DA PALAZZO CHIGI

Cosa c'è nel decreto lavoro che il Governo approverà il primo maggio

Dal Decreto Dignità al Reddito di cittadinanza, la svolta dell'Esecutivo anche per inclusione sociale e disabilità

Cosa c'è nel decreto lavoro che il Governo approverà il primo maggio
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La data scelta è già significativa e la dice lunga sulle intenzioni del Governo di segnare una svolta sul fronte del lavoro.


Perché il nuovo decreto preparato dall'Esecutivo verrà approvato proprio il primo maggio, appunto la festa dei lavoratori tradizionalmente celebrata dalle istituzioni e dai sindacati.

Decreto lavoro, le misure previste dal Governo

Dopo lo shock del Def con il Governo "andato sotto" giovedì alla Camera e la successiva fumata bianca di venerdì, il Consiglio dei ministri presieduto da Giorgia Meloni è stato convocato a Roma per lunedì primo maggio alle 10 a Palazzo Chigi.

Una decisione che sta facendo discutere al di là degli aspetti simbolici per una data che, insieme al 25 aprile, è decisamente sentita e spesso divisiva nel nostro Paese.

Non solo lavoro, anche inclusione sociale e salute

Ad ogni modo, da quanto si è potuto apprendere nelle ultime ore, l'agenda prevede la discussione e approvazione di un decreto legge con misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro e in materia di salute.

Nella fattispecie, tra i provvedimenti che l'Esecutivo sembra voler mettere sul tavolo c'è anche un disegno di legge in materia di lavoro e un decreto legislativo in attuazione della Delega al Governo sulle disabilità.

Un provvedimento quest'ultimo in cantiere dal 2021e che ora il Cdm si appresta a mettere definitivamente nero su bianco.

Il decreto, le novità in concreto

Come era già stato anticipato nelle scorse le novità in concreto si dovrebbero tradurre in un intervento volto a "irrobustire" le buste paga dei dipendenti a basso reddito attraverso un nuovo taglio del cuneo fiscale.

Il Governo conta di raggiungere questo obiettivo anche grazie a quei circa tre miliardi e mezzo, portati in dote dalle nuove stime di Pil e deficit contenute proprio nel Def approvato ieri.

Ancor più in concreto, l'obiettivo è aggiungere un ulteriore punto di riduzione dei contributi, che avvicinerebbe il Governo all'obiettivo di legislatura di un taglio di 5 punti.

In buona sostanza, si arriverebbe intanto a un taglio di 4 punti per i redditi sotto i 25mila euro, anche se Confindustria e i sindacati hanno chiesto ancor più incisività al Governo.

Sforbiciata al Decreto Dignità

Ma sotto la lente ci sono anche i colpi di spugna a misure che negli anni scorsi sono state adottate dal Governo Conte.

Ecco allora l'idea di mettere mano al decreto Dignità del primo governo Conte: i datori di lavoro potranno continuare a stipulare contratti a tempo determinato fino a 12 mesi senza indicare le ragioni della temporaneità. Per contratti di 24 mesi, dovranno invece indicare le causali: tra queste, specifiche esigenze previste dai contratti collettivi, specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva, esigenze di sostituzione di altri lavoratori.

Reddito di cittadinanza, la svolta del Governo

Ma gli occhi sono puntati soprattutto sulla revisione del Reddito di cittadinanza.

C'è anche una data fissata: dal 1 gennaio 2024 sarà sostituto con la Garanzia per l'inclusione (Gil), riconosciuta ai nuclei familiari con almeno un disabile, un minore, un soggetto con almeno 60 anni di età o un percettore di assegno di invalidità civile.

L’agevolazione è di un massimo di 6mila euro l'anno (500 euro al mese), e può essere integrata fino a 3.360 euro (280 euro al mese) come contributo per i canoni di locazione.

Le altre novità

Tra le novità anche la Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal) per chi beneficiava del reddito di cittadinanza Rdc e alla scadenza dei 7 mesi di sussidio previsti ha sottoscritto un patto per il lavoro. Si tratta di un sostegno di 350 euro al mese.

Così come è stimata in 350 euro al mese anche la Garanzia per l'attivazione lavorativa (Gal), destinata a soggetti tra i 18 e i 59 anni in condizione di povertà assoluta, con un valore Isee non superiore a 6mila euro.

Con i provvedimento del Governo in discussione lunedì dovrebbe farsi chiarezza anche sulla precedente cancellazione del reato per chi riceveva indebitamente l'assegno.

E' previsto un aumento delle sanzioni per dichiarazioni false e truffe con pene fino a 6 anni di carcere.

Cosa potrebbe rimanere in sospeso

Questi i punti fermi, mentre il c'è ancora un po' di tempo in questo fine settimana per valutare anche la tutela dell'Inail agli studenti impegnati nel percorso scuola-lavoro, gli incentivi per le assunzioni dei Neet under 30 (i giovani che non studiano e non lavorano) e il raddoppio della soglia delle deduzioni per i contributi di colf e badanti.

In previsione anche una prima semplificazione del decreto Trasparenza in vigore da agosto e che lascia perplessi per la tanta burocrazia richiesta.

Forse sul tavolo ci sarà anche la proroga al 2025 del contratto di espansione. Interesserà le imprese con più di 50 dipendenti e consentirà di programmare le "uscite" dei lavoratori più anziani in un arco di tempo più ampio.

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