Il conflitto in Medio Oriente è giunto al giorno 697 e le prospettive di tregua appaiono più lontane che mai.
Nel corso di un’intervista a Quarta Repubblica, il programma di Nicola Porro in onda su Rete4, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha espresso una posizione netta.
“Ciò che sta facendo Israele è ingiustificabile”
“Estirpare Hamas è giusto, ma ciò che sta facendo Israele è ingiustificabile. Non lo considero un genocidio, ma non si può accettare quello che sta accadendo”.
Un filmato con l’intervento del ministro:
“Considero sacrosanto dover estirpare Hamas che è un cancro, ma tutto ciò non giustifica ciò che abbiamo visto negli ultimi mesi.”#Crosetto #Israele #quartarepubblica pic.twitter.com/M4IUYVmVcG
— Quarta Repubblica (@QRepubblica) September 1, 2025
Crosetto ha ribadito così una linea già tracciata alcune settimane fa in un incontro con La Stampa quando ha ribadito che quella condotta da Tel Aviv non è una operazione militare con danni collaterali, ma la pura “negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà”.
“Un conto è liberare Gaza da Hamas, un conto è liberarla dai palestinesi. La prima si può chiamare liberazione, la seconda è tutt’altro. Cacciare un popolo dalla sua terra non è accettabile“.
Cresce la tensione internazionale
Mentre la diplomazia resta impotente, il governo israeliano guidato da Netanyahu, continua a inasprire gli attacchi. Il ministro della Sicurezza Nazionale, l’estremista Itamar Ben-Gvir, ha presentato nel frattempo un piano per fermare la Global Sumud Flotilla, il gruppo di navi con a bordo attivisti che tenta di rompere il blocco navale per portare aiuti umanitari a Gaza.
In base alla proposta, tutti gli attivisti arrestati saranno trattenuti in detenzione prolungata, una misura che rischia di far crescere ulteriormente la tensione internazionale.
In Cisgiordania, a nord di Hebron, nel frattempo, i coloni israeliani hanno dato alle fiamme ettari di terreni coltivati, un episodio che si aggiunge alla lunga lista di violenze e soprusi.
Ignorate le proteste degli israeliani
Da quanto Crosetto ha rilasciato quell’intervista, inoltre, Israele ha condotto attacchi in Yemen, alimentando il timore dell’apertura di un nuovo fronte. Ma a pagare il prezzo più alto è sempre la popolazione palestinese a Gaza.
In Israele, contestualmente, centinaia di migliaia di cittadini sono scesi in piazza contro Netanyahu, chiedendo una svolta politica e militare che porti a un cessate il fuoco e al rilascio immediato degli ostaggi.
Nessuno riesce a far ragionare Netanyahu
In tutto questo, il governo italiano mantiene la linea della condanna delle azioni israeliane, ma non si dichiara pronto a riconoscere lo stato di Palestina.
“Bisogna trovare il modo per obbligare Netanyahu a ragionare”, ha ammesso Crosetto.
Ma alla luce dei continui attacchi, è sempre più evidente che al momento non ci sia nessuno in grado di fermare le follie del bellicoso presidente israeliano.