LA RIFORMA

Dehors, nuova proroga fino al 2027: il Governo rinvia le regole definitive sui tavolini all’aperto

Fino al 31 dicembre 2026 resteranno valide le autorizzazioni già rilasciate nel 2020 in piena emergenza Covid

Dehors, nuova proroga fino al 2027: il Governo rinvia le regole definitive sui tavolini all’aperto

La stagione dei dehors “liberi” non si ferma. Con un emendamento al ddl Semplificazione delle attività economiche, attualmente all’esame del Senato, il Governo ha deciso di prorogare ancora una volta il regime agevolato per l’occupazione del suolo pubblico da parte di bar, ristoranti e locali. Le autorizzazioni straordinarie introdotte nel 2020, in piena emergenza Covid, resteranno valide fino al 30 giugno 2027, superando l’attuale scadenza del 31 dicembre 2025.

La proroga e la delega al Governo

Il provvedimento presentato dal relatore Costanzo Della Porta (FdI) posticipa non solo le regole sui dehors, ma anche i termini per l’attuazione della delega prevista dalla legge annuale sulla concorrenza (l. 193/2024, art. 26). L’esecutivo avrà tempo fino al 31 dicembre 2026 per emanare il decreto legislativo di riordino e coordinamento delle norme relative alle concessioni di spazi e aree pubbliche di interesse culturale o paesaggistico per le imprese di pubblico esercizio.

In pratica, fino a quella data resteranno valide le autorizzazioni già rilasciate, frutto della disciplina semplificata adottata nel 2020 per sostenere la ristorazione durante la pandemia. Solo con l’entrata in vigore del nuovo decreto, e comunque non oltre metà 2027, si tornerà a una disciplina ordinaria.

Dehors, nuova proroga fino al 2027: il Governo rinvia le regole definitive sui tavolini all’aperto
La sfida ora è coniugare tutela del paesaggio e del patrimonio culturale con le esigenze di un settore economico cruciale

L’emendamento introduce inoltre un principio di gradualità: in caso di diniego delle nuove autorizzazioni, i titolari che hanno installato strutture amovibili in virtù delle deroghe Covid avranno “un adeguato lasso temporale per il ripristino dei luoghi”.

La riforma in cantiere

Parallelamente alla proroga, il Governo sta lavorando alla riforma organica della materia. La bozza di decreto legislativo in preparazione punta a superare la fase del “liberi tutti” e a trovare un equilibrio tra le esigenze di commercianti e amministrazioni locali e la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico.

Due i pilastri della nuova disciplina:

  1. Limitazione del ruolo delle Sovrintendenze: l’autorizzazione ministeriale sarà necessaria solo nei casi in cui i dehors sorgano in spazi urbani strettamente prospicienti monumenti nazionali, chiese o beni culturali di eccezionale valore identitario. Per tutte le altre aree varrà la procedura ordinaria con i Comuni, accompagnata dal pagamento del canone di occupazione.
  2. Maggiore autonomia ai Comuni: gli enti locali potranno stabilire criteri e prescrizioni d’intesa con gli uffici territoriali del Ministero dei Beni culturali. Una volta recepiti con regolamento o delibera di Giunta, il rispetto di tali parametri comporterà un’autorizzazione automatica, senza ulteriori richieste da parte degli esercenti.

Il Ministero avrà inoltre 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto per redigere e pubblicare l’elenco dei beni soggetti a tutela speciale, sulla base di criteri restrittivi che richiedono un rapporto visivo diretto e un’immediata contiguità spaziale tra monumento e dehors.

Criticità e nodi aperti

Se da un lato la proroga garantisce continuità agli esercenti, dall’altro non mancano critiche: in questi anni la deregulation ha suscitato proteste per i problemi di decoro urbano e di limitazione degli spazi pubblici.

Dehors, nuova proroga fino al 2027: il Governo rinvia le regole definitive sui tavolini all’aperto
Parallelamente alla proroga, il Governo sta lavorando alla riforma organica della materia

Inoltre, la bozza di riforma rischia di generare un paradosso: mentre ristoranti e bar potranno beneficiare di procedure semplificate, attività simili come gelaterie o fiorai potrebbero tornare alle regole pre-Covid, vedendosi negare la possibilità di posizionare dehors o strutture leggere negli stessi contesti urbani.

Verso il dopo-proroga

La proroga fino al 2027 offre dunque tempo al Governo per chiudere il cantiere normativo e definire una disciplina stabile, ispirata ai principi di ragionevolezza e proporzionalità fissati dalla delega sulla concorrenza. L’obiettivo dichiarato è evitare sia il caos normativo che ha caratterizzato l’ultimo triennio, sia un ritorno a regole troppo rigide considerate impraticabili da operatori e amministrazioni.

La sfida ora è coniugare tutela del paesaggio e del patrimonio culturale con le esigenze di un settore economico cruciale, che durante il Covid ha trovato nei dehors non solo uno strumento di sopravvivenza, ma un nuovo modello di fruizione degli spazi urbani.