Cosa può e non può fare

Cosa sono gli affari correnti che il Governo Draghi può ancora sbrigare

Sarà una direttiva della presidenza del Consiglio dei ministri, che si riunirà questa sera, a definire gli ambiti di intervento del Governo dimissionario.

Cosa sono gli affari correnti che il Governo Draghi può ancora sbrigare
Pubblicato:
Aggiornato:

Con una nota ufficiale il Quirinale ha fatto sapere che il Governo Draghi resterà in carica per il "disbrigo degli affari correnti" ossia che assicurare una continuità amministrativa, adottando atti urgenti. Per limitare il campo degli ambiti di intervento del governo dimissionario dovrà essere emanata una direttiva della presidenza del Consiglio dei ministri pronta a riunirsi questa sera, venerdì 22 luglio 2022. Ma quali sono, quindi, questi affari correnti di cui dovrà occuparsi l'ex Premier prima di lasciare definitivamente il suo incarico?

Cosa sono gli affari correnti che il Governo Draghi può ancora sbrigare

Dopo la caduta dell'Esecutivo, a seguito delle dimissioni del Premier Mario Draghi, il capo di Stato Sergio Mattarella ha sciolto le Camere, in previsione delle elezioni politiche che si svolgeranno il prossimo 25 settembre 2022, in anticipo rispetto alla fine dell'attuale legislatura. In una nota ufficiale, tuttavia, il Quirinale ha affermato che il Governo dimissionario rimarrà ancora in carica fino al "disbrigo degli affari correnti", ossia quei provvedimenti che consentano di assicurare la continuità amministrativa, sebbene esponenti della maggioranza ipotizzano anche un'approvazione in extremis del ddl concorrenza, stralciando l'articolo 10 sui taxi, per salvaguardare il Pnrr.

Il campo degli ambiti di intervento dell'ultimissimo esecutivo targato Mario Draghi verrà determinato in una direttiva della presidenza del Consiglio dei ministri pronta a riunirsi questa sera, venerdì 22 luglio 2022. Queste la parole dell'ex Premier aprendo il Cdm dopo lo scioglimento delle Camere:

"Dobbiamo far fronte alle emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all'inflazione e al costo dell'energia. Dobbiamo portare avanti l'implementazione del Pnrr".

LEGGI ANCHE: Governo al capolinea: se si votasse oggi come finirebbe?

Per far sì che il nostro Paese, fino alle prossime elezioni, non resti senza una guida, è necessario che vengano espletati gli atti urgenti:

"Tra le sue facoltà - afferma il costituzionalista Francesco Clementi - ci sono gli atti di straordinaria necessità ed urgenza, come i decreti leggi se necessari e gli atti definiti "indefettibili" ovvero obbligatori per uno Stato. Ad essere preclusi sono invece, tutti gli atti caratterizzati da una discrezionalità politica, come i disegni di legge (a meno che essi non siano legati ad obblighi internazionali)".

In particolare il Governo dimissionario potrà:

  • emanare decreti legge in quanto dettati da casi di necessità e urgenza ed esaminare i relativi disegni di conversione;
  • esaminare i disegni di legge di ratifica dei trattati, i ddl di delegazione europea e della legge europea se si tratta di atti dovuti, in quanto adempimento ad obblighi internazionali o derivanti dall'appartenenza all'Ue.
  • approvare decreti legislativi solo se serve ad evitarne la scadenza dei termini.

Contrariamente, non potrà:

  • esaminare nuovi disegni di legge, a meno che non siano imposti da obblighi internazionali.
  • adottare nuovi regolamenti ministeriali o governativi, a meno che la legge o obblighi internazionali non impongano altrimenti, oppure che siano necessari per l'operatività della pubblica amministrazione o per l'attuazione di riforme già approvate dal parlamento.
  • procedere con nomine o designazioni che non siano vincolate nei tempi da leggi o regolamenti, o che comunque non siano procrastinabili fino all'entrata in carica del nuovo governo.

In poche e semplici parole, come affermato dal costituzionalista Clementi: "L’esecutivo dovrà inoltre portare avanti "tutto ciò che consente di far funzionare la macchina amministrativa del Paese”.

Seguici sui nostri canali