Cosa succede al Meeting di Cl a Rimini: in 13 dal Governo, Meloni per il finale
Ad aprire il Meeting sarà invece il predecessore della premier Mario Draghi. Il calendario tocca nodi caldi dell’agenda nazionale

Un’agenda fitta, che intreccia politica, economia, religione e società. È quella del Meeting di Rimini, giunto alla 46ª edizione, che dal 22 al 27 agosto 2025 trasformerà i padiglioni della Fiera romagnola in un crocevia di confronti e riflessioni su pace, lavoro, integrazione, nuove tecnologie e futuro dell’Europa.
Il titolo scelto quest’anno – “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”, tratto dai Cori da La Rocca di T.S. Eliot – segna la rotta della manifestazione organizzata da Comunione e Liberazione, che vedrà alternarsi oltre 550 relatori in 150 convegni, accanto a 30 mostre e spettacoli e a un Villaggio Ragazzi con più di 240 eventi.
Europa al centro: da Draghi a Letta, passando per Metsola e Fitto
Ad aprire il Meeting sarà Mario Draghi, ex premier ed ex presidente della Bce, con un intervento sul futuro dell’Europa. Sullo stesso tema torneranno Enrico Letta, oggi presidente dell’Istituto Jacques Delors, e altri protagonisti della scena comunitaria come Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, e Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Ue.

Il fil rouge europeo si intreccerà anche con le voci di Pina Picierno e Antonella Sberna, vicepresidenti dell’Eurocamera, del vicepresidente Ppe Massimiliano Salini e con una riflessione sull’Unione chiamata a reinventarsi in un mondo dominato da America trumpiana, Russia e Cina.
Il Governo in massa, Meloni per la chiusura
Quest’anno sul palco saliranno 13 esponenti del Governo: dai vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini ai ministri Abodi, Foti, Giorgetti, Giuli, Locatelli, Lollobrigida, Piantedosi, Pichetto Fratin, Schillaci, Urso e Valditara.

La presenza più attesa resta però quella della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che interverrà nella giornata conclusiva, il 27 agosto, in un incontro senza traccia prestabilita. La premier, alla sua prima partecipazione al Meeting da capo del Governo, parlerà prima di partire per una missione in Asia che toccherà cinque Paesi, dall’India al Giappone.
Lavoro, migranti e pensioni: i temi sul tavolo
Il calendario tocca nodi caldi dell’agenda nazionale. Oggi spazio al futuro delle imprese e del Made in Italy con il ministro Adolfo Urso, affiancato dalla segretaria generale Cisl Daniela Fumarola e dal presidente Ania Giovanni Liverani.
Domani il dibattito si sposterà sulle pensioni, con il presidente dell’Inps Gabriele Fava, e sull’integrazione dei migranti, con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale.
Mattarella: "
"Il Meeting continua la sua storia proponendo nuove occasioni di incontro, di riflessione, di amicizia, di cultura. Un evento che ha messo radici nella società italiana e che ancora ambisce ad ampliare gli spazi di dialogo, a scavare oltre la superficie del nostro tempo per comprendere come la persona e le comunità possano, nelle trasformazioni, restare protagoniste".
Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha presentato ed elogiato il Meeting di Rimini. Un messaggio diretto al Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz.

"Per questa 46a edizione è stato scelto il titolo: “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”. Una citazione che è anche una sfida, come tradizione per le giornate di Rimini. Abbiamo bisogno di costruttori di comunità. Costruttori di convivenza, di pace, di partecipazione, di solidarietà. Costruttori di una società capace di governare i mutamenti restando umana nelle fondamenta e nella civiltà".
"Non possiamo dare per scontate le conquiste che le precedenti generazioni ci hanno trasmesso: libertà, democrazia, pace, modello sociale vanno continuamente rigenerati e condivisi. Le straordinarie facoltà della scienza e delle tecnologie non bastano a garantire un autentico progresso. Le comunità deperiscono dove prevale il disimpegno o l’indifferenza. Nessuna società che voglia avere futuro può rinunciare all’apporto dei giovani e ai loro mattoni nuovi. Costruire vuol dire avere speranza: la speranza è il nutrimento più prezioso di una società e si diffonde soltanto nell’amicizia e nella solidarietà".
Pace e fede: dal conflitto in Medio Oriente alla voce del Papa
Il Meeting si aprirà con una testimonianza forte: quella di Layla al-Sheik, palestinese, ed Elana Kaminka, israeliana, due madri che hanno trasformato il dolore per la perdita di un figlio in un percorso di riconciliazione.

Numerosi gli ospiti religiosi, dal patriarca ecumenico Bartolomeo I al cardinale Matteo Zuppi, fino al vescovo ucraino Pavlo Honcharuk e al vescovo siriano Hanna Jallouf. Un messaggio di pace arriva anche da Papa Leone XIV, che in una lettera a firma del cardinale Pietro Parolin richiama le comunità religiose e la società civile a “osare la profezia” davanti a conflitti e macerie.