MEDIORIENTE

Crosetto: “Giusto estirpare Hamas, ma ciò che sta facendo Israele è ingiustificabile”

Il ministro a Quarta Repubblica su Rete4: "Non lo considero un genocidio"

Crosetto: “Giusto estirpare Hamas, ma ciò che sta facendo Israele è ingiustificabile”

Il conflitto in Medio Oriente è giunto al giorno 697 e le prospettive di tregua appaiono più lontane che mai.

Nel corso di un’intervista a Quarta Repubblica, il programma di Nicola Porro in onda su Rete4, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha espresso una posizione netta.

“Ciò che sta facendo Israele è ingiustificabile”

Estirpare Hamas è giusto, ma ciò che sta facendo Israele è ingiustificabile. Non lo considero un genocidio, ma non si può accettare quello che sta accadendo”.

Un filmato con l’intervento del ministro:

Crosetto ha ribadito così una linea già tracciata alcune settimane fa in un incontro con La Stampa quando ha ribadito che quella condotta da Tel Aviv non è una operazione militare con danni collaterali, ma la pura “negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà”.

Un conto è liberare Gaza da Hamas, un conto è liberarla dai palestinesi. La prima si può chiamare liberazione, la seconda è tutt’altro. Cacciare un popolo dalla sua terra non è accettabile“.

Cresce la tensione internazionale

Mentre la diplomazia resta impotente, il governo israeliano guidato da Netanyahu, continua a inasprire gli attacchi. Il ministro della Sicurezza Nazionale, l’estremista Itamar Ben-Gvir, ha presentato nel frattempo un piano per fermare la Global Sumud Flotilla, il gruppo di navi con a bordo attivisti che tenta di rompere il blocco navale per portare aiuti umanitari a Gaza.

In base alla proposta, tutti gli attivisti arrestati saranno trattenuti in detenzione prolungata, una misura che rischia di far crescere ulteriormente la tensione internazionale.

In Cisgiordania, a nord di Hebron, nel frattempo, i coloni israeliani hanno dato alle fiamme ettari di terreni coltivati, un episodio che si aggiunge alla lunga lista di violenze e soprusi.

Ignorate le proteste degli israeliani

Da quanto Crosetto ha rilasciato quell’intervista, inoltre, Israele ha condotto attacchi in Yemen, alimentando il timore dell’apertura di un nuovo fronte. Ma a pagare il prezzo più alto è sempre la popolazione palestinese a Gaza.

In Israele, contestualmente, centinaia di migliaia di cittadini sono scesi in piazza contro Netanyahu, chiedendo una svolta politica e militare che porti a un cessate il fuoco e al rilascio immediato degli ostaggi.

Nessuno riesce a far ragionare Netanyahu

In tutto questo, il governo italiano mantiene la linea della condanna delle azioni israeliane, ma non si dichiara pronto a riconoscere lo stato di Palestina.

“Bisogna trovare il modo per obbligare Netanyahu a ragionare”, ha ammesso Crosetto.

Ma alla luce dei continui attacchi, è sempre più evidente che al momento non ci sia nessuno in grado di fermare le follie del bellicoso presidente israeliano.