Scontro aperto fra Di Maio e Conte: prove di scissione nel Movimento 5 Stelle
Il voto delle Amministrative avrà quasi sicuramente delle clamorose conseguenze per il Movimento. Il ministro degli Esteri pronto a una "sua" avventura.
Se ne sia volato qualcuno non è dato sapere, ma se la tensione altissima tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte si concretizzerà clamorosamente in una scissione del M5S, allora ecco che pur senza la presenza in piazza di Beppe Grillo il Movimento 5 Stelle tornerà a vivere i giorni del "vaffa day".
Perché che qualcuno (Luigi Di Maio) se ne vada e sbatta la porta è sempre più probabile.
Di Maio-Conte crack, Movimento 5 Stelle prove di scissione
La giornata di domenica 12 con le votazioni per le Amministrative e l'esito shock per il Movimento 5 Stelle non poteva non avere conseguenze.
Impossibile pensare che la debacle alle Amministrative potesse essere archiviata con la semplice illustrazione di una riorganizzazione territoriale che Conte ha descritto in questi giorni come una "Fase 2" per il Movimento 5 Stelle.
E del resto anche le parole del ministro degli Esteri Luigi Di Maio non potevano non avere qualche conseguenza, e non solo mediatica.
L'affondo di Maio, il rapporto mai decollato con Conte
Il ministro degli Esteri ed esponente storico del Movimento 5 Stelle non aveva usati mezzi termini dopo gli scrutini delle Amministrative:
"Il Movimento 5 Stelle non è amai andato così male. E' vero alle Amministrative non siamo mai andati bene, ma nemmeno così. Gli elettori sono disorientati, se stiamo nel Governo non possiamo inseguire Salvini criticando il Governo. Ci vuole un grande sforzo di democrazia interna".
Un giudizio di fatto non solo sull'andamento delle urne, ma anche sulla gestione del segretario nazionale. E qui arrivano i guai per il Movimento 5 Stelle perché è un dato di fatto che dopo le dimissioni da premier, nelle veste di coordinatore del movimento, quella tra Conte e Di Maio sia un'esperienza da separati in casa.
Movimento 5 Stelle, scontro tra gli ex colleghi
In questi giorni gli attacchi, i giudizi pesanti, le punzecchiature sono state tante e pesanti. Nessuno dei due protagonisti ha però mai citato il nome dell'altro (se non Conte in un passaggio).
L'ex presidente del Consiglio è stato piuttosto duro nei confronti del ministro e suo ex vicepresidente del Consiglio:
"Quando era leader del Movimento 5 Stelle Di Maio, c'era un solo organo politico: il capo politico. Che faccia lezioni adesso di democrazia interna a questa comunità, fa sorridere".
I pentastellati e i venti di scissione
Fatto sta che l'ipotesi della scissione si fa però sempre più concreta. Tra gli osservatori politici di stanza a Roma tra Palazzo Chigi e Parlamento è uno scenario che viene dato praticamente per certo.
L'unico dubbio sembra riguardare i tempi, ma secondo alcuni Di Maio avrebbe già fatto un sondaggio proprio tra i parlamentari.
Anche in questo caso Conte ha glissato e ha tirato dritto:
"Se Di Maio vuol fare un suo partito ce lo dirà lui nelle prossime ore, non sono nella sua testa".
Il nodo del terzo mandato
Ma è chiaro che all'orizzonte l'altra "partita" fondamentale è quella del terzo mandato. E particolare non indifferente, sarà proprio Giuseppe Conte a validare le candidature.
Con un altro particolare non di poco conto. Stando allo Statuto e salvo ulteriori deroghe ai dogmi del M5S, Luigi Di Maio al momento sarebbe "fuori".