Cosa resterà di Forza Italia dopo la morte di Berlusconi: tutti gli scenari
Il congresso solo nel 2024, sarà troppo tardi? Tajani punta a fare il reggente, la tregua con Ronzulli. Il ruolo di Fascina... e Luigi
E' come cercare di leggere il futuro in una sfera di cristallo o sfogliare la margherita, ma di fatto è la domanda che tutti si fanno in questi giorni e in queste ore: cosa resterà di Forza Italia dopo la morte di Berlusconi?
L'obiettivo numero dei fedelissimi del fondatore del partito è scongiurare la diaspora verso Fratelli d'Italia e Italia Viva e in buona sostanza scongiurare che del movimento che a lungo è stato il primo partito nel Paese rimangano solo le ceneri.
Per scongiurare tutto questo nel logo del partito rimarranno il nome Berlusconi e il suo volto.
Cosa resterà di FI dopo la morte di Berlusconi: gli scenari
Il punto della situazione è stato fatto nelle scorse ore da Antonio Tajani.
Il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri è il numero due "certificato" di Forza Italia e in questi giorni è impegnato in una delicata attività politica e "diplomatica" per tenere saldo il legame tra la "creatura azzurra" e la famiglia Berlusconi, in primis la figlia del Cavaliere, Marina.
In mezzo a questa intensa attività (che coinvolge anche il premier e leader di Forza Italia Giorgia Meloni e l'ultima compagna di Berlusconi, Marta Fascina) che c'è però già fissata una data importante sul calendario: quella del 22 giugno quando partirà l'iter che porterà al congresso nazionale.
L'iter del congresso nazionale...ma sarà nel 2024
L'appuntamento che dunque sarà decisivo per le sorti del partito sarà però solo nel 2024 e, quasi sicuramente dopo le elezioni europee di giugno.
La sensazione è che per quella data in realtà il futuro di Forza Italia possa essere già segnato.
Anche se Tajani in queste ore, oltre a rimarcare il sostegno della famiglia (appunto di Marina con la quale pare si senta ogni giorno) punta alla reggenza di Forza Italia e ne sembra naturalmente il candidato più autorevole.
Giovedì 22 giugno infatti la riunione del comitato di presidenza (non più di 30-40 forzisti) convocherà il Consiglio nazionale (probabilmente entro luglio) da cui uscirà il nome del reggente.
La tregua armata con la Ronzulli
In questo senso, è importante sottolineare la "tregua armata" arrivata in queste ore con Licia Ronzulli, ex prediletta del Cavaliere e poi relegata a un ruolo di secondo piano, non solo dopo non essere stata inserita nella squadra di Governo, ma anche successivamente, perdendo i gradi di capogruppo al Senato.
Invisa da Marta Fascina, Ronzulli pare però possa contare a sua volta su circa una decina di "suoi" parlamentari e dunque in questo momento è fondamentale fare quadrato.
Tanto che lo stesso Tajani si è presentato con lei in conferenza stampa e ha assicurato:
"Non litigheremo".
Un concetto ribadito dalla stessa Ronzulli:
"Dobbiamo praticare l'unità senza farci condizionare da quelli che vorrebbero un partito litigioso, diviso e debole. Non sarà così".
E la Fascina cosa farà?
In tutto questo scenario c'è da valutare il ruolo che avrà Marta Fascina.
In realtà, dopo il "blitz" delle nomine a persone a lei vicine proprio il giorno dopo la morte di Berlusconi e nonostante al funerale sia stata immortalata mano nella mano con Marina, con il passare delle ore il suo ruolo in Forza Italia sembra ridimensionarsi.
Lo stesso Tajani ha tagliato corto:
"Marta Fascina ha già un ruolo parlamentare, contiamo possa avere un ruolo importante in Aula".
Ma non solo. Sempre nelle scorse ore si è ipotizzata per lei la presidenza proprio di una commissione parlamentare.
E tutto questo mentre il padre della compagna di Berlusconi pare verrà candidato alle prossime elezioni europee.
Il nuovo frontman dopo Silvio sarà Luigi?
Ma nel fine settimana, una nuova suggestiva e clamorosa indiscrezione sembra prendere piede.
Quella che vorrebbe come "frontman" del partito l'ultimogenito del Cavaliere, l'ultimo dei tre figli avuti da Veronica Lario: Luigi.
Il suo carisma e la sua "presenza scenica" al funerale del papà non sono passati inosservati.
Così come il suo "grazie" ripetuto più volte alla piazza accorsa per i funerali dell'ex premier.
In molti dentro Forza Italia lo vedrebbero, anche anagraficamente, come naturale "competitor" di Meloni e Salvini, in grado di piacere a tutti, e trovar seguito anche tra l'elettorato più giovane.
Con un particolare non da poco sussurrato da più di qualcuno: dei cinque figli del Cavaliere, Luigi sarebbe il più bravo e competente...
Una suggestione che ad ogni modo segue una considerazione che sembra essere ormai acclarata: difficilmente Marina Berlusconi prenderà le redini del padre e di Fi.
La "lunga fila" da Meloni, Renzi e... Cateno De Luca
Una soluzione che potrebbe mettere d'accordo tutti e consentire di scongiurare una probabile diaspora verso Fratelli d'Italia e Italia Viva (in misura minora verso la Lega).
In queste ore, in molti stanno raccontando come sembra esserci già "la fila" per entrare in Fratelli d'Italia e la stessa cosa stia accadendo con Italia Viva.
Ma, a quanto pare sia Matteo Renzi, ma soprattutto Giorgia Meloni stiano avendo un atteggiamento molto cauto verso la possibilità di "imbarcare" nuovi rappresentanti.
Né più né meno lo stesso scenario raccontato in questo giorni anche da Cateno De Luca il vulcanico esponente del mondo civico siciliano, appena eletto sindaco di Taormina, e promotore del movimento Sud Chiama Nord.