la situazione precipita

Crisi di Governo alle porte: M5S non vota il Decreto Aiuti, Draghi al capolinea?

Il presidente 5S parla di responsabilità e chiede un cambio di passo all'Esecutivo. Ma senza voto al Decreto e senza fiducia, Draghi andrà ancora da Mattarella.

Crisi di Governo alle porte: M5S non vota il Decreto Aiuti, Draghi al capolinea?
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Ci risiamo, dopo il terremoto di lunedì pomeriggio alla Camera quando il M5S non ha votato il Decreto Aiuti, i pentastellati "concederanno il bis" al Senato oggi giovedì 14 luglio 2022: niente partecipazione al voto sul decreto e niente fiducia al Governo: l'Esecutivo Draghi è al capolinea?

Davanti a questo ulteriore scenario, il presidente del Consiglio andrà di nuovo al Quirinale da Mattarella.

Nuovo terremoto M5S, anche al Senato niente voto al Decreto Aiuti

Chiaro nessuno si aspettava che i pentastellati votassero a favore al Senato, ma in molti ritenevano che la loro posizione potesse essere almeno di astensione.

Invece, ieri sera è arrivato il colpo di scena annunciato ieri sera dal presidente M5S Giuseppe Conte:

"Al Senato non è possibile operare un voto disgiunto. Noi domani non parteciperemo al voto, al Governo continuiamo a chiedere un cambio di passo".

I nodi centrali rimangono sempre la questione del termovalorizzatore di Roma e del "mantenimento in vita" del Superbonus. Ma sul tavolo naturalmente c'è anche la questione ormai annosa e controversa, del reddito di cittadinanza.


Tra Draghi e Conte ieri sera c'è stata anche una telefonata dove il presidente 5S ha chiesto un "segnale" (di buona volontà) al premier. Senza risultati.

La "responsabilità" del M5S, chiedere al Governo il cambio di passo

Conte nell'illustrare all'assemblea dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle la strategia che verrà adottata oggi al Senato ha lanciato stoccate agli altri partiti, soprattutto ai "colleghi" di coalizione:

"Sento parlare di responsabilità, ma la responsabilità non è tacere di fronte a quello che si ritiene non vada per il verso giusto, ma piuttosto chiedere a gran voce misure concrete, tempestive, che incidano davvero sul Paese. Questa per noi è responsabilità e politica con la P maiuscola".

Sullo sfondo c'è però uno scenario di strategie a più ampio respiro: larga parte del M5S spinge per la rottura definitivo, ma proprio Conte non sembrerebbe essere così convinto di volersi porre all'opposizione.

Cosa succederà adesso, Draghi ancora al Quirinale

Di fronte a questo "nuovo" scenario, è molto probabile se non certo che Mario Draghi si recherà (dopo averlo già fatto appunto lunedì) al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il punto è chiaro: il premier ai suoi collaboratori ha fatto chiaramente capire che non si potrebbe far finta di niente davanti a un'azione così clamorosa, nell'ambito di un Decreto che "muove" miliardi a favore di famiglie e imprese.

Cosa accadrà dopo il passaggio di Draghi al Colle non è dato sapere. Il Governo sembra ormai al capolinea con all'orizzonte le elezioni (il 10 ottobre?) precedute (forse) da un Governo tecnico "balneare" per i mesi di agosto e settembre.

Ma c'è chi chiede (Letta e il Pd) a Draghi di andare avanti senza il M5S.

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