Santanchè e della maggioranza

La mozione è stata illustrata da Vittoria Baldino del M5S: "Siamo qui a chiedere che la ministra Santanchè si dimetta per una serie di motivi e in primo luogo perché è un conflitto di interessi che cammina, non avrebbe nemmeno dovuto essere nominata. La sua è una resistenza a tutela della sua poltrona, la nostra è a tutela delle istituzioni".

Vittoria Baldino, Movimento 5 Stelle

A lei si è accodata lo stesso Federico Gianassi: "Il vostro motto era 'coerenza, coerenza coerenza' e ora è 'poltrona, poltrona, poltrona'. Ministra Santanché: l'unica battaglia che sta vincendo - ha proseguito - è quella con la premier Meloni che, ancora una volta, riesce a fare una sola cosa: scappare".

Dopo l'illustrazione della mozione di sfiducia non vi è stato alcun intervento della maggioranza, né della stessa Daniela Santanché. Appena si è concluso l'ultimo intervento, la ministra si è alzata dai banchi del governo e ha lasciato l'emiciclo, "salutata" dai "Vergogna!" dell'opposizione. Un attacco arrivato proprio per la sua mancata replica, la quale comunque - come ricordato da Fabio Rampelli, vicepresidente di turno - può anche essere prenotata per la seduta successiva.

Quali sono i tempi del voto?

Da capire ancora quando sarà previsto il voto finale per la mozione di sfiducia. Al momento non si può escludere alcuno scenario, tra una votazione celere e un rinvio a qualche settimana. Spetterà alla Camere fissare il voto alla luce dell'agenda dei lavori con l'arrivo in settimana dei decreti Emergenze e Pnrr. Il calendario prevede per giovedì la riunione delle Camere in seduta comune per l'elezione dei giudici della Corte Costituzionale. Per questo i tempi del voto per la mozione di sfiducia potrebbero slittare di qualche settimana, fino ai primi di marzo.

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