Ddl Concorrenza: Rc Auto, taxi, notai, stabilimenti e ambulanti. Cosa cambia (e cosa no)
Stralciate invece le concessioni balneari e agli ambulanti.
A quattro anni di distanza dall'ultimo, il Paese approva un nuovo decreto sulla concorrenza. Giovedì 4 novembre 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge che punta a normare la situazione. Per ora, perché alcuni dei macro-temi sono stati stralciati e dunque saranno oggetto di nuovi approfondimenti. In particolare le norme sugli stabilimenti balneari e sulle concessioni agli ambulanti.
Ddl Concorrenza approvato dal Cdm
Dopo la cabina di regia convocata per mercoledì 3 novembre 2021, il premier Mario Draghi ha incontrato i ministri nel pomeriggio di giovedì 4 per affrontare il tema del Ddl Concorrenza.
Un decreto che sta tenendo banco da mesi, perché interverrà in modo molto significativo su numerosi aspetti economici, dalle concessioni telefoniche a quelle dell'energia e dell'acqua, dalla distribuzione dei farmaci alle concessioni. E dunque le forze politiche della maggioranza da tempo dibattono sui vari contenuti.
Le concessioni
Draghi ha preso tempo su un tema caldissimo, quello delle concessioni. La direttiva europea Bolkestein del 2006 obbliga a bandire gare per concedere beni pubblici come le spiagge nazionali. In Italia però non è mai stata applicata, con tanto di "tiratina d'orecchi" da parte della UE. Ma al centrodestra non piace particolarmente e dunque al momento si tratta ancora, anche perché l'attuale sistema del rinnovo automatico ha prorogato le autorizzazioni fino alla fine del 2033.
Situazione simile per gli ambulanti, le cui licenze rientrano sotto la Bolkestein. Ma anche in questo caso la strenua opposizione della Lega ha fatto sì che la questione venisse rinviata. Verrà invece effettuata una mappatura delle concessioni che servirà come base di partenza per eventuali direttive future.
I notai e i taxi
Salta la norma che prevedeva la possibilità di esercitare su tutto il territorio nazionale da parte dei notai.
Confermata invece la delega al Governo per il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea, che prevede la riforma delle licenze di taxi e Ncc. Sarà più facile conferire le licenze: entro sei mesi l'Esecutivo dovrà "adeguare l' offerta di servizi alle nuove forme di mobilità esistenti che utilizzano app e piattaforme tecnologiche" per connettere passeggeri e conducenti, riducendo gli adempimenti amministrativi a carico degli esercenti degli autoservizi.
Nella legge c'è un esplicito riferimento a tutele per chi la licenza l'ha già ma la categoria è già sul piede di guerra: "Siamo pronti a fermarci da Natale fino a Pasqua", fa sapere il coordinatore dell'Usb Taxi, Riccardo Cacchione.
Rc Auto con rimborso diretto
Ha incontrato invece il favore di tutti la norma che prevede l'ampliamento del rimborso diretto tramite l'Rc Auto. Una situazione che in caso di incidente stradale permetterebbe all'automobilista di ottenere il risarcimento direttamente dalla propria compagnia di assicurazione. Sarà poi questa a rivalersi nei confronti di quella che assicura il soggetto che ha causato il sinistro o contribuito a generarlo.
Telefonia, occhio ai servizi premium
Il Ddl prevede anche una novità che ha l'obiettivo di contrastare il fenomeno delle attivazioni inconsapevoli (e magari fraudolente) di servizi da parte delle compagnie telefoniche. Che, con l'entrata in vigore del decreto, dovranno acquisire la prova del consenso del cliente prima di addebitare i costi. Si stabilisce anche il divieto di attivare senza il consenso espresso e documentato dell’utente servizi in abbonamento da parte degli stessi operatori o di terzi, inclusi quelli per contenuti digitali forniti con SMS e MMS, sia tramite connessione dati, con addebito su credito telefonico o documento di fatturazione.